Lunedì 16 dicembre, presso la Sala Vecchiati dell’Ospedale di Baggiovara, si è svolto un incontro tecnico dedicato allo sviluppo e alla gestione delle reti cliniche interaziendali, organizzato congiuntamente da Azienda USL di Modena, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e Ospedale di Sassuolo Spa.
Questo appuntamento ha rappresentato un momento cruciale per mettere in evidenza il lavoro di sinergia tra ospedale e territorio, pilastro fondamentale per garantire un’assistenza sanitaria integrata, accessibile e di qualità per tutti i cittadini.
Il modello delle reti clinico-assistenziali
Le reti cliniche interaziendali costituiscono un modello organizzativo che assicura la presa in carico del paziente attraverso una stretta collaborazione tra professionisti, strutture e servizi sanitari e sociosanitari. Questo approccio, sviluppato in integrazione con la programmazione regionale in corso e basato su modalità formalizzate e coordinate, garantisce continuità assistenziale, appropriatezza clinica e organizzativa, e il coinvolgimento attivo dei cittadini.
Nel corso dell’incontro, sono stati illustrati i progressi compiuti nello sviluppo delle 17 reti cliniche provinciali e dei 9 progetti organizzativi attivi, che coinvolgono circa 500 professionisti appartenenti a diverse discipline. Tra le principali aree di intervento rientrano quelle delle Reti per la salute materno-infantile, inclusa la neuropsichiatria e le cure palliative pediatriche; le Reti specialistiche per adulti, come nefrologia, dermatologia, reumatologia e terapia del dolore; le Reti oncologiche e reti tempo-dipendenti, fondamentali per la gestione delle emergenze e delle patologie complesse. Accanto a ciò sono stati presentati progetti innovativi come la telemedicina, l’integrazione delle piattaforme chirurgiche e il percorso per la cartella elettronica provinciale.
Verso un sistema sanitario di eccellenza
Durante l’incontro, i Direttori delle tre aziende sanitarie – Anna Maria Petrini (DG di AUSL Modena), Stefano Reggiani (DG di Ospedale di Sassuolo Spa) e, in rappresentanza di AOU, il DS Ottavio Nicastro – hanno sottolineato l’importanza di un lavoro integrato: “Il grande impegno dei nostri professionisti, unito a un approccio condiviso e coordinato, dimostra che è possibile costruire un sistema sanitario in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini – hanno osservato -. Le reti cliniche provinciali rappresentano un esempio concreto di come ospedali e territorio possano lavorare insieme per superare le barriere organizzative e garantire qualità e sicurezza nelle cure”.
ll programma molto intenso della giornata ha evidenziato il vasto lavoro svolto dai gruppi di lavoro di ogni rete e progetto organizzativo provinciale e una profonda partecipazione attiva dei componenti con produzione di materiali e percorsi, con 26 professionisti impegnati nelle presentazioni. Ad oggi vi sono 17 reti cliniche provinciali avviate e 9 progetti organizzativi provinciali avviati, con 30 coordinatori, 20 facilitatori e circa 500 professionisti coinvolti nei gruppi di lavoro. La giornata ha permesso di porre in luce anche la prospettiva futura di queste reti, con l’avvio di nuovi gruppi di studio e ricerca nel 2025, che permetteranno di ampliare ulteriormente il numero di ambiti e discipline coinvolte.
Un sistema sanitario vicino ai cittadini
L’obiettivo delle reti cliniche non è solo quello di ottimizzare risorse e competenze, ma anche di garantire un’assistenza uniforme su tutto il territorio provinciale, avvicinando i servizi a bassa e media complessità ai cittadini e concentrando le risorse più avanzate nei poli ad alta tecnologia.
Un sistema così organizzato permette di migliorare l’accessibilità ai servizi, riducendo le disuguaglianze e promuovendo la presa in carico del paziente in modo omogeneo, secondo i più alti standard di qualità.
Il modello delle reti clinico-assistenziali si conferma dunque uno strumento indispensabile per affrontare le sfide della sanità moderna, puntando su integrazione, innovazione e attenzione ai bisogni delle persone. L’incontro di Baggiovara ha ribadito l’impegno delle tre aziende sanitarie nel promuovere una sanità al servizio della comunità, in costante evoluzione per rispondere ai bisogni di salute della popolazione modenese.