La Polizia di Stato di Bologna nella giornata odierna, tramite personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura, ha dato esecuzione a due provvedimenti di espulsione nei confronti di cittadini tunisini, con accompagnamento coatto alla frontiera aerea.
Si tratta di due tunisini, padre e figlio classe 69 e 2002, sbarcati a Lampedusa nell’agosto del 2020.
Il figlio ha svariati precedenti penali per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione, mentre il padre ha precedenti in materia di stupefacenti e lesioni personali.
Entrambi avevano fatto una prima richiesta di protezione internazionale nel 2020, ma questa gli veniva negata. Ieri, in sede di udienza di convalida dell’espulsione, i due hanno ripresentato richiesta di asilo ma questa è stata dichiarata inammissibile in quanto la Commissione competente l’ha ritenuta manifestamente infondata.
Alle ore 3.00 circa due equipaggi della Questura sono partiti da Bologna diretti verso la frontiera aerea di Roma Fiumicino ma, sin dall’inizio, l’accompagnamento si è rivelato particolarmente difficoltoso, in quanto i due stranieri sono stati poco collaborativi e molesti durante tutto il tragitto. Una volta arrivati all’aeroporto i due tunisini hanno aggravato la loro condotta opponendo resistenza agli Agenti e danneggiando le autovetture di servizio; in particolare, il tunisino classe 2002 ha sfondato il finestrino laterale dell’autovettura dopo averlo colpito più volte con dei violenti calci e ha lanciato una bottiglia di acqua all’indirizzo di una poliziotta. Grazie all’ausilio degli uomini del Reparto Mobile di Roma ivi presente, i due sono stati riportati alla calma e successivamente accompagnati sul volo charter, partito poi con quale ora di ritardo. I due tunisini, per quanto sopra descritto, verranno denunciati all’A.G. per i reati di resistenza a p.u. e danneggiamento aggravato.
In origine avrebbero dovuto essere quattro gli accompagnamenti programmati per la giornata odierna, ma gli altri due tunisini, classe 2004 e 2006, nell’udienza di ieri di convalida all’espulsione hanno manifestato la volontà di chiedere asilo e, trattandosi di prima istanza, dovranno essere valutati preliminarmente dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, seppur con una procedura accelerata.