martedì, 17 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeAmbienteCaldaia a idrogeno al Meucci di Carpi, presentati i risultati dei primi...





Caldaia a idrogeno al Meucci di Carpi, presentati i risultati dei primi due anni

“Ridotte le emissioni di co2 per 717 tonnellate all’anno”

«In questi due anni l’impianto a idrogeno dell’istituto Meucci di Carpi ha sempre funzionato in maniera corretta, Alcuni apparati sono stati sostituiti e sono stati anche modificati dalla casa madre in modo da implementare la tecnologia. Il nostro progetto pilota quindi è servito anche per migliorare gli apparati meccanici a disposizione sul mercato, oltre che a fornire alcune valutazioni tecniche di fondamentale importanza, come ad esempio che l’idrogeno in produzione è sovrabbondante rispetto a quello che attualmente viene utilizzato; la Provincia sta infatti valutando di estendere il riscaldamento anche ad altri ambienti scolastici».

E’ quanto dichiarato da Annalisa Vita, direttrice dell’area Lavori pubblici della Provincia di Modena, illustrando i risultati del sistema di riscaldamento a idrogeno in funzione da quasi due anni all’istituto Meucci di Carpi, nel corso di un convegno che si è svolto a Modena, promosso da Reanel, la rete nazionale delle agenzie energetiche d’Italia in collaborazione con Aess, Agenzia dell’energia e sviluppo sostenibile di Modena.

L’impianto è realizzato grazie a un investimento diretto della Provincia di Modena di 350mila euro, e di altre risorse della ditta esecutrice (Coopservice) che ha offerto in sede di gara diverse migliorie, ed è progettato per riscaldare la palestra dell’istituto utilizzando una miscela di metano (80 per cento) e idrogeno verde al 20 per cento, poiché attualmente questa percentuale è la massima consentita dalle normative vigenti. Questo è reso possibile attraverso la produzione di idrogeno direttamente in loco, sfruttando energia pulita generata da un parco fotovoltaico installato sulla copertura della palestra.

Per il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia, intervenuto al convegno «questo impianto è addirittura più innovativo di quanto proposto oggi dalla Commissione europea nella strategia per l’idrogeno, e rappresenta una reale e concreta risposta alla transizione energetica. Senza dimenticare che tutto questo è stato pensato, progettato e realizzato in meno di tre anni, dimostrando quanto anche le amministrazioni pubbliche possano essere volano ed esempio di innovazione e sviluppo per i territori. Sono in tanti quelli che oggi parlano di questa risorsa energetica, noi ci siamo informati e formati per capire come potessimo andare “oltre la teoria” e ce l’abbiamo fatta, rendendo concreto quello che fino a pochi anni fa sembrava un sogno, perché il compito di una pubblica amministrazione deve anche essere quello di tracciare una direzione con il coraggio e l’ambizione di percorrerla».

L’impianto, alloggiato in un fabbricato tecnico aperto, nei pressi della palestra, comprende elettrolizzatori, compressore e quadri elettrici, serbatoio d’accumulo dell’idrogeno, punto di consegna del metano con apparecchi per misurazione e miscelazione, caldaia e gruppi di pompaggio del fluido termovettore.

I due elettrolizzatori producono circa 8 chilogrammi di idrogeno al giorno è in grado di alimentare in continuo la miscelazione con il metano ed è già dimensionato per sostenere il crescente contributo energetico dell’idrogeno verde, fino alla configurazione finale che prevede l’alimentazione con solo idrogeno. Per Braglia «Il progetto è stato realizzato con una tecnologia più sicura rispetto a quella utilizzata per gli impanti a gas metano, ampiamente sperimentata in altri settori. Con questo intervento ogni anno riduciamo di 717 tonnellate le emissioni di CO2 in atmosfera, equivalenti a quanto assorbito da 145 ettari di bosco».

A regime si stima una riduzione delle emissioni nell’ordine di 11 tonnellate di anidride carbonica e una riduzione dei costi di riscaldamento nell’ordine di 40mila euro all’anno. Dopo il primo periodo di monitoraggio del funzionamento si prevede l’installazione di una seconda caldaia, per l’integrazione del calore destinato al riscaldamento dell’intero istituto scolastico. L’impianto, inaugurato Carpi il 20 gennaio 2023, è il primo in Europa nel suo genere ed è inserito nel bando energia della Provincia di Modena aggiudicato da Coopservice di Reggio Emilia.

 

 

 

















Ultime notizie