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Vertenza La Perla, via libera alle procedure per gli ammortizzatori sociali e alla richiesta del Tribunale di Bologna di un’udienza con i curatori italiani e inglesi

Si va verso le procedure per un accordo sindacale di cassa integrazione per i dipendenti, quelli italiani de La Perla Manufacturing e richiesta di un analogo percorso per quelli inglesi de La Perla Global Management UK Limited. Inoltre, è stato comunicato al tavolo che il giudice Maurizio Atzori ha formalizzato una richiesta di udienza con i professionisti delle procedure, italiana e inglese, che si dovrebbe tenere a breve. In seguito, su richiesta della Regione Emilia-Romagna, dovrà essere riconvocato il tavolo di crisi ministeriale de La Perla.

È quanto emerso stamattina dal tavolo di crisi convocato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy per affrontare la vicenda dello storico marchio di abbigliamento intimo di Bologna. Al confronto hanno partecipato l’assessore regionale allo Sviluppo economico e lavoro, Vincenzo Colla, la sottosegretaria del Mimit, Fausta Bergamotto, dirigenti del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il delegato al lavoro per la Città metropolitana di Bologna, Sergio Lo Giudice, i tre commissari giudiziali del Mimit – gli avvocati Francesco Paolo Bello, Francesca Pace e Gianluca Giorgi-,  i due custodi nominati dal Tribunale di Bologna, Luca Mandrioli e Andrea Monari, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di categoria e delle Rsu.

“Abbiamo appreso che i commissari de La Perla Manufacturing- ha detto l’assessore Colla al termine dell’incontro – hanno depositato istanza, e già avuto parere positivo da parte del giudice delegato, per avviare le procedure per l’accordo sindacale di Cassa integrazione dei dipendenti. Un fatto molto positivo, assieme all’impegno di far partire concretamente il dialogo tra le due procedure, quella italiana e quella inglese. In questo incontro l’obiettivo sarà quello di raggiungere un accordo al fine di rendere esigibile il marchio, l’attività e di conseguenza l’impiego delle maestranze. Da qui la nostra richiesta formale di riconvocare il tavolo subito dopo l’udienza, che è stata accolta dalla sottosegretaria Bergamotto”.

La Regione ha inoltre chiesto al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, come annunciato ieri anche dal presidente Stefano Bonaccini, una corsia preferenziale per il pagamento della cassa integrazione e lo sblocco delle pendenze precedenti.

“Il merito di aver potuto avviare questo nuovo passaggio con soggetti che hanno potere decisionale- ha chiuso Colla- va attribuito all’iniziativa delle organizzazioni sindacali e delle lavoratrici e lavoratori, ma anche alla velocità con cui il giudice delegato ha assunto formali e complesse decisioni. Abbiamo, inoltre, apprezzato la disponibilità e la competenza di tutti i professionisti incaricati, oltre alla disponibilità della struttura del ministero”.

Filctem e Uiltec territoriali in merito all’incontro

Il tavolo odierno, che aspettavamo dal 29 Novembre, svoltosi da remoto e organizzato dal Mimit dopo nostro sollecito, ci consegna alcune risposte ma ci lascia notevoli preoccupazioni. Quanto alle prime scopriamo solo oggi che le procedure per l’attivazione degli ammortizzatori sociali sono a buon punto, quindi entro la settimana prossima verremo convocati per l’esame congiunto al fine di procedere in tempi brevi alla loro attivazione.Ci auguriamo pertanto di essere immediatamente messi nelle condizioni di operare in tal senso. Al contempo, è stata attivata dai curatori di La Perla Management srl la procedura che consentirebbe il pagamento diretto da parte INPS del Contratto di solidarietà che non risulta pagato da Ottobre 2023, non ancora per La Perla Manufactoring srl. Ci auguriamo che si proceda in tal senso in tempi brevi, anche in ragione della presenza della dirigente Emanuela Cigala del MLPS che non ne ha smentito la possibilità.

Queste due risposte le riteniamo importanti, perché consentono di dare qualche forma di sostegno economico a lavoratrici e lavoratori che da Ottobre 2023 non riescono ad avere le loro retribuzioni! Il tavolo di oggi, oltre a dare risposte su quanto sopra, serviva per fare il punto della situazione complessa che stiamo affrontando e serviva a trovare risposte e ad individuare percorsi anche di natura politica a seguito di procedure giudiziali, quella Italiana e quella Inglese, che al momento sono contrapposte. Da questo punto di vista, apprendiamo con stupore che il Ministero ritenga una ulteriore complicazione per le relazioni con i liquidatori inglesi l’attivazione delle procedure processuali attivate presso il Tribunale di Bologna… Nonostante ciò, e volendo evitare qualunque forma di strumentalizzazione che non è congeniale a risolvere LE GROSSISSIME DIFFICOLTA’ CHE HANNO LE 300 FAMIGLIE DEL TERRITORIO COLLEGATE A LA PERLA, condividiamo le valutazioni di complessità e di aspetto inedito della vertenza La Perla, ma non riteniamo in alcun modo che il mancato rapporto con i Liquidatori Inglesi sia riconducibile alle procedure giudiziali attivate ad esclusiva tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori italiani, finiti nel giogo della speculazione finanziaria del Fondo Tennor!! Riteniamo convintamente, al pari di quanto dichiarato al Tavolo dalla Regione Emilia-Romagna (presente con l’assessore Vincenzo Colla) e dalla Città Metropolitana di Bologna (presente con il Capo di Gabinetto Metropolitano e delegato al lavoro Sergio Lo Giudice), che se fosse rimasta la sola procedura di liquidazione Inglese la situazione sarebbe stata ad oggi decisamente peggiore, il destino delle lavoratrici del Portogallo insegna! Continuiamo a ritenere che se i Liquidatori inglesi – come risultato anche dal confronto odierno con i Curatori nominati dal tribunale e presenti al pari degli Amministratori giudiziali – continuassero a rimanere su posizioni di non confronto e di mancate risposte, SERVIRA’ UNA DECISA PRESSIONE DIPLOMATICA per evitare che le prese di posizione dei Liquidatori inglesi determinino ricadute su 300 lavoratrici e lavoratori in Italia! Per questo continuiamo a sostenere che IL MADE IN ITALY NON LO SI SALVA SOLO ASPETTANDO QUANTO VIENE DEFINITO DAL TRIBUNALE DI BOLOGNA. Utilissima, infine, l’informazione ricevuta oggi di una prossima Udienza presso il tribunale di Bologna finalizzata a mettere assieme tutti gli attori (italiani ed inglesi) di questa complicata vertenza, oltre all’aver ricevuto l’impegno del MIMIT di una convocazione immediatamente successiva a tale confronto in tribunale.

Dichiarazione di Sergio Lo Giudice, Capo di Gabinetto del Sindaco metropolitano e delegato al Lavoro

È urgente attivare la cassa integrazione per le lavoratrici che sono senza stipendio ormai da cinque mesi. Oggi al Tavolo presso il Mimit abbiamo avuto rassicurazioni e siamo dunque ottimisti sul fatto che si possa concretizzare al più presto. Non si tratta solo di garantire il diritto individuale delle persone ad avere il sostegno previsto dalla legge, ma anche di mantenere le maestranze sul sito. Occorre garantire a chi è interessato all’azienda di non trovarsi di fronte a un marchio che dietro non ha la ricchezza di centinaia di lavoratrici e lavoratori che padroneggiano le tecniche per produrre un manufatto che rappresenta un’eccellenza italiana nel mondo. Lasciarle andare via dall’azienda per mancanza di uno stipendio e degli ammortizzatori sociali previsti sarebbe uno spreco intollerabile.

La situazione è inedita e molto complessa, data la compresenza di due diverse procedure giudiziarie in Italia e nel Regno Unito. Qui da noi si è attivata una forte mobilitazione sociale, politica, istituzionale che vede nella difesa del sito di Bologna un impegno collettivo. Accanto alle tante azioni intraprese a tutti i livelli serve anche rendere più pregnante una relazione politica tra Italia e Regno Unito rispetto a un tema che rappresenta come non mai il Made in Italy. Faccio appello al Mimit affinché gli inglesi avvertano che c’è un nostro interesse nazionale nella difesa del futuro della Perla. Non lasciamo solamente alla burocrazia dell’incontro fra due procedure di due sistemi normativi diversi la risoluzione del problema.

















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