mercoledì, 8 Gennaio 2025
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeModenaIn archivio storico nuove carte di Mary of Modena





In archivio storico nuove carte di Mary of Modena

Archivio, la relazione di Francesco Riva e il ritratto della Regina

Le riunioni segrete, l’organizzazione e poi la partenza precipitosa, in piena notte, attraverso il giardino privato per raggiungere il Tamigi, da lì Dover e, infine, la salvezza sulle coste francesi dopo la traversata su una piccola barchetta di legno.

È Francesco Riva, pittore bolognese della bottega del Guercino e guardarobiere di Maria Beatrice d’Este a raccontare nei dettagli la fuga da Londra della regina, moglie di Giacomo II Stuart, e del piccolo Principe di Galles, di soli cinque mesi, il futuro Giacomo III pretendente al trono, avvenuta intorno alla metà di dicembre del 1688 per mettersi in salvo dalla “Gloriosa Rivoluzione”, il colpo di stato per mano di Guglielmo d’Orange che portò alla deposizione del sovrano convertito al cattolicesimo.

Il racconto autografo di Riva, ideatore ed esecutore materiale della fuga, compilato nell’agosto 1689 e indirizzato “Ai miei dilettissimi parenti…” a futura memoria e gloria per la sua “casa” è parte della collezione delle carte che documentano la fuga dall’Inghilterra della regina Mary of Modena acquisita nelle scorse settimane dall’Archivio storico del Comune di Modena che l’ha acquistata dalla libreria antiquaria Docet di Bologna.

Un acquisto, commenta l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi, che “arricchisce ulteriormente il patrimonio del nostro Archivio Comunale, grazie alla preziosa collaborazione con la Regione Emilia-Romagna. Continua, così, il nostro impegno nella conservazione e valorizzazione del patrimonio archivistico della nostra città. L’Archivio storico del Comune è una scoperta quotidiana, un istituto culturale centrale nella vita della città sul quale continueremo a investire”.

La documentazione, di grande rilevanza storica, comprende, appunto, la relazione sulla fuga scritta di pugno di Francesco Riva (della quale, finora, erano note solo le copie conservate presso l’Archivio di Stato di Modena e, nella versione francese, presso la British Library), due lettere autografe della regina d’Inghilterra in esilio Maria Beatrice d’Este, una datata 9 febbraio 1703 e una non datata ma antecedente il 1716, anno della morte di Riva, che testimoniano una continuità di rapporto tra i due anche durante la permanenza in Francia, il lasciapassare firmato dal Re Sole, Luigi XIV di Borbone, datato 28 settembre 1703, con il quale Francesco Riva, i due figli e la figlia fecero ritorno in Italia, con firma in calce del re e sigillo impresso a secco; un’altra lettera che Maria Beatrice inviò a l’Abbé Riva, datata 8 gennaio 1717, per esprimere il suo cordoglio ai familiari dopo aver ricevuto la notizia della morte, il 2 dicembre 1716 “per improvviso attacco apoplettico” di Francesco Riva.

Maria Beatrice d’Este morì, senza aver fatto mai ritorno in Inghilterra, il 7 maggio 1718 e da quel momento il figlio di Francesco Riva, Luigi, si mostrò attivamente fedele a Giacomo III e alla sua causa.

La continuità del rapporto tra la famiglia Riva e gli Stuart, attraverso queste carte si può documentare tra il 1685 e il 1756. Della collezione, infatti, fanno parte anche due lettere di William Ellis, tesoriere del “re d’Inghilterra” Giacomo III Stuart, scritte da Urbino il 21 luglio e il 17 settembre 1718 e indirizzate a Luigi Riva a Saint Germain en Laye dove quest’ultimo si trovava avendo ereditato il ruolo di guardarobiere della regina; due lettere di James Edgar, segretario del “re d’Inghilterra” indirizzata a “monsieur Riva Gentilhomme Anglois à Bologna”, una del 17 giugno 1742 e una del 15 gennaio 1752; una lettera di Mcdonnel, senza indirizzo, datata 13 giugno 1742.

Completano la documentazione uno schematico albero genealogico della famiglia Riva, una miniatura di Maria Beatrice d’Este, dipinta a olio su rame, di provenienza bolognese e datata nei primi anni del 1700, un ritratto inciso in rame “Iacobus. II. / Konig / in Engelland.”, non firmato e datato tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento.

L’acquisizione è stata possibile grazie a un’apposita convenzione sottoscritta con la Regione Emilia Romagna che ha finanziato l’acquisto per l’intero ammontare di 25 mila euro. Obiettivo dell’acquisto è non solo accrescere e arricchire il patrimonio dell’Archivio Storico comunale ma anche salvaguardare l’integrità del nucleo di documentazione, unico e di particolare interesse storico, preservandolo da possibili future dispersioni e garantendone la libera fruizione da parte del pubblico e degli studiosi.

















Ultime notizie