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Volto di Mussolini su pubblicità di azienda, il Sindaco di Calderara fa rimuovere cartello e sanzionare imprenditore

Il Sindaco di Calderara di Reno Giampiero Falzone condanna fermamente quanto accaduto sul territorio comunale, che lo ha costretto a far rimuovere, tramite la Polizia Locale, la pubblicità di un’impresa della zona industriale contenente simboli evidentemente fascisti. Il Sindaco – dopo aver ottenuto la rimozione dell’impianto, la sanzione amministrativa per l’imprenditore e l’avvio della procedura che chiederà la denuncia per apologia di fascismo – condanna fermamente l’operato dell’imprenditore.

«Qualche giorno fa – dichiara Falzone – è successo questo fatto per me molto grave. Un imprenditore del territorio di Calderara di Reno ha esposto nella sua proprietà, che si trova fronte strada, un impianto pubblicitario in cui erano inseriti, oltre al nome dell’azienda, la scritta “Italiano Vero” e l’immagine stilizzata di Benito Mussolini, ovviamente il tutto in modo abusivo in quanto non autorizzabile. Grazie alla nostra Polizia Locale siamo intervenuti subito facendolo rimuovere e sanzionandolo con verbale amministrativo».

Il Sindaco però va oltre, sottolineandone con forza la gravità e prendendo una chiara posizione, a nome personale e di tutta l’Amministrazione: «Oltre al mancato rispetto delle minime regole, cosa non da poco visto che siamo per fortuna in democrazia, questo cartello rappresenta per me uno sfregio alla Città e una vergogna inaccettabile. Calderara di Reno è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della croce di guerra per i sacrifici delle sue popolazioni e per l’attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale».

Il Comune di Calderara di Reno, conclude Falzone, «non accetta simili fatti e li perseguirà nel rispetto della legge in tutti i modi che il nostro ordinamento prevede. La nostra Polizia Locale, che ringrazio, oltre alle procedure amministrative ha avviato dovuti accertamenti per relazionare il caso all’Autorità Giudiziaria sull’ipotesi di “apologia di fascismo” che ricordo essere un reato in applicazione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione. Il fascismo, con i suoi simboli, la sua storia e le sue persone, non si sdogana, come alcuni stanno, più o meno marcatamente, facendo, ma si contrasta, perché l’Italia è una Repubblica antifascista per legge, non per opinione. Ha ragione la senatrice Liliana Segre, cui con orgoglio a Calderara abbiamo conferito nel 2021 la cittadinanza onoraria: “Secondo me dobbiamo lavorare contro la fascistizzazione del senso comune, che sta appena appena un gradino sopra quell’indifferenza (mia grande nemica) che 80 anni fa ha coperto di vergogna l’Italia fascista”».

















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