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Il 27 giugno in Sala Borsa inaugura la mostra sull’omocausto

Una riedizione in occasione del decennale del progetto, la mostra renderà omaggio anche a Lucy Salani, mancata il 22 marzo 2023

Nell’immagine d’archivio Lucy Salani al conferimento della Turrita di bronzo

Giovedì 27 giugno alle 16.30, presso lo spazio espositivo Le Scuderie in Salaborsa, verrà inaugurata la mostra Rosa Cenere, che sarà visitabile fino a sabato 20 luglio. Questo importante traguardo arriva in occasione del decimo anniversario di questo progetto artistico, realizzato nel 2014 da PeopAll con lo scopo di indagare e rappresentare la realtà storica dell’omocausto, ovvero la segregazione e le persecuzione delle persone LGBTQIA+ all’interno dei campi di concentramento durante il nazismo.

Il progetto di riedizione della mostra che verrà esposto in Sala Borsa è composto dalle 17 tavole del progetto originale a cui si aggiungono otto nuove tavole realizzate da nove artist* e dedicate alla storia di sette persone. Tra le nuove storie che Rosa Cenere si propone di raccontare c’è anche quella di Lucy Salani, nota per essere l’unica donna trans* italiana sopravvissuta al campo di concentramento di Dachau. Lucy Salani è stata un esempio emblematico della resistenza e della resilienza contro fascimo e nazismo e della lotta contro ogni forma di discriminazione e di prevaricazione. Al lutto per la sua scomparsa il 22 marzo 2023, PeopAll ha deciso di rispondere rendendole omaggio attraverso due grafiche realizzate da due attivist3 del Cassero: Ada Morandin e Ren Arman.

Rosa Cenere nasce dall’urgenza del gruppo di volontari3 del Cassero LGBTQIA+ Center, PeopAll, di raccontare la memoria che, durante gli anni, ha rischiato di perdersi nelle pieghe di un silenzio imposto dalla vergogna nel mostrare le cicatrici che l’orrore nazifascista aveva impresso sui corpi de3 deportat3 omosessuali. I progetti grafici, in continuità con l’edizione del 2014, ruotano intorno al triangolo rosa, simbolo con cui venivano etichettati gli uomini omosessuali internati nei campi di centramento. A questo fil rouge che lega tutte le grafiche nel 2024 si aggiunge anche il colore nero, che viene risignificato e risemantizzato, perché colore del triangolo che veniva associato alle persone classificate come “asociali”. Questa categoria comprendeva anche le persone  lesbiche, che non erano paragonate agli uomini omosessuali, perché il Paragrafo 175 discriminava esclusivamente l’omosessualità maschile.

In occasione dell’inaugurazione della mostra verrà presentato anche un nuovo catalogo, creato in occasione del decennale della mostra, che sarà acquistabile per tutta la durata dell’esposizione. La realizzazione del catalogo 2024 costituisce un ulteriore arricchimento dei materiali esposti, poiché accompagna al lavoro di ricerca grafica una selezione di testi originali delle curatrici e curatori della mostra.

















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