mercoledì, 29 Gennaio 2025
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeCasalgrandeAlzabandiera in piazza a Casalgrande in occasione del Giorno della Memoria





Alzabandiera in piazza a Casalgrande in occasione del Giorno della Memoria

In occasione del Giorno della Memoria, si è tenuta questa mattina in Piazza Martiri della Libertà a Casalgrande la cerimonia dell’alzabandiera.

In collaborazione con ANCI e il Gruppo Alpini di Casalgrande, assieme al Sindaco Giuseppe Daviddi, gli Assessori e Consiglieri, erano presenti le autorità civili, religiose e militari, oltre a una nutrita presenza di cittadini.

Nel suo intervento il Primo Cittadino ha ribadito come: “Il fascismo non è nato solo dalla violenza brutale, ma si è insinuato gradualmente nella società, alimentato da gesti e parole che inizialmente potevano sembrare inoffensive o banali. Un saluto, una mano alzata, una frase di disprezzo. Siamo tentati di ignorare questi segnali, di considerarli come episodi di “goliardia”, ma dobbiamo chiederci: dietro a questi gesti, a queste parole, che seme di odio sta crescendo?  Uno che, come la storia ci insegna, può germogliare in un terreno fertile, fatto di indifferenza, violenza e disumanità”.

“Dobbiamo essere consapevoli che, anche oggi, qualsiasi gesto, parola, atto di odio e di disprezzo può dar vita a una catena che porta a conseguenze tragiche. La nostra responsabilità, è quella di spezzarla, di fare attenzione a come le nostre azioni quotidiane possano contribuire, anche indirettamente, ad alimentare l’intolleranza”.

“Il Giorno della Memoria non è solo un atto di commemorazione, ma un appello a tutti noi a essere custodi dei valori che rendono la nostra società giusta e democratica”.

“La memoria non deve essere solo un esercizio passivo, ma una forza attiva che ci spinge a costruire un futuro diverso, dove l’odio e la divisione non abbiano più spazio.  È nostro compito non dimenticare mai e fare in modo che il buio del fascismo non ritorni mai più. Oggi, più che mai, è il momento di impegnarsi. Non possiamo permettere che la storia si ripeta. Non possiamo permettere che l’umanità dimentichi cosa è capace di fare quando si cede all’odio e all’intolleranza”.

“Mai più odio. Mai più fascismo. Mai più indifferenza”.

IL DISCORSO DEL SINDACO GIUSEPPE DAVIDDI

Nel Giorno della Memoria, siamo chiamati a ricordare, non solo gli eventi tragici e le atrocità che il fascismo ha inflitto, ma anche a riflettere sulle radici di quella violenza, su come quei valori aberranti abbiano preso piede e abbiano portato alla sofferenza di milioni di persone.

Come non ricordare le deportazioni nei campi di concentramento, le fucilazioni, le leggi razziali, e il sistema che ha permesso tutto ciò. Ma il ricordo non deve fermarsi al passato: dobbiamo guardare a questi eventi con consapevolezza piena e chiederci: come possiamo impedire che il baratro in cui siamo caduti una volta,  possa di nuovo riaprirsi?

Il fascismo non è nato solo dalla violenza brutale, ma si è insinuato gradualmente nella società, alimentato da gesti e parole che inizialmente potevano sembrare inoffensive o banali. Un saluto, una mano alzata, una frase di disprezzo. Siamo tentati di ignorare questi segnali, di considerarli come episodi di “goliardia”, ma dobbiamo chiederci: dietro a questi gesti, a queste parole, che seme di odio sta crescendo?  Uno che, come la storia ci insegna, può germogliare in un terreno fertile, fatto di indifferenza, violenza e disumanità.

Proprio come nel passato, tutto partì da frasi, volantini, gesti che incitavano all’odio razziale. E, purtroppo, quella propaganda ha trovato accoglienza in istituzioni malate, che l’hanno adottata come proprio credo, dando vita a una delle ideologie più devastanti della storia: il fascismo.

Dobbiamo essere consapevoli che, anche oggi, qualsiasi gesto, parola, atto di odio e di disprezzo può dar vita a una catena che porta a conseguenze tragiche. La nostra responsabilità, è quella di spezzarla, di fare attenzione a come le nostre azioni quotidiane possano contribuire, anche indirettamente, ad alimentare l’intolleranza.

Quando sentiamo pronunciare frasi come “prima gli italiani”, quando si etichettano i “diversi” come il problema, quando qualcuno è visto come una minaccia solo per la sua religione, la sua provenienza o la sua cultura, dobbiamo avere ben chiaro che quella retorica ha radici profonde, e non possiamo permettere che si ripeta.

Non possiamo restare indifferenti.

Il Giorno della Memoria non è solo un atto di commemorazione, ma un appello a tutti noi a essere custodi dei valori che rendono la nostra società giusta e democratica.

La nostra Costituzione è l’unico vero vaccino contro gli orrori del passato. Un antidoto contro l’odio, la discriminazione e la violenza. Ogni giorno, in ogni gesto, in ogni parola, dovremmo osservare i principi sanciti nei suoi articoli, che ci ricordano come siamo tutti uguali e ugualmente degni di rispetto.

L’Art. 2: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità…”
L’Art. 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche…”

Sono questi i valori su cui fondiamo la nostra democrazia, e sono questi i valori che dobbiamo difendere ogni giorno. Ogni volta che vediamo una persona discriminata, ogni volta che sentiamo una parola di odio, dobbiamo ricordare che il nostro impegno verso la Costituzione non è solo teorico, ma pratico.

Oggi, mentre ricordiamo tutti gli internati nei campi di concentramento, i partigiani, i militari che hanno scelto la democrazia a costo della loro vita, abbiamo anche il dovere di onorare tutti quei cittadini che, con il coraggio delle loro azioni, hanno sfidato il regime e aiutato chi era perseguitato, mettendo in gioco la propria esistenza.

Onoriamo la memoria dei fratelli Cervi, di Don Pasquino Borghi, e di tanti altri che hanno lottato contro l’oppressione e l’ingiustizia.

Il nostro impegno, tuttavia, non si ferma al ricordo del passato. Dobbiamo anche guardare al presente.

Ancora nel 2025 dobbiamo assistere a guerre, violenze, discriminazioni in tutto il mondo: dall’Ucraina alla Palestina. Da Israele, al conflitto sociale e razziale che affligge tante nazioni.

Nessuno di noi, politici, istituzioni, liberi cittadini, si può permettere di far finta di niente

Se non impariamo dal passato, siamo destinati a ripetere gli stessi errori.

La memoria non deve essere solo un esercizio passivo, ma una forza attiva che ci spinge a costruire un futuro diverso, dove l’odio e la divisione non abbiano più spazio.

È nostro compito non dimenticare mai e fare in modo che il buio del fascismo non ritorni mai più.

Oggi, più che mai, è il momento di impegnarsi. Non possiamo permettere che la storia si ripeta.

Non possiamo permettere che l’umanità dimentichi cosa è capace di fare quando si cede all’odio e all’intolleranza.

Dobbiamo essere il cambio che vogliamo vedere nel mondo.

Mai più odio. Mai più fascismo. Mai più indifferenza“.

 

















Ultime notizie