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Servizi della Polizia di Stato presso le aree dismesse in Zona Bolognina

Nella mattinata di oggi la Polizia di Stato di Bologna ha svolto un mirato servizio volto a controllo sistemico delle aree dismesse che insistono nel capoluogo felsineo, aree che spesso vengono utilizzate come ricovero da soggetti senza fissa dimora, irregolari sul territorio nazionale, oppure come luogo di spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, acuendo così i fenomeni di degrado urbano.

Il servizio ha coinvolto il personale di diversi Uffici e Reparti della Polizia di Stato, tra cui il Commissariato di P.S. Bolognina Pontevecchio, l’Ufficio Immigrazione, la Polizia Scientifica, il Reparto Prevenzione Crimine, il Reparto Mobile, la Squadra Mobile; ma anche l’unità cinofila antidroga della Guardia di Finanza.

Nello specifico le aree controllate rientrano nella Zona Bolognina e sono le seguenti: un ex edificio postale tra via Rimini e via Corazza; ex fabbrica in via Croce Coperta civ. 8; ex hotel “La luna nel pozzo” di via Lenin; ex hotel “Azzurra” di viale Felsina; un edificio in costruzione in via Marco Polo accanto all’Agenzia delle entrate; ex fabbrica in via Stalingrado, alle spalle della Sisal Matchpoint; ex edificio industriale in via della Cooperazione; un garage abbandonato sottostante la Conad di via Mazzini.

Complessivamente sono stati identificati n. 29 soggetti stranieri, tunisini, marocchini, gambiani, somali e un domenicano. Di questi, un cittadino tunisino del 2005 è risultato destinatario di un ordine di carcerazione per 9 mesi e 16 giorni di reclusione, emesso dal Tribunale di Bologna per i reati di rapina aggravata, lesioni personali e furto aggravato commessi nel 2023.

Sono stati individuati n. 5 soggetti irregolari, n.1 tunisino e n. 4 marocchini, che verranno tutti presi in carico dal locale Ufficio Immigrazione ai fini dell’accompagnamento presso un CPR del territorio nazionale.

Altri n.3 soggetti marocchini sono risultati destinatari del divieto di dimora nella Città Metropolitana di Bologna, per i quali verrà fatta comunicazione all’Autorità Giudiziaria per l’ottenimento di un aggravamento di misura.

 

















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