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Analisi Lapam Confartigianato sul comparto autoriparazione, Reggio Emilia tra le province top

«Necessario investire nella formazione per valorizzare e tramandare il saper fare manuale degli artigiani»

L’ufficio studi Lapam Confartigianato ha svolto un’indagine sul settore autoriparazione nella provincia di Reggio Emilia. Come emerge, l’area è una delle eccellenze a livello nazionale ed entrando in maniera più approfondita nei dati se ne può comprendere il motivo. Per quanto concerne la manutenzione e la riparazione di autoveicoli, settore della filiera auto a maggior vocazione artigiana, si contano al primo semestre 2024 (dato più aggiornato disponibile) 816 imprese attive (lo 0,2% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente): del totale delle attività, 670 sono artigiane (l’82,1%), anche qui con un lievissimo calo dello 0,3% rispetto al primo semestre 2023.

Nel dettaglio, fanno parte di questo settore le attività di riparazione di carrozzerie di autoveicoli, che contano 176 attività, di cui 147 artigiane, ossia l’83,5% del totale delle imprese attive, in calo dell’1,3% nell’ultimo anno.
L’analisi ha toccato anche il tema della mobilità sostenibile. Tra le prime 30 province nazionali per consistenza del parco autovetture ibride ed elettriche, stando ai dati riferiti al 2023, Reggio Emilia si piazza al sesto posto con 9.049 auto ogni 100 mila auto circolanti, in forte crescita rispetto alle 1.293 registrate nel 2019.

«Il nostro è uno dei settori più dinamici – afferma Daniele Michelini, presidente autoriparazione Lapam Confartigianato – e lo dimostra una crescita dell’occupazione di questo settore a vocazione artigiana che supera le grandi industrie italiane che producono auto. Per mantenere il settore ai vertici anche in futuro abbiamo bisogno di investire fortemente nella formazione, così da saper cogliere le opportunità legate alle nuove tecnologie dei veicoli. Il cambiamento in corso nel mercato dell’automobile richiede nuove competenze nelle imprese di autoriparazione, ma queste risultano molto difficili da reperire in due casi su tre. Come associazione, ci inseriamo all’interno del mondo scolastico in maniera capillare proprio perché crediamo nella possibilità di avvicinare i giovani al nostro mestiere trasmettendo passione e competenze, così da mantenere competitivo il comparto: solo tramite un lavoro sinergico riusciremo a reperire quella manodopera specializzata di cui abbiamo necessità per affrontare le importanti sfide che attendono il futuro della nostra categoria».

















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