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Collegio imprenditori edili, Lapam Confartigianato e CNA contrari alla “patente a punti” nel settore costruzioni

«Non garantisce un aumento della sicurezza sul lavoro»

«La sicurezza sul lavoro è la priorità assoluta che sta a cuore a noi imprenditori per primi, ma non si tutela con la burocrazia. Non è più rinviabile una legge sull’accesso alla professione». Le associazioni Lapam Confartigianato, CNA e Collegio imprenditori edili sono contrarie all’introduzione della patente a crediti nel settore delle costruzioni, misura annunciata in queste ore dal Governo.

«Si tratta di un provvedimento pieno di incertezze e lacune applicative – proseguono le tre associazioni di categoria – che non garantisce il rafforzamento della sicurezza. Il provvedimento, al contrario, rischia di trasformarsi nell’ennesimo balzello burocratico sulle spalle degli imprenditori edili, in particolare le piccole imprese, che duplica oneri economici e adempimenti amministrativi rispetto a quelli già esistenti. Anche la previsione di non garantire la pluralità dei contratti di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente rappresentative non risponde alla sfida di contrastare il lavoro irregolare. La sicurezza sul lavoro si raggiunge con il rispetto di regole che devono essere chiare e applicabili, con la prevenzione e la formazione, con l’applicazione corretta dei contratti nazionali di lavoro del settore, attraverso l’associazionismo d’impresa che diffonde la cultura della legalità, incrociando le tante banche dati esistenti per porre in essere un efficace piano nazionale della prevenzione, con un sistema di ispezione sul lavoro rafforzato e senza inutili duplicazioni di competenze. È necessario potenziare il sistema dei controlli sostanziali piuttosto che introdurre nuovi appesantimenti burocratici. Come associazioni siamo aperti al dialogo con il Governo e i sindacati per definire le migliori strategie condivise per raggiungere l’obiettivo comune: il reale rafforzamento della sicurezza sul luogo di lavoro».

















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