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Consiglio metropolitano, la nuova Consigliera di parità si presenta all’Aula di Palazzo Malvezzi

Avvocata Martina Linguerri, nuova Consigliera di Parità della Città metropolitana di Bologna

L’avvocata Martina Linguerri, nuova Consigliera di Parità della Città metropolitana di Bologna, nominata lo scorso 3 settembre dal Ministero del Lavoro, su proposta della Città metropolitana, si è presentata oggi al Consiglio metropolitano.

Per il Piano per l’Uguaglianza è di particolare rilevanza la capacità e la competenza della Consigliera e il fatto che sia anche figura di mediazione tra chi lavora e l’impresa. Si rafforzano così anche gli obiettivi previsti nelle Aree 1 e 2 del Piano per l’Uguaglianza metropolitano, quelle del Lavoro pagato e non pagato.

 

Di seguito il suo intervento di saluto ai consiglieri e alle consigliere.

 

“Buon pomeriggio, sono Martina Linguerri, Consigliera di parità nominata lo scorso 3 settembre con decreto del Ministero del Lavoro. Vi ringrazio per avermi invitata oggi con voi. L’attività che svolgo è quella di promuovere la figura della Consigliera di parità e quindi mi permetto di dire due parole per presentarvi cosa fa la Consigliera di parità e quelle che sono le prospettive, ciò che mi auguro di poter fare nel corso del mio mandato. L’istituzione della Consigliera di parità è stata introdotta nel 1991, fortemente modificata a seguito dell’approvazione del Codice per le Pari opportunità. Le Consigliere sono suddivise su tutto il territorio nazionale, ci sono Consigliere nazionali, regionali e provinciali. Tutte quante hanno un mandato di quattro anni, che può essere rinnovato solo una volta, e hanno una funzione comune, ovvero quella di promuovere politiche per le pari opportunità, l’uguaglianza e la non discriminazione tra uomo e donna nei luoghi di lavoro. La Consigliera svolge tutte quelle attività che riguardano le politiche attive di promozione e informazione, sia per quanto riguarda l’Istituzione che per i lavoratori e le lavoratrici. Nell’ambito delle proprie funzioni ha anche un potere attivo, nel caso in cui vengano ravvisate situazioni di discriminazione. Può sia convocare presso di sé datori di lavoro e lavoratori per tentare delle conciliazioni, o attivarsi direttamente presso il giudice del lavoro competente, per far cessare le condotte ritenute discriminatorie. Come vedete il progetto della consigliera è molto ampio. Per i prossimi quattro anni mi sono data l’obiettivo di costituire una sorta di ufficio di prossimità, ovvero non avere soltanto un ufficio all’interno della Città metropolitana per ricevere l’utenza e gestire le attività del caso, ma costituire vari uffici presso i distretti metropolitani, per essere il più vicino possibile all’utenza finale, così da essere veramente utile per tutto il territorio e per i lavoratori che ne hanno necessità”.

 

















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