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Ai Giardini Margherita di Bologna le botole raccontano il ciclo dell’acqua

I chiusini di ispezione sono tra i prodotti più antichi del mondo dell’acqua e, sin dai tempi dell’antica Roma, costituiscono un elemento della rete fognaria che permette, una volta aperto, di eseguire un’ispezione manutentiva. Di solito ci si cammina sopra distrattamente, senza farci caso e senza sapere che lì sotto c’è qualcosa che scorre e si trasforma. Ecco perché il Gruppo Hera, gestore del Servizio Idrico Integrato, in collaborazione con il Comune di Bologna, ha deciso di trasformare i chiusini di ispezione dei Giardini Margherita in “botole narranti”, veri e propri strumenti di comunicazione ambientale che ora si trovano disseminati lungo i viali del grande parco nel cuore della città.

 

Cosa narrano le botole dei Giardini Margherita

Su 14 botole in ghisa collocate all’interno dei Giardini Margherita si trova ora il messaggio “Qui depuriamo l’acqua”, che racconta la storia del ciclo idrico partendo dalla parte finale, quella meno conosciuta ma più virtuosa, perché apre la strada al riuso delle acque reflue, viene svolta da microrganismi vivi e può essere fonte di informazioni preziose a livello di prevenzione sanitaria e di monitoraggi epidemiologici. E, infine, restituisce l’acqua all’ambiente. Oltre al messaggio “Qui depuriamo l’acqua”, sulle botole è rappresentata un’immagine (due gocce all’inizio e alla fine di un tubo, a testimoniare la strada dell’acqua dalla natura all’uomo e viceversa) che celebra il processo depurativo e l’atto di restituzione all’ambiente della risorsa idrica, un bene prezioso da preservare e tutelare per la nostra sopravvivenza. Infine, sulla parte inferiore delle botole si trova il sito del Gruppo Hera, strumento utile a soddisfare la curiosità e veicolo di indicazioni sui comportamenti virtuosi, al centro anche della recente campagna “L’acqua non finisce nello scarico” (https://www.gruppohera.it/-/l-acqua-non-finisce-nello-scarico), dedicata proprio alla depurazione delle acque reflue.

 

Botole uniche, “riciclate” e riciclabili

Le botole narranti, a tiratura limitata e con una grafica distintiva e unica, sono state realizzate in uno stabilimento francese: sono fatte di ghisa sferoidale, totalmente riciclabili e costituite per oltre il 90% da materiale di recupero, nel rispetto delle caratteristiche richieste da Gruppo Hera per i propri fornitori. Inoltre, sono conformi a tutte i requisiti di sicurezza, come per esempio resistenza ad alto carico e antiscivolamento.

I pannelli informativi

Sempre all’interno dei Giardini Margherita, oltre ai 14 nuovi chiusini “parlanti” sono stati installati due pannelli informativi, riconoscibili anche da un’apertura, nella parte superiore, che richiama il simbolo della goccia universale. “Cosa c’è sotto le botole dei Giardini? – recita il messaggio sul pannello – Un simbolo inciso sulla ghisa ricorda il percorso delle acque reflue verso la depurazione. Diventeranno acque adatte a ritornare nei fiumi e nei mari preservando l’ambiente”.

 

Perché i Giardini Margherita?

Il progetto “Botole narranti” nasce volutamente ai Giardini Margherita, uno dei principali parchi urbani di Bologna, luogo di incontro, di esperienza, di svago e rigenerazione, che ospita tanti progetti correlati alla transizione ecologica, alla sostenibilità, all’economia circolare. Il parco è frequentato continuamente da un pubblico ampio ed eterogeneo, che passeggiando rallenta i propri ritmi ed è più stimolato a lasciarsi incuriosire e a soffermarsi anche nei luoghi sui quali cammina.

 

Idar, l’eccellenza dell’impianto di depurazione delle acque reflue della città di Bologna

Bologna è dotata di uno dei principali impianti italiani di depurazione delle acque reflue. L’impianto di Hera si chiama Idar e sorge sulla sponda destra del Canale Navile, a Corticella, al limite del confine nord del comune di Bologna. L’impianto riceve reflui dal territorio comunale e da altri Comuni limitrofi e può contare su sistemi ad altissima innovazione progettati per garantire una piena circolarità della risorsa idrica e dei fanghi di depurazione. Una delle sue caratteristiche principali, infatti, è legata al sistema di aerazione della sezione di ossidazione biologica, realizzato con funzionamento a ossigeno puro.

Sull’impianto di Bologna, inoltre, sono state installate sezioni di ultrafiltrazione e filtrazione a sabbia, per ottenere acqua reflua depurata con caratteristiche utili anche per la preparazione dei reagenti di processo. Grazie a questo sistema, ogni anno si risparmia oltre un milione di metri cubi di acqua potabile, pari al consumo annuale di circa 20mila persone.

Infine, l’attività di riuso agricolo delle acque reflue è stata sperimentalmente implementata dal 2018, in collaborazione con il Consorzio della Bonifica Renana, e ha consentito ad oggi il recupero indiretto di oltre 5 milioni di metri cubi di acque depurate.

Per continuare a garantire alti livelli di efficienza, è necessario prendersi costantemente cura di questi impianti innovativi: ecco perché di recente Hera ha deciso un investimento consistente per la manutenzione del sistema di ossidazione, sostituendo componenti con ricambi che arrivano direttamente dal Giappone.

















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