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Formigine per i giovani

Aumentati gli interventi dell’educativa di strada che, grazie al sostegno della Fondazione di Modena, ha coinvolto più di 200 ragazzi e ragazze dai 14 ai 25 anni

Il Comune di Formigine, in sinergia con l’Unione dei Comuni del Distretto ceramico, in collaborazione con la cooperativa sociale Aliante e grazie al sostegno della Fondazione di Modena, ha realizzato un progetto di mediazione, animazione e socializzazione ludica destinata ai ragazzi e alle ragazze da 14 a 25 anni.

Il primo passo è stato quello di mappare le compagnie e i gruppi informali, rilevando eventuali fragilità quali situazioni familiari complesse, rischio di abbandono scolastico, atteggiamenti poco rispettosi della quiete e del patrimonio pubblico.

In totale, sono stati coinvolti più di 200 giovani in tre mesi, con cinquanta interventi. Tra questi, momenti di discussione su argomenti delicati come l’affettività e i rischi legati al consumo di sostanze. La realizzazione di un podcast (presentato durante il Festivalfilosofia) che propone il punto di vista dei ragazzi sulle relazioni, le loro passioni e i loro interessi. Laboratori di produzione musicale, trasformando il furgone dell’educativa di strada in uno studio di registrazione mobile. Assistenza nella ricerca di occupazione e alla redazione di curricula che possano aiutare i giovani ad abbattere le barriere all’ingresso del mercato del lavoro. Gite per intensificare la relazione di fiducia tra appartenenti ai gruppi ed educatori.

Tra le altre azioni garantite dagli operatori di strada specializzati, la presenza settimanale di due di loro nel parco della piscina e il parcheggio di Villa Gandini, dove erano stati segnalati comportamenti inadeguati.

Afferma l’Assessore alle Politiche giovanili Giulia Bosi: “L’intenso lavoro dell’educativa di strada che ha analizzato le diverse compagnie ed eventuali fattori di rischio ha permesso di fare da collante tra i gruppi di giovani e altre realtà territoriali, arricchendo la comprensione dei fenomeni giovanili. Non ci fermiamo qui. Infatti, si sta lavorando sulla peer education, ovvero sui processi di conoscenza e consapevolezza tra ragazzi stessi, oltre alla sensibilizzazione contro la violenza di genere. L’obiettivo più grande, poi, è quello di continuare con la co-progettazione sulla ex Casa del Custode, che sarà un luogo dove i giovani potranno incontrarsi  e realizzare attività”.

 

 

















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