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Trasparenze Festival si apre con uno spazio per la presentazione di libri dedicati ai festival e alle residenze

Poi l'incontro con l'attore Elio Germano, presente come curatore dell'installazione "A piedi nudi sulla terra"

Pinocchio (ph-Marco Caselli -Nirmal)

Il programma di sabato 27 luglio a Trasparenze Festival si apre alle ore 15:00 con “Le finestre di Gombola: libri, incontri, esperienze” uno spazio di tre momenti che creano dialogo, discussione e confronto, condotto da Oliviero Ponte Di Pino.

Si inizia con “In giro per festival: guida nomade agli eventi culturali”, presentazione del libro di Oliviero Ponte di Pino e Giulia Alonzo, in dialogo con il direttore artistico Stefano Tè; si prosegue con “Incontro al futuro: i teatri delle residenze in Italia”, dialogo sul libro curato da Fabio Biondi e Lorenzo Donati; “A piedi nudi sulla terra”, incontro con Elio Germano sull’installazione immersiva dal romanzo di Folco Terzani.

Alle ore 17:00 seconda replica di “Tutto passa, tutto resta” di Gabriella Salvatrerra, percorso sensoriale a tappe nel bosco di Gombola per due spettatori alla volta.

Alle ore 18:00 nella piazzetta del borgo inizia “Stracci. Contro l’uomo medio” di e con Vittorio Continelli, collaborazione alla scrittura di Riccardo Quacquarelli, produzione Mo-Wan Teatro.

L’uomo medio è un mostro. Questo è quanto afferma Orson Welles, nei panni dello scontroso regista cinematografico che interpreta, ne La ricotta di Pier Paolo Pasolini. Da quella affermazione partono una ricerca e un racconto in cui si intrecciano la sceneggiatura del film, le vicende del suo protagonista, un generico che tutti sul set chiamano Stracci, l’Italia degli anni ’60 e quella di oggi.

Alle ore 19:30 il secondo appuntamento con la danza è “Come neve”, coreografia di Adriano Bolognino, con Rosaria Di Maro / Roberta Fanzini e Noemi Caricchia. Musiche: Olafur Arnalds/Josin. Costumi: Club dell’uncinetto, Napoli. Co-Produzione: Körper – Centro Nazionale di Produzione della danza / Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza – Festival Danza in Rete. Con il sostegno di Orsolina28, Nitja Senter samtidskunst, Italian Institute of Culture in Oslo, and the Italian Embassy in Norway. Si ringraziano: C.A.M. Museum, Francesco Aurisicchio Photographer, Mirko Ingrao. Con il supporto di KOMM TANZ/PASSO NORD progetto residenze Compagnia Abbondanza/Bertoni in collaborazione con il Comune di Rovereto.

Benessere significa protezione, condivisione, fertilità della creazione. Intrecciando questi elementi, la performance investe lo spettatore con una nevicata improvvisa di corpi in movimento, ferma il suo tempo davanti alla serena contemplazione di un intreccio consapevole di fili che genera nuove forme. La poesia che trasforma il filato in abito rispecchia infatti la creazione artistica del ballerino, entrambi capaci di dar vita a qualcosa di unico, come un fiocco di neve che cade al suolo.

Quando mi è stato commissionato questo nuovo lavoro – scrive il coreografo Adriano Bolognino – ho subito iniziato a pensare all’idea di benessere, a cosa significhi per me “stare bene” e a come la danza possa tradurre questa condizione.

L’immagine da cui sono partito è quella della neve che si osserva quando si è piccoli alla finestra. Ho contemplato il bianco del fuori e il caldo del dentro, il senso di protezione e di comunità che spesso si prova in questi momenti.

Prima di iniziare a lavorare con i corpi dei danzatori, ho pensato a creare un ambiente che rispecchiasse già l’idea della creazione, a cominciare dai loro abiti. Così ho deciso di coinvolgere nel progetto “Il club dell’uncinetto”, un gruppo di donne che, durante la pandemia, si è ritrovato per reinventarsi, riscoprendo un’arte, trasformandola in un nuovo lavoro. Trovando coraggiosamente una nuova luce da cui ripartire e trarre benessere in un momento così buio per tutti.

Incarnando perfettamente il mio senso di benessere. In questo scoprirsi, confortarsi e confrontarsi con l’altro. Sono molto affascinato da quest’arte, dalla poesia che trasforma un filo in un abito, se guidato dalle mani giuste.

Alle ore 20:00 inizia la seconda replica di “A piedi nudi sulla terra”, installazione immersiva a cura di Elio Germano, dal libro omonimo di Folco Terzani. Appuntamento al punto biglietteria del Festival per poi recarsi al Mulino di Gombola, dal tramonto, per cinque ore, si può sostare, ascoltare, osservare, vivere, anche solo per un lasso di tempo, l’esperienza in questo santuario temporaneo.

Alle ore 21:00 va in scena “Pinocchio” spettacolo di Babilonia Teatri e Gli amici di Luca, laboratorio teatrale presso la Casa dei Risvegli Luca De Nigris.

Di Valeria Raimondi ed Enrico Castellani, con Enrico Castellani, Paolo Facchini, Luigi Ferrarini, Riccardo Sielli e Luca Scotton. Collaborazione artistica Stefano Masotti e Vincenzo Todesco. Scene, costumi, luci e audio Babilonia Teatri.

Organizzazione Babilonia Teatri e BaGS Entertainment. Grafiche Franciu.

Foto di scena Marco Caselli Nirmal.

Produzione Babilonia Teatri. Collaborazione Operaestate Festival Veneto. Con il contributo di Comune di Bologna e Regione Emilia Romagna. Patrocinio Emilia Romagna Teatro Fondazione. Residenza artistica Babilonia Teatri e La Corte Ospitale.

Pinocchio è una scelta di campo. Ascoltare il grillo parlante o il gatto e la volpe, andare a scuola o entrare nel teatro di mangiafuoco, seguire lucignolo o chiedere consiglio alla fata, ubbidire al padre o fare di testa propria.

Pinocchio è le nostre tentazioni. Le nostre contraddizioni. Le nostre bugie.

Pinocchio corrisponde al nostro bisogno di fare un teatro necessario. Un teatro dove la vita irrompe sulla scena con tutta la sua forza senza essere mediata dalla finzione. Dove l’attore non attore mette in gioco il suo vissuto, la sua inconsapevolezza, la sua sincerità. Dove ad essere determinanti non sono la perizia e la tecnica ma la verità di corpi e vite che parlano da soli. È questo il paese dei balocchi?

La giornata di sabato 27 luglio si conclude con il concerto dei Bandaradan alle ore 22:15 nella piazzetta del borgo, con Mama Nastya (Ucraina) voce, Isaac Witz (Argentina) fisarmonica, Janier Isusi (Cuba) tromba, Gabriele Cappello (Italia) sassofono, Davide Ritelli (Italia) contrabbasso, Federico Griso (Italia) batteria.

Fischi di tromba, sax ruggenti, fisarmoniche struggenti e ritmi dispari: la fanfara Bandaradan nasce a Torino nel 2002. In 20 anni di musica dal vivo si sono esibiti in svariate decine di festival europei, hanno scritto la colonna sonora e partecipato a tre film tra cui “Quando la Notte” di Cristina Comencini del 2011. Il loro ultimo album “Cahul Border” è uscito a ottobre 2023. I Bandaradan meticciano le loro sonorità klezmer, gipsy e balkan con originali riverberi latinoamericani.

 

BIGLIETTERIA, INFO, PRENOTAZIONI 

Il Festival si tiene a Gombola (Polinago, MO).

Parcheggio nel campo da calcio di Gombola in Via Castello; salita al borgo a piedi (durata 15/20 minuti) o con Navetta gratuita.

Cell: (+39) 345 6018277 – Email: biglietteria@trasparenzefestival.it

Sito: www.trasparenzefestival.it

Trasparenze è un Festival realizzato con la co-direzione di Teatro dei Venti e ATER Fondazione e continua fino a domenica 28 luglio, con spettacoli di teatro, danza, concerti e incontri. Un progetto in collaborazione con Koras, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e il contributo della Fondazione di Modena all’interno di Abitare Utopie IV edizione.

 

 

















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