Un fungo atomico. La caduta di un meteorite. Lo spostamento dell’asse terrestre. Un terremoto di proporzioni catastrofiche. Una invasione aliena. L’avverarsi di una profezia Maya. Così ci immaginiamo l’apocalisse: un evento improvviso, violento, in grado di cancellare con un colpo di spugna tutto ciò che abbiamo costruito fino ad ora, tutto ciò in cui crediamo e su cui si basa la nostra fragile esistenza. Qualcosa di ineluttabile. Ma come ogni cosa, anche l’apocalisse ha un suo inizio e, come nel noto effetto farfalla, questo inizio può essere così piccolo da passare inosservato. Ecco allora che la notte trascorsa con uno sconosciuto può cambiare per sempre il nostro futuro, il viaggio di lavoro più importante della nostra vita può diventare una specie di Odissea e la società libera e civilizzata in cui viviamo trasformarsi in un tragico girone infernale, nel quale ogni possibile via di fuga si chiude al nostro passaggio. Ma forse tutto questo non dovrebbe sorprenderci. Forse è una storia che ci ha sempre riguardato. Forse la strada su cui pensiamo di aver scelto di camminare altro non è che un filo sospeso nel vuoto, che noi stessi abbiamo tirato e sul quale teniamo in mano, strette, le forbici. Perché ”Se balli sulle crepe, del resto, un giorno ci cadrai dentro”.
Come trattenere il respiro, andrà in scena mercoledì 15 Gennaio alle ore 19.30, giovedì 16, venerdì 17 e sabato 18 Gennaio alle ore 21 e domenica 19 Gennaio alle 19 presso le Officine Creative Reggiane in Via Gioia 4 (ingresso da Via Tonale).
Per informazioni e prenotazioni: https://CTIR.eventbrite.it, biglietteria@mamimo.it oppure telefonando allo 0522-383178, dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30 e nei giorni di spettacolo.