E’ stata pubblicata la sentenza del Tar di Parma n.16/2025, che vede l’esito del giudizio sul ricorso promosso da Rino Marchiò e Giorgio Baroni, referenti degli Usi civici di Febbio fino a quando questi ultimi non furono commissariati. Proprio su questa scelta intrapresa dal Comune di Villa Minozzo e dall’Unione dei Comuni dell’Appennino verteva il ricorso al Tribunale Amministrativo.
La sentenza del Tar dà piena ragione alla scelta del commissariamento, come spiega il Sindaco di Villa Minozzo Elio Ivo Sassi. “II Collegio ha accolto l’eccezione da noi formulata e, alla luce del rinnovo elettivo dell’Asbuc (la gestione degli Usi Civici, ndr) e ha dichiarato l’improcedibilità del ricorso.
Il Collegio ha anche accertato quale delle due parti, se i ricorrenti o l’Amministrazione, avrebbe vinto qualora non fosse stata in primo luogo dichiarata l’improcedibilità: anche in questo caso ha accolto le nostre eccezioni difensive. Quella delineata dalla sentenza è quindi una piena vittoria, tanto che iI Tar ha anche condannato i ricorrenti, in aggiunta alle spese della fase cautelare, al pagamento della somma complessiva di 2.000 euro in favore delle due Amministrazioni oltre alle spese generali”.
Prosegue Sassi: “Questa sentenza ci ripaga di anni di scontri in cui come Amministrazione abbiamo ricevuto dai responsabili degli Usi civici offese e intimidazioni. Questa sentenza conclude una fase, ma proseguirà l’iter della nostra richiesta di Azione di responsabilità verso gli ex amministratori degli Usi Civici succedutisi tra il 2017 ed il 2020, per rispondere dei danni causati all’Ente in conseguenza della loro amministrazione. Per quanto riguarda le critiche che da loro ci erano costantemente rivolte, sul fatto che la nostra intenzione sarebbe stata quella di cancellare la stazione di Febbio, in questo caso a rispondere e smentirli sono i fatti: l’investimento di oltre 1 milione e 200 mila euro sulla seggiovia triposto che ha finalmente permesso la ripartenza dell’attività della stazione, salutata da buone affluenze a rimarcare il forte legame che c’è tra gli appassionati reggiani e la nostra località turistica; l’individuazione della nuova gestione e la costruzione insieme ad essa di un progetto, costato 45.000 euro, per la ricostruzione della seggiovia 2000, sulla base del quale abbiamo richiesto un finanziamento così da poter sostenere un investimento da più di 8 milioni di euro. Febbio grazie a noi è rinata, e al di là di tutti i vari procedimenti, questa è la cosa davvero importante”.