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Diritto all’abitare, la Regione rinnova l’impegno con ulteriori 10 milioni di euro per la riqualificazione di alloggi pubblici

I fondi destinati ai Comuni per interventi di manutenzione straordinaria per poter riassegnare in tempi rapidi gli alloggi sfitti

La Regione rilancia il proprio impegno sul diritto alla casa. La Giunta regionale ha stanziato ulteriori 10 milioni di euro per interventi di manutenzione straordinaria di Edilizia residenziale pubblica (Erp).

Il provvedimento, indirizzato a Comuni e Unioni di Comuni, punta a recuperare gli alloggi pubblici, attualmente vuoti e non assegnabili, che dovranno essere riqualificati e attribuiti, entro il 2025, a nuclei familiari iscritti alle graduatorie.

Si tratta di 3.818 alloggi Erp che risultano sfitti, alla fine dello scorso anno sui 54.257 disponibili, mentre le domande complessive in graduatoria in attesa di assegnazione sono 26.681 (sempre in riferimento 31/12/2023).

Il tema dell’emergenza abitativa riveste una grande rilevanza sociale e richiede soluzioni rapide e coordinate, con l’obiettivo di ampliare il numero di alloggi a disposizione per le famiglie in difficoltà. Gli interventi previsti vanno nella direzione di riqualificare gli alloggi Erp al momento non assegnabili perché usurati dal tempo e non a norma di legge.

Con questo ulteriore intervento sale così a 40 milioni di euro il plafond di risorse stanziate dalla Regione dal 2020 a oggi per la manutenzione dell’edilizia Erp.

Con il provvedimento vengono finanziati lavori, con particolare attenzione alla riqualificazione energetica, per importi compresi tra i 5mila e i 25mila euro per singolo appartamento, con contributi in conto capitale a copertura fino al 100% dei lavori.

 

Le assegnazioni per provincia

Queste le assegnazioni per Provincia: 663.699 euro nel piacentino; 934.280 nel parmense; 1.019.804 euro nel reggiano, 1.032.667 nel modenese; 2.244.732 euro nel bolognese; 1.639.626 euro nel ferrarese; 893.111 euro nel ravennate, 931.852 nel forlivese-cesenate; 640.228 nel riminese.

La ripartizione per province è avvenuta in base a criteri quali la popolazione residente, il numero di alloggi sfitti non assegnati e il numero di domande in graduatoria.

I Comuni o le Unioni di Comuni individueranno poi, nell’ambito del Tavolo di concertazione delle politiche abitative, gli interventi ammissibili che verranno trasmessi alla Regione tramite l’Acer competente territorialmente.

















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