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Controlli cantieri edili, Fillea Cgil: “Serve impegno straordinario per debellare la piaga di irregolarità e sfruttamento”

Il sindacato Fillea Cgil esprime grandissima preoccupazione per quanto sta emergendo dall’attività ispettiva del Nil (Nucleo Ispettorato del Lavoro) dei Carabinieri e dell’Itl di Modena su irregolarità e illegalità nei cantieri edili in provincia di Modena.

“E’ inaccettabile – afferma Rodolfo Ferraro segretario sindacato Fillea Cgil Modena – che ci siano ancora lavoratori in nero, sfruttati, sottopagati con eclatanti violazioni sulla sicurezza che ledono la dignità dei lavoratori”.

“Non possiamo stare inermi verso questa piaga sociale – continua Ferraro – e chiediamo a tutti gli attori sociali ed economici, istituzioni, parti datoriali, Ispettorato, Carabinieri e Medicina del Lavoro, un impegno straordinario per debellare questo fenomeno. Un paese civile ha l’obbligo di proteggere i lavoratori, garantire la corretta applicazione dei contratti e le norme di sicurezza, la qualità del lavoro e delle lavorazioni, e anche la difesa delle imprese serie del settore delle costruzioni in provincia di Modena. Le aziende irregolari non possono arricchirsi sulla pelle dei lavoratori!”.

Il Governo di centro-destra si è dimenticato troppo in fretta della strage sul lavoro di Firenze, non ha avuto rispetto per i morti sul lavoro, poiché le nuove norme del Dl Sicurezza peggiorano le norme presistenti. Per la sicurezza nei cantieri edili basta spot, serve una svolta seria!

La Fillea Cgil ribadisce le proprie proposte:

  • l’estensione delle tutele previste per gli appalti pubblici nel settore privato
  • attuazione del TU sulla Sicurezza con l’introduzione della Patente a punti espellendo dal settore le aziende condannate per infortuni gravi e mortali senza attenuanti e qualificando le imprese serie che investono in sicurezza
  • estensione del Durc di congruità alle imprese stingendo le maglie per evitare dumping contrattuale e lavoro nero
  • rafforzamento di organici dell’Ispettorato del lavoro, Inps e Inail. Oggi in Italia abbiamo 1 ispettore ogni 40.000 lavoratori, quando l’Unione Europa fissa target di 1 ispettore ogni 10.000 lavoratori.
















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