La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre, è come sempre un momento per amplificare il lavoro di sensibilizzazione e fare il punto sulle attività e le reti di contrasto e prevenzione della violenza di genere che intrecciano piano amministrativo, culturale, educativo, sociale e dei servizi, in modo ormai strutturale e quotidiano.
Le iniziative istituzionali e le cerimonie
Le grafiche web e per la campagna di affissioni quest’anno sono realizzate da Marta Golfetti, studentessa del corso di design grafico dell’Accademia di Belle Arti nell’ambito del progetto Poster for the City a cura del professor Danilo Danisi.
Lunedì 25 novembre
Dalle 8.30, sarà presente l’installazione Un posto occupato realizzata sulle sedute di pietra nel Cortile d’Onore dall’associazione Sos Donna in collaborazione con i centri antiviolenza della Città metropolitana. Un posto occupato è un gesto dedicato a tutte le donne vittime di femminicidio per testimoniare il posto che prima occupavano a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società.
Alle 12.30, nel Cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio, la deposizione di una corona alla lapide in memoria delle Vittime di femminicidio, saranno presenti il sindaco Matteo Lepore e la vicesindaca Emily Clancy.
Alle 13, a Palazzo d’Accursio si terrà la seduta solenne del Consiglio comunale. Dopo i saluti e l’introduzione della presidente del Consiglio comunale, Maria Caterina Manca, l’intervento di Raffaella Alecci, vice dirigente Divisione polizia amministrativa e Paolo Ballarin del centro Senza violenza. A conclusione interverrà il sindaco Matteo Lepore. Sarà possibile seguire la seduta in diretta streaming sul canale YouTube del Comune.
In serata, la facciata di Palazzo Re Enzo su Piazza Maggiore sarà illuminata di colore rosso, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.
Martedì 26 novembre alle 15, la vicesindaca Emily Clancy e la Capo di Gabinetto Matilde Madrid inaugureranno una stanza dedicata all’accoglienza delle vittime di violenza di genere nel momento della denuncia, nella sede della Polizia Locale in via Enzo Ferrari.
Iniziative culturali e di sensibilizzazione
Il Foyer del MAMbo – Museo d’Arte Moderna ospita il progetto espositivo “Immagini del No. Il reenactment. Le fotografie di Anna Candiani e Paola Mattioli”, curato da Valentina Rossi, che ripropone il progetto fotografico “Immagini del No” realizzato durante la campagna referendaria del 1974 che aveva l’obiettivo di abrogare la legge istitutiva del divorzio. La mostra resterà visibile al pubblico fino al 12 gennaio 2025 nei consueti orari di apertura del museo (martedì e mercoledì 14-19, giovedì 14-20, venerdì, sabato, domenica e festivi 10-19). Lunedì 25 novembre il MAMbo apre le porte del Foyer eccezionalmente (dalle 14 alle 19), per permettere al pubblico di visitare l’esposizione.
Il 22 e 23 novembre la Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio (Sala Stabat Mater), ospita il convegno europeo “Care 4 trauma”. Le giornate si propongono di presentare buone pratiche, strumenti e materiali utili alla presa in carico e al supporto nella cura del trauma per le donne vittime di violenza.
La Città metropolitana e il Comune di Bologna sono socie fondatrici della Fondazione Vittime di Reato che ogni anno sostiene vittime di reati come omicidi, femminicidi, violenze (incluse quelle di genere) e altri reati che hanno avuto conseguenze particolarmente gravi ed impattanti sulle loro vite. In occasione del 25 novembre alle 20.30 al teatro Arena del Sole, lo spettacolo “Senza mezze misure”, con Carlo Lucarelli, che – dopo essere stato rappresentato a Modena (2022) e Parma (2023) – si è scelto di portare a Bologna per il ventennale della Fondazione stessa.
Il 24 e il 25 novembre Sport for Women propone due eventi. Domenica 24 alle 10.30 Camminiamo insieme, passeggiata a San Luca e flash mob, lunedì 25 alle 20:30 al Teatro Dehon Noi sole mai, spettacolo di beneficienza con la comica Maria Pia Timo, Emil Coro, Alma Danza e ospiti del mondo dello sport. Il ricavato andrà a Casa delle Donne per non subire violenza https://www.vivaticket.com/it/ticket/sport-for-women-noi-sole-mai/253297
All’interno del Piano per l’Uguaglianza, la Città metropolitana di Bologna promuove, come lo scorso anno, l’evento “Io sto con Bologna for community dico NO alla violenza sulle donne” previsto per il 30 novembre, in occasione di Bologna – Venezia, organizzato da PMG Italia e Bologna FC per dire “No alla Violenza sulle Donne con Disabilità”, “No alla Violenza sulle donne” e “Si all’Uguaglianza” con una partita speciale che porterà sugli spalti la concretezza della solidarietà e l’importanza dell’inclusione. L’evento è dedicato, dal 2021, allo sportello CHIAMA chiAMA: il servizio di aiuto e sostegno di Mondo Donna Onlus per le donne con disabilità vittime di violenza.
Tra le altre iniziative si segnalano:
- 20 novembre alle 20.30, all’Oratorio di San Filippo Neri, Andrea Colamedici e Lorenzo Gasparrini in Ma cos’ho fatto? Percorso per diventare uomini nuovissimi
- 23 novembre alle 19, alla Gallery16, Sotto il Cielo delle Donne – canzoni contro la violenza, concerto contro la violenza sulle donne con Roberta Giallo e Pia Tuccitto
- 23 novembre alle 17, alla Casa di Quartiere “Villa Mazzacorati” Voci di donne, concerto corale su musiche di compositrici e testi di poetesse
- 24 novembre alle 21, al Teatro Mazzacorati 1763, Basta Dire No di Teresa Vila e Safa Bashar Hamami
- 27 novembre alle 17.30,all’Oratorio di San Filippo Neri, Rossella Ghigi Corpi, generi e consenso: il ruolo della scuola. Quello che non si dice
A questo link il calendario con le iniziative culturali a Bologna e sul territorio metropolitano:
https://www.cittametropolitana.bo.it/portale/Home/Archivio_news/25_novembre_2024_iniziative_territorio
L’Accordo metropolitano per la realizzazione di attività ed interventi di accoglienza, ascolto e ospitalità per donne che hanno subito violenza
L’Accordo metropolitano ha durata quinquennale ed è attualmente in fase di rinnovo, regola l’accoglienza e l’ospitalità di donne maltrattate o che hanno subito violenza su tre livelli: ospitalità in pronta accoglienza, ospitalità in seconda accoglienza, anche ad alta intensità educativa, e il livello della consulenza, ascolto e sostegno per percorsi che sono lunghi e necessitano di un accompagnamento professionale che va molto al di là dell’accoglienza in emergenza.
Complessivamente sono 64 posti letto, che andranno ad incrementarsi di altri 7 posti letto nel prossimo biennio, grazie a risorse messe a disposizione dal Comune.
Nell’ambito dei posti previsti nell’Accordo metropolitano sono state registrate, nel 2023, 143 ospitalità, per un totale di 131 donne. Ma il dato complessivo di donne che intraprendono un percorso di uscita dalla violenza accedendo ad un Centro antiviolenza è molto più alto, perché l’accoglienza è solo una parte del lavoro: sono 1.318 le donne che si sono rivolte ai CAV nel 2023 nel territorio metropolitano di Bologna.
Il Comune ha raddoppiato nel corso del mandato il finanziamento dedicato all’Accordo, portandolo a 200mila euro, incrementati di altri 50mila derivanti dalla raccolta del 5×1000, finanziando anche le attività dei due CAV che non hanno servizi di accoglienza domiciliare ma offrono servizi di sportello e assistenza legale, psicologica.
A questo si aggiungono i fondi provenienti dal Dipartimento Pari opportunità che ammontano a circa 510mila euro e 90mila euro per il centro dedicato agli uomini maltrattanti Senza Violenza.
Il lavoro di coordinamento, sensibilizzazione e prevenzione
Il Comune di Bologna è promotore del Protocollo di intesa per il miglioramento della protezione delle donne che hanno subito violenza, rinnovato il 4 novembre, che ha visto la formalizzazione e il consolidamento di una rete antiviolenza sul territorio, costituita da un sistema operativo integrato di servizi specializzati, CAV e CUAV, e generali: Prefettura, Forze dell’Ordine, ospedali, servizi territoriali sanitari e sociali di Comune e ASP, che giocano, ognuno per le proprie competenze, un ruolo fondamentale nel sostegno e nella protezione delle donne vittime di violenza e anche dei loro figli.
Il Protocollo vede l’adesione, da quest’anno, di nuovi soggetti della rete: Università di Bologna, Ufficio esecuzione penale esterna, Ufficio scolastico regionale-ambito territoriale di Bologna e gli Ordini professionali degli Avvocati e dei Medici Chirurghi.
Il nuovo Protocollo si occuperà anche di violenza di genere nello spazio pubblico e non più solo nelle relazioni di intimità. Infatti, pur rimanendo residuale rispetto alla violenza ad opera di partner, ex partner, familiari e conoscenti che rappresenta oltre il 90% sul totale, la violenza nello spazio pubblico è presente e configura, come già detto in altre occasioni, una forma di violenza diffusa e una limitazione del senso di sicurezza e libertà nello spazio cittadino.
Proprio su questo tema il Comune ha inoltre aderito al bando regionale per progetti rivolti alla promozione delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere con un progetto, dal titolo Tutta mia la città! Reti comunitarie per uno spazio pubblico libero dalla violenza.
Lo scopo è promuovere una fruizione più autonoma, libera e sicura per le donne e tutte le soggettività di genere negli spazi di accesso quotidiano e nei luoghi e nelle zone di svago, lavorando sul rafforzamento della connessione tra economia della notte, sicurezza e diffusione di una cultura di parità. Verranno coinvolti in un’azione di sensibilizzazione territoriale coloro che operano in spazi di pubblico accesso, come le attività commerciali, con un focus sui locali notturni, per renderli punti strategici di presidio per la prevenzione.
Le attività formative ed educative per la prevenzione della violenza di genere, del bullismo, per l’educazione al rispetto e alla non discriminazione sono finanziate da quest’anno dai fondi PN Metro Plus e sono svolte in collaborazione con il Settore Educazione e nuove generazioni nell’ottica di consolidare le risorse dedicate a questo ambito cruciale e integrare realmente la progettazione.
Il bando che ha raccolto le proposte di progetto era orientato a promuovere attività nelle scuole di ogni ordine e grado della città di Bologna e a sensibilizzare la cittadinanza. L’esito della co-progettazione vede quattro progetti finali: uno sulla formazione di insegnanti e figure educative, incluse le famiglie; uno per attività educative rivolte a bambini e bambine della scuola dell’infanzia; uno per attività educative rivolte alle scuole primarie e uno relativo alla fascia d’età 11-18.
Per l’anno scolastico 2024/2025 si prevedono 2365 studentesse e studenti coinvolti e 325 insegnanti ed educatrici/educatori a cui è rivolta direttamente l’azione formativa.