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Una pietra d’inciampo in memoria del partigiano medicinese Giulio Pedretti

Mercoledì 15 gennaio 2025 si è svolto nel Comune di Medicina l’evento commemorativo dedicato al partigiano Giulio Pedretti con la posa della pietra d’inciampo dell’artista Gunter Demnig, organizzato in collaborazione con ANPI Medicina, CIDRA e ANED Imola.

L’iniziativa è cominciata alle ore 14 nella Sala del Consiglio comunale con gli interventi del Sindaco Matteo Montanari, dell’Assessore alla Cultura Enrico Caprara e di Marco Orazi del CIDRA. L’artista Gunter Demnig non ha potuto partecipare per motivi di salute.

A seguire, si è esibita con il concerto musicale di ArchiEnsamble la Scuola di musica Medardo Mascagni. La cerimonia si è conclusa in via Cuscini 27 con la posa della pietra d’inciampo dedicata a Giulio Pedretti, partigiano medicinese caduto a Mauthausen, e con la performance teatrale e letture a cura delle alunne e degli alunni dell’I.I.S. Giordano Bruno.

Questo è il primo incontro della rassegna “80 anni di libertà: Medicina 1945-2025” che il Comune di Medicina ha organizzato dal 15 gennaio al 18 maggio 2025, con un ricco programma che unisce storia, cultura e arte.

«Le pietre d’inciampo ci ricordano quanto sia importante ogni persona, ogni storia, ogni vita; anche la più povera e fragile. Proprio ciò che negava il nazismo riducendo ogni uomo e donna a numeri. Ci dispiace l’artista Gunter Demnig non sia stato presente a causa di un improvviso problema di salute. Stiamo però lavorando per dedicare una seconda pietra d’inciampo a un altro medicinese e contiamo di averlo a Medicina in futuro» –  dichiara il Sindaco di Medicina Matteo Montanari.

«È stata una giornata molto significativa ed importante perché abbiamo ricordato un giovane medicinese che ha dato la vita per la libertà; insieme a lui vogliamo ricordare tutti coloro che lottarono per un’Italia libera e democratica. Con l’iniziativa di oggi si apre un interessante ed intenso percorso per le celebrazioni dell’ottantesimo anniversario della Liberazione» – dichiara l’Assessore alla Cultura Enrico Caprara.

 

Che cos’è la pietra di inciampo?

Le pietre d’inciampo “Stolpersteine” sono piccoli blocchi di cemento ricoperti di ottone lucente, installati nei marciapiedi di città in tutta Europa, che ricordano le persone vittime del regime nazista. Ogni pietra è incisa con il nome, la data di nascita, la data di deportazione e, se nota, la data di morte.

In Europa ne sono state installate già oltre 70.000, la prima a Colonia, in Germania, nel 1995 grazie ad un’iniziativa creata dall’artista Gunter Demnig come reazione a ogni forma di negazionismo e di oblio, al fine di ricordare tutte le vittime del Nazional-Socialismo, che per qualsiasi motivo siano state perseguitate: religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali.

La posa della pietra d’inciampo rappresenta un gesto importante per mantenere viva la memoria storica, affinché le atrocità del passato non vengano dimenticate e le nuove generazioni possano continuare a riflettere sull’importanza della libertà, della giustizia e dei diritti umani. Perchè, come espresso in un passo del Talmud, “Una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il suo nome”.

Chi era Giulio Pedretti?

Pedretti Giulio detto «Pedro» nacque il 27 maggio 1921 a Castel Guelfo e fu residente a Medicina. Operaio cantoniere, militò come partigiano nel battaglione «Zancanaro» della brigata «Feltre» della divisione «Belluno» con funzione di comandante di compagnia. Fu arrestato il 4 dicembre 1944 da tedeschi e deportato a Mauthausen l’1 febbraio 1945 dove morì il 14 marzo 1945 nel sottocampo di Gusen.

















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