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FutureData4EU: arrivano i nuovi specialisti in Big Data per il futuro della Data Valley

Paola Salomoni (Copyright immagine: Regione Emilia Romagna A.I.C.G. – Autore: Ballardini Pietro)

Nella Data Valley dell’Emilia-Romagna nascerà la nuova generazione di specialisti nei Big Data, grazie a FutureData4EU: un nuovo progetto europeo – finanziato dalla Commissione Europea con più di 5,3 milioni di euro, su un totale di oltre 8,9 milioni – che darà vita a una “scuola regionale di dottorato” per formare esperti qualificati sui molteplici temi della Data Science. Le applicazioni possibili spaziano dalle simulazioni climatiche alla medicina personalizzata, dalla trasformazione digitale delle imprese alla produzione di nuovi materiali, dalla mobilità sostenibile alla conservazione dei beni culturali.

FutureData4EU è l’unico progetto finanziato in Italia dall’ultimo bando MSCA COFUND, la Marie Skłodowska-Curie Action che, nell’ambito di Horizon Europe, è pensata per sostenere – attraverso un meccanismo di cofinanziamento – lo sviluppo della carriera di ricercatori di talento e il consolidamento di collaborazioni nazionali e internazionali attraverso la creazione di programmi di dottorato e post-dottorato.

L’iniziativa è coordinata dall’Università di Bologna in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e con tutti gli altri atenei del territorio regionale: Università di Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma, Campus di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e Polo territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano.

“Questo prestigioso finanziamento europeo, ottenuto superando un processo di selezione estremamente competitivo, premia la qualità della proposta scientifica e formativa di FutureData4EU, e dimostra la capacità della rete delle università dell’Emilia Romagna di affrontare temi innovativi e trasversali come quelli legati ai Big Data”, dichiara Alberto Credi, Prorettore per la Ricerca dell’Università di Bologna. “Come maggiore Ateneo della regione siamo orgogliosi di coordinare questo progetto, che ci consentirà di sviluppare profili di elevata professionalità in settori di grande interesse per il territorio”.

La Regione Emilia-Romagna ha investito nell’iniziativa 505.000 euro a valere sulle risorse del Fondo sociale europeo Plus, mentre l’impegno finanziario complessivo della rete degli Atenei regionali sfiora quota 3,1 milioni di euro. Per un totale, appunto, compreso il cofinanziamento europeo, di quasi 9 milioni.

“Il via libera della Commissione Europea al progetto FutureData4EU – sottolinea l’assessore regionale alla Scuola, Università, Ricerca e Agenda digitale, Paola Salomoni – è un ulteriore riconoscimento del prestigio di cui godono le Università dell’Emilia-Romagna in ambito europeo ed internazionale, con le quali mi complimento per l’eccezionale risultato raggiunto. Si tratta di un progetto di grande rilevanza accademica e scientifica dove più di cinquanta dottorande e dottorandi potranno scegliere il nostro territorio per un percorso di studio e ricerca di tre anni nel campo dei Big Data. Con questo progetto confermiamo e rafforziamo due obiettivi molto chiari che ci siamo dati come Regione: fare dell’Emilia-Romagna la Data Valley d’Italia e d’Europa, e farlo formando e attraendo giovani talenti ad alta specializzazione da tutto il mondo. Un altro tassello per l’attuazione della Legge sui Talenti che si aggiunge però ad una strategia di lungo respiro che ha il proprio cuore nel Tecnopolo Manifattura dove sono già attivi il Data Center del Centro Meteo Europeo per le previsioni a medio termine e il supercomputer Leonardo, infrastruttura gestita da Cineca con una potenza di calcolo senza precedenti nel nostro Paese – l’80% di quella italiana e oltre il 20% di quella europea – al servizio del territorio, dell’Italia e dell’Unione europea. Tecnopolo che ospiterà anche la nascente Università delle Nazioni Unite su ‘Big Data e Intelligenza artificiale per la gestione del cambiamento climatico’”.

FutureData4EU permetterà di formare una nuova generazione di ricercatori con competenze trasversali e interdisciplinari, sostenendone la carriera e fornendo loro le competenze necessarie alla collaborazione con organizzazioni del settore accademico e industriale, contando su un nutrito network di collaborazioni con i Partner Associati coinvolti nel progetto: sono già 37 quelli che si sono impegnati a collaborare, tra prestigiose realtà industriali e centri e infrastrutture di ricerca nazionali e internazionali in ambito Big Data.

Il progetto – che partirà in autunno e proseguirà per cinque anni – recluterà con un bando internazionale 53 candidati, di cui 21 andranno all’Università di Bologna, 9 rispettivamente all’Università di Modena e Reggio Emilia, all’Università di Parma e all’Università di Ferrara, 3 candidati saranno assegnati al Polo territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano e 2 al Campus di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Partendo dai corsi di dottorato esistenti nelle università emiliano-romagnole, offrirà una combinazione innovativa di formazione, ricerca e competenze trasversali in ambito Data Science. Le dottorande e i dottorandi si specializzeranno sulle complesse dinamiche di natura culturale, organizzativa, ambientale, tecnologica e politica collegate all’applicazione dei Big Data.

“Siamo profondamente orgogliosi di partecipare al progetto FutureData4EU – commenta il Prof. Paolo Pavan, Delegato alla Ricerca dell’Università di Modena e Reggio Emilia -, un’iniziativa straordinaria che riconosce l’Emilia-Romagna quale centro nevralgico per la Ricerca e la formazione in Big Data e Data Science a livello europeo. Il fatto che la Commissione Europea abbia apprezzato e finanziato questo progetto è una testimonianza della qualità del lavoro svolto dalla rete di università emiliano-romagnole e della nostra abilità di lavorare in modo sinergico per raggiungere obiettivi ambiziosi”.

“Siamo consapevoli che i Big Data sono non solo un ambito di ricerca all’avanguardia, ma anche uno strumento di lavoro trasversale in moltissimi campi, anche industriali, e sono quindi fondamentali per lo sviluppo scientifico, tecnologico ed economico – conclude il Prof. Pavan – e, proprio per questo motivo, l’Università di Modena e Reggio Emilia contribuirà attivamente a questa iniziativa, mettendo a disposizione la propria competenza e i propri strumenti di ricerca per formare nuovi esperti che siano in grado di studiare e utilizzare in modo innovativo i Big Data. Inoltre, la presenza di 9 studenti stranieri molto motivati porterà un sicuro contributo all’internazionalizzazione del nostro Ateneo e ai risultati della ricerca in corso”

Oggi l’80% della capacità di calcolo italiana si trova sul territorio dell’Emilia-Romagna. Questo soprattutto grazie alle strutture di supercalcolo presenti, dal Data Center del Centro Europeo per le Previsioni Meteo a Medio Termine (ECMWF) al CINECA (uno degli European Large-Scale Facilities, fondatore del PRACE) con il supercomputer Leonardo, sostenuto dall’EuroHPC Joint Undertaking, all’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare).

Queste strutture, Partner del progetto FutureData4EU, insieme ad un vivace ecosistema di ricerca e sviluppo, fatto di università di alto livello, centri di ricerca, aziende, cluster e laboratori di innovazione, fanno dell’Emilia-Romagna una vera e propria Data Valley. Un territorio con enormi potenzialità, che per continuare a crescere ha bisogno di esperti qualificati in Data Science, in grado di portare le applicazioni dei Big Data su tutti i principali settori sociali e industriali.

Nel promuovere l’attrazione dei giovani talenti sarà possibile contare su ART-ER, la Società Consortile dell’Emilia-Romagna, che attraverso lo sviluppo dell’innovazione e della conoscenza, si occupa dell’internazionalizzazione del sistema regionale. ART-ER contribuirà attivamente allo sviluppo di carriera dei giovani dottorandi, attraverso delle attività di formazione mirate allo sviluppo dell’imprenditorialità e al rapporto con i Partner industriali.

 

















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