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All’Ing. Francesco Bigi il Premio di Studio Franco Lombardini 2023

Il vincitore dell’edizione 2023 del Premio di Studio Franco Lombardini è l’Ing. Francesco Bigi, laureato in Ingegneria Meccatronica nel 2022, con una votazione di 110/110 e lode.

La cerimonia di consegna del Premio si è tenuta sabato 21 ottobre a Reggio Emilia, presso l’Aula Magna “Pietro Manodori” dell’Unimore, alla presenza del Presidente del Rotary Club Reggio Emilia Dott. Giuliano Tagliavini, del Pro Rettore della sede di Reggio Emilia Prof. Giovanni Verzellesi, del Direttore del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria Prof. Massimo Milani, dell’Avv. Ferdinando Del Sante Past Governor del Distretto Rotary 2072 e Past President del Rotary Club Reggio Emilia, e dei figli del compianto Franco Lombardini Francesca, Adelmo ed Elena, che hanno portato i saluti anche da parte della signora Gianna Paglia Lombardini.

Il Premio Franco Lombardini è stato istituito nel 2005 dalla famiglia Lombardini in occasione del 25° anniversario della morte di Franco Lombardini, sotto la cui guida l’azienda Lombardini Motori divenne, negli anni 1970/80, leader europea e terzo costruttore al mondo di motori diesel di piccola e media potenza. In memoria di quanto fatto per i giovani dal marito, il quale fondò un Centro Studi in azienda, la signora Gianna Paglia Lombardini, insieme ai figli, decise di devolvere un contributo che consentì la nascita di un laboratorio nel Campus universitario San Lazzaro, sede del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria a Reggio Emilia, e l’istituzione di un fondo per la borsa di studio, destinata a giovani meritevoli laureati in Ingegneria Meccatronica (Corso di Laurea triennale) per favorirne il proseguimento degli studi con la successiva laurea magistrale in Ingegneria Meccatronica. Ciò avvenne con la collaborazione del Rotary Club Reggio Emilia, sodalizio del quale Franco Lombardini è sempre stato socio apprezzato, in concomitanza con il 100° anniversario del Rotary International, le cui celebrazioni erano condotte dall’Avv. Ferdinando Del Sante, Presidente del Rotary Club Reggio Emilia nell’anno rotariano 2004-2005.

Ogni anno ad essere premiati sono due studenti/studentesse: uno, il vincitore o la vincitrice dell’anno, laureato triennale che riceve una prima tranche; l’altro, il vincitore o la vincitrice dell’anno precedente che frequenta la laurea magistrale, con l’eventuale seconda tranche se conferma i requisiti necessari previsti dal bando.

“Come Rotary, continuiamo a credere molto nel Premio di Studio Franco Lombardini – ha dichiarato il presidente del Rotary Club Reggio Emilia Giuliano Tagliavini – perché riteniamo che premiare questi studenti voglia dire premiare l’eccellenza. Il Rotary è molto attento alle generazioni future, la futura classe dirigente del nostro paese. Confidiamo che i premiati, oggi leader in formazione, saranno leader nelle loro attività professionali, ma anche nella loro sfera privata e all’interno della società. Valore fondante del Rotary stesso. Il Rotary promuove una leadership consapevole, dove il leader comprende le sue responsabilità verso sé stesso e gli altri. Questo tipo di leadership non dimentica mai l’importanza di chi segue, lavorando insieme per il bene comune.”

“Vorrei esprimere la nostra sincera gratitudine alla famiglia Lombardini e al Rotary Club Reggio Emilia – ha dichiarato il prof. Giovanni Verzellesi, Pro Rettore della sede di Reggio Emilia – Per Unimore questo Premio è importante per tre motivi: contribuire al ricordo di una figura esemplare quale Franco Lombardini; portare avanti un messaggio di fiducia nei giovani e nel futuro, che è intrinseco in questo premio; far perdurare il collegamento con il lascito originario che ha permesso la nascita del Laboratorio Lombardini. Il laboratorio è simbolo dell’università moderna perché fornisce agli studenti la possibilità di partecipare alle attività di ricerca e innovazione, che permettono di avere un impatto sulla società.”

“Intendo ringraziare il Rotary Reggio Emilia e soprattutto la famiglia Lombardini – ha aggiunto il Prof. Massimo Milani, Direttore del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria – perché il loro supporto ha rappresentato un archetipo territoriale, in anticipo di diciotto anni rispetto ad altre esperienze. Inoltre intendo esprimere un ringraziamento speciale ai docenti del Dipartimento per saper trasmettere competenze e passione per lo studio e per la professione.”

Nell’occasione il Prof. Andrea Sorrentino, ricercatore del Gruppo Costruzione Macchine, ha presentato una rassegna delle attività del laboratorio Lombardini frutto della donazione della Famiglia, che supporta validamente progetti di ricerca industriale in stretta collaborazione con le realtà aziendali del territorio.

“Franco Lombardini è stato un imprenditore lungimirante e innovatore – ha dichiarato l’Avv. Ferdinando Del Sante Past Governor del Distretto Rotary 2072 e Past President del Rotary Club Reggio Emilia – che ha fatto la storia dell’imprenditoria reggiana. Mi auguro che la sua vita umana e professionale rimanga ai giovani di oggi come esempio”.

Nella premiazione è stata confermata anche l’assegnazione della seconda tranche del premio all’Ing. Giacomo Resca, vincitore dello scorso anno.

Per conto della famiglia Lombardini, la figlia di Franco Lombardini, Francesca, nel consegnare i premi ha aggiunto: “Mi congratulo con i vincitori di questa edizione, che rappresentano il futuro in cui è necessario credere, come ha insegnato nostro padre.”

Il Presidente del Rotary Club Reggio Emilia Giuliano Tagliavini ha concluso la cerimonia con un ringraziamento particolare al Prof. Luigi Grasselli per il suo contributo alla valorizzazione degli studenti di Unimore, nonché per i suoi meriti a favore dell’Università e della città.

“Ringrazio il Rotary Club Reggio Emilia – ha affermato il Prof. Luigi Grasselli, vicedirettore presso il DISMI dell’Università di Modena e Reggio Emilia, già Pro Rettore di Unimore e socio onorario del Rotary Club Reggio Emilia – e la famiglia Lombardini, perché con quel loro gesto risalente al 2005 non solo hanno onorato la memoria di un grande imprenditore, ma hanno anche dimostrato grande fiducia nell’Ateneo, nella Facoltà di Ingegneria e nei giovani”.

















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