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Agricoltura ferita al centro dell’incontro della Consulta regionale

Alessio Mammi (Copyright Regione Emilia Romagna – Autore Fabrizio Dell’Aquila)

Un settore che ha riportato globalmente danni pluriennali, considerato che solo la Romagna produce il 30% della frutta e della verdura italiane e ripercussioni gravi su posti di lavoro e distribuzione.
Il quadro dell’agricoltura, a un paio di settimane dall’alluvione che ha colpito la Romagna e l’Appennino, è drammatico con perdite che vanno dalle migliaia di ettari coltivati distrutti dall’acqua alle produzioni agricole perse, al fango che rende incoltivabile la terra e al tempo necessario prima di riportare a produttività i frutteti da ripiantare, oltre al dissesto nei territori appenninici che rende inaccessibili i terreni agricoli e i vigneti. Poi il capitolo infrastrutture, macchinari, zootecnia.

E la necessità urgente da parte dell’intero tessuto produttivo agricolo di avere aiuti certi e adeguati, per ripartire e iniziare al più presto i lavori.

I punti di intervento e le richieste al Governo sono stati illustrati stamattina a Bologna dall’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi nel corso della Consulta agricola regionale, con tutte le associazioni che rappresentano le imprese agricole e agroalimentari.

All’ordine del giorno, le modifiche e le integrazioni da proporre al Governo sul Decreto Alluvioni in fase di conversione, le richieste per deroghe e proroghe per le aziende agricole alluvionate, i primi interventi della Regione.

“Lavoriamo con imprese e territorio per individuare risorse adeguate e urgenti per rimettere in marcia l’economia del settore e risarcire le imprese agricole e agroalimentari- spiega l’assessore Mammi -. Quasi il 39% dei comuni regionali è stato colpito da allagamenti, frane e piogge alluvionali. Occorrono contributi a fondo perduto fino al 100% per i ristori alle mancate produzioni e per ricostruire le strutture e gli impianti. Stiamo lavorando alle modifiche che sottoporremo al Governo per rendere più efficace l’azione del Decreto alluvioni e comprendere le diverse specificità di aziende e territorio”.

“Abbiamo già individuati fondi regionali e risorse europee per l’abbattimento dei tassi di interesse. Serve poi- chiude Mammi- un intervento della Commissione Ue per Causa di forza maggiore, che ricomprenda tutte le imprese agricole e agroalimentari nelle zone alluvionate e franate, necessario ad attivare misura generale di proroghe e deroghe, per evitare richieste singole di deroga. Poi linee di credito agevolato per le imprese alluvionate, in grado di abbattere i tassi o senza interessi. Abbiamo inoltre richiesto un fondo di solidarietà alle altre Regioni tramite le risorse dello Sviluppo Rurale, come già avvenuto in altri territori per altre calamità”.

Le proposte di modifica al Decreto Alluvioni

Per quanto riguarda le proposte di integrazione del Decreto legge Alluvioni in fase di conversione, la Regione ha predisposto un elenco dettagliato delle tipologie di impiego dei contributi al 100% per perdite, riparazioni, delocalizzazioni temporanee e acquisti da parte delle aziende. Va poi integrato l’elenco con tutti i Comuni coinvolti, sospesi i versamenti dei contributi di bonifica, ad esclusione di quelli irrigui, sospesi i pagamenti con prelievi tributari o contributivi, avviate semplificazioni amministrative e gli  interventi su disoccupazione agricola e cassa integrazione.

Sullo stanziamento di 100 milioni di euro per gli indennizzi con contributi fino al 100% a favore delle imprese agricole, la Regione chiede che le domande possano essere presentate sul Fondo AgriCat, il nuovo strumento per la gestione di rischi ed eventi catastrofali previsto dalla nuova Politica agricola comunitaria.

Sempre in relazione allo stato di emergenza, le richieste per deroghe e proroghe alle aziende agricole dovranno riguardare, ribadisce la Regione, il riconoscimento delle cause di forza maggiore; le deroghe dei termini per presentazioni domande Pac, pagamenti, condizionalità, riconversioni o cambi di destinazione.

I fondi in attuazione

La Regione mette mano da subito all’abbattimento dei tassi di interesse Agrifidi per le imprese agricole e agroalimentari che hanno fatto domanda, con attenzione particolare a quelle della Romagna, attingendo a fondi per 1,2 milioni di euro del bilancio regionale. In fase di assestamento al bilancio di previsione 2023-2025, saranno stanziate le risorse per consentire la completa copertura delle richieste pervenute, nell’ambito dell’attuazione del Programma operativo 2023 per migliorare le condizioni di accesso al credito di conduzione attraverso la concessione, tramite gli Organismi di garanzia, di un aiuto sotto forma di concorso interessi a favore delle imprese attive nella produzione primaria di prodotti agricoli.

Importanti fondi per venire incontro alle aziende agricole alluvionate sono 15 milioni di euro in disponibilità dal Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 e in aggiunta altre risorse del nuovo Sviluppo Rurale 23-27.

Una misura individuata dalla Regione sono i prestiti a tutte le tipologie di imprese, con garanzia della Cassa Depositi e Prestiti a 12 mesi rinnovabili e abbattimento del tasso di interesse. Un altro strumento a favore delle imprese è una misura che sta mettendo a punto Ismea (Istituto per i servizi al mercato agricolo) per prestiti fino a 30mila euro per 12 mesi rinnovabili con abbattimento del tasso di interesse. Si tratta di interventi che risulterebbero utili a coprire questa prima fase di emergenza, in attesa che siano messi in  disponibilità i contributi a fondo perduto, per garantire liquidità di risorse.

















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