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Turismo estivo in Appennino, l’analisi Lapam Confartigianato

Casolari: «Bene il ritorno degli stranieri. Per un vero rilancio occorrono strategie innovative e condivise»

«Per la maggior parte degli operatori la stagione sta andando bene, le prenotazioni ci sono e i turisti, anche stranieri, stanno riscoprendo il piacere della montagna: non mancano comunque le criticità, ma vanno affrontate con un approccio ancora più attento al cliente e a un servizio al passo coi tempi. Non mancano strutture ricettive che portano avanti questo approccio moderno, il nostro compito è quello di accompagnare gli imprenditori del settore in questo necessario salto di qualità».

Daniele Casolari, segretario Licom, commenta positivamente l’agosto vissuto dall’Appennino modenese. Come evidenziato da un’analisi dell’ufficio studi Lapam Confartigianato, nel 2022 si sono registrate oltre 282mila presenze nei comuni montani, il 24,6% in più dell’anno precedente. Sono stati inoltre recuperati i livelli del 2019, ultimo anno di normale afflusso turistico (+2,4% 2022 su 2019, meglio del -0,7% provinciale). L’Appennino ha comunque affrontato meglio del restante territorio la crisi pandemica, infatti il calo del flusso turistico si è fermato a un -29,9% nel primo anno di pandemia (contro il -47% della provincia di Modena). Questo calo più moderato è in parte dovuto al fatto che la montagna modenese è frequentata prevalentemente da connazionali, limitandosi ad ospitare stranieri solo nel 6,5% dei pernotti. Questo è un fattore positivo nel momento che la componente straniera è quella che ha subito le limitazioni più drastiche negli ultimi anni (-25% di pernotti stranieri nel 2022 rispetto al pre crisi in montagna), anche se negli ultimi 10 anni in montagna è aumentato il numero di cittadini stranieri, cresciuti del 10% arrivando a rappresentare l’11,6% della popolazione totale a inizio 2023.

«Parlando in generale – conclude Daniele Casolari –, si può affermare che il mese di agosto, complice anche un meteo favorevole, ha contribuito a ripopolare le nostre zone dell’Appennino, con persone che si sono recate in montagna per ripararsi dal caldo delle città e rifugiarsi al fresco. Oltre ai turisti italiani, nelle nostre aree stiamo assistendo a un ritorno di tedeschi, polacchi, austriaci e, per la prima volta, incontriamo anche spagnoli che hanno deciso di visitare le nostre montagne. Sicuramente – sottolinea nuovamente Casolari – un aspetto da cui non possiamo esimerci è la necessità di implementare i servizi: aumentare l’offerta aiuterà a richiamare ancora più persone, pensiamo anche alle famiglie che rappresentano un target fondamentale per il nostro Appennino e che in questa stagione hanno fatto registrare un calo rispetto agli ultimi anni».

Casolari affronta i problemi in modo analitico: «Ci sono responsabilità da parte delle amministrazioni e altre degli operatori, è importante far sì che tutto il comparto vada verso un generale miglioramento, come certamente accade già ora ma non sempre in maniera integrata. Penso, molto concretamente, a sinergie per iniziative serali in favore dei turisti, escursioni con guide specializzate, parchi giochi per famiglie. Attraverso sinergie fra amministrazioni comunali, imprenditori e associazioni locali si possono ottenere risultati significativi e, anche, coinvolgere una nuova leva di imprenditori che investano in Appennino. Ci sono esempi virtuosi, di rapporto tra amministrazione e imprenditori, che stanno dando risultati incoraggianti, questa strada va perseguita».

Tutto questo anche per contrastare il calo della presenza delle famiglie, per cui, interviene di nuovo Casolari: «È necessario ripensare l’offerta. Un aspetto su cui puntare in modo ancora più consistente è quello del turismo sportivo: tantissime squadre, di calcio ma anche di pallavolo, basket e altre discipline, effettuano il ritiro pre stagione in montagna. Se adeguiamo l’offerta sportiva possiamo richiamare anche società da fuori provincia e, perché no, anche da fuori regione. Non si tratta, soltanto o semplicemente, di avere misure di sostegno per la riqualificazione degli impianti e dei servizi, che pure sono necessarie, ma anche di un processo globale e di mettere in campo idee innovative per far scoprire e riscoprire la bellezza di una vacanza in Appennino».

















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