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Lapam Confartigianato sulla difficoltà di reperimento di personale con competenze in IA

«Da un lato c’è la volontà delle micro e piccole imprese del territorio di investire in sistemi di intelligenza artificiale. Dall’altro persiste la difficoltà di trovare personale specializzato nell’utilizzo di queste tecnologie. Dobbiamo darci l’obiettivo di connettere queste due sfere per consentire alle imprese di innovare e rimanere competitive sul mercato nazionale e internazionale grazie ai nuovi strumenti digitali». Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato, commenta con queste parole un’analisi dell’ufficio studi associativo relativo alle competenze necessarie nel campo dell’intelligenza artificiale.

Nel territorio di Modena, come evidenzia lo studio, su 5.670 lavoratori con elevata richiesta di competenze digitali avanzate 4.0, 3.230 sono di difficile reperimento, pari al 57%. Reggio Emilia è la terza provincia in Emilia-Romagna per difficoltà di reperimento di figure specializzate: nel territorio reggiano non si trova il 59,8% del personale preparato ad affrontare l’intelligenza artificiale (2.140 lavoratori su 3.580 entrate).

In testa alla classifica dei lavoratori introvabili tra quelli capaci di gestire tecnologie relative a big data analytics, internet of things e robot vi sono gli elettricisti nelle costruzioni civili, operai addetti a macchine utensili automatiche e semiautomatiche industriali, attrezzisti di macchine utensili e analisti e progettisti di software.

«Secondo quanto fotografa lo studio – conclude il presidente Luppi – l’intelligenza artificiale viene usata dai piccoli imprenditori soprattutto per esigenze di sicurezza informatica, manutenzione di macchinari e automezzi, ottimizzazione dell’utilizzo di energia e materie prime, trattamento dei rifiuti e gestione della logistica, automazione di processi produttivi e applicazioni di contabilità e finanza. Per le nostre aziende la difficoltà a trovare lavoratori con adeguate competenze viene indicata come addirittura di gran lunga più grave rispetto ai problemi della burocrazia, dell’accesso al credito e della concorrenza sleale. Come associazione ci stiamo muovendo coinvolgendo sempre di più le scuole del territorio per sensibilizzare gli studenti alle nuove necessità del mondo lavorativo. Dobbiamo proseguire su questa strada per avere, un domani, collaboratori sempre più formati e adatti alle nuove esigenze del mercato lavorativo».

















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