Snellire le procedure burocratiche che complicano le istanze di rimborso per le imprese agricole danneggiate dalle alluvioni del 2023 e del 2024. Garantire ristori adeguati sulla base dei danni reali subiti ed erogare nuovi fondi per sostenere le attività produttive finora escluse dalle misure attivate. Sono queste alcune delle priorità portate dalla Regione Emilia-Romagna al tavolo della Consulta agricola regionale che riunisce le associazioni delle imprese agricole e agroalimentari e i sindacati dei lavoratori, presieduta dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, insieme alla sottosegretaria alla Presidenza, Manuela Rontini, riunita a Bologna alla presenza del Commissario alla ricostruzione post alluvione, Fabrizio Curcio.
“L’agricoltura è il settore che ha subito i danni più ingenti a seguito delle alluvioni del 2023 e 2024 e come Regione abbiamo attivato tempestivamente misure di sostegno per le imprese colpite- hanno affermato Rontini e Mammi-. Tuttavia, persistono criticità che richiedono un intervento urgente: è necessario semplificare le procedure di accesso ai contributi, in particolare per le aziende danneggiate da più eventi calamitosi, che ad oggi incontrano difficoltà nell’iter di rimborso. Inoltre, occorre accelerare l’erogazione delle risorse già stanziate, garantendo tempi certi per i pagamenti”.
Lo sblocco degli indennizzi Agricat (sistema di gestione nazionale degli indennizzi per gli eventi catastrofali in ambito agricolo) hanno aggiunto, “anche se gli indici utilizzati per calcolare il danno economico sono inferiori rispetto ai danni effettivi, rappresenta un segnale positivo per gli agricoltori colpiti dagli eventi estremi del 2023. Ora, però, è fondamentale velocizzare l’effettiva liquidazione dei fondi affinché siano resi disponibili nel minor tempo possibile. La tutela del settore agricolo richiede interventi rapidi e un sistema di risarcimenti più efficace e strutturato. È necessario un cambio di passo, con misure concrete sia sul piano tecnico e burocratico, sia per quanto riguarda la realizzazione delle opere per la messa in sicurezza del territorio- hanno concluso Rontini e Mammi-. L’Emilia-Romagna è il cuore agricolo del Paese: garantirne la stabilità significa tutelare il futuro dell’intero comparto agroalimentare”.
Le risorse a disposizione dall’alluvione 2023
Le alluvioni del 2023 hanno coinvolto 11.300 imprese agricole, di cui 8.300 colpite dall’alluvione e 3.000 dai fenomeni franosi, con danni su oltre 160mila ettari di terreni produttivi. A queste si aggiungono le aziende che hanno subito danni in seguito alle alluvioni di settembre e ottobre 2024, alcune delle quali già colpite l’anno precedente.
Ad oggi, la Regione ha destinato al comparto agricolo oltre 320 milioni di euro, tra risorse europee, nazionali e regionali. Nel dettaglio, sono stati stanziati 100 milioni di euro dal Fondo di Crisi della Commissione europea (già interamente liquidati); 50 milioni di euro con la legge 100/2023 per il ripristino delle strutture agricole danneggiate e la mancata produzione nel settore zootecnico e apistico (433 domande presentate, 374 ammesse per un importo riconosciuto di 29,4 milioni di euro).
La legge 100/2023 ha inoltre disposto altri 50 milioni di euro per indennizzi per le perdite di produzioni agricole (in capo al sistema nazionale di indennizzo Agricat). Gli indici deliberati da Agricat e utilizzati per calcolare il danno economico si sono rivelati notevolmente inferiori al reale danno. A oltre un anno dall’alluvione, tutte le domande presentate su piattaforma Agricat relative a frane o prive dei requisiti soggettivi per accedere al fondo sono state trasferite alla Regione. Sono stati assegnati 8 milioni di euro complessivamente alle Regioni coinvolte (Emilia-Romagna, Toscana e Marche). Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna sono state trasferite 1.397 domande di richiesta contributi per un importo complessivo di 2,17 milioni di euro, sulle quali la Regione sta effettuando l’istruttoria.
Inoltre, l’Amministrazione regionale ha messo a disposizione 15 milioni di euro dal Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2023-2027 per il ripristino produttivo delle imprese danneggiate e sono stati assegnati all’Emilia-Romagna 106 milioni di euro grazie al fondo di solidarietà delle Regioni italiane, in fase di erogazione tramite bandi, secondo le regole dello Sviluppo Rurale 2023-2027.
Rimborsi alle imprese colpite dagli eventi alluvionali del 2024
Le alluvioni di settembre e ottobre 2024 hanno nuovamente colpito alcune delle aree già danneggiate nel 2023, aggravando la situazione per molte aziende agricole. In alcuni casi, i terreni e le colture erano già stati ripristinati e sono stati nuovamente compromessi; in altri, la situazione aziendale è peggiorata per la mancata possibilità di recupero. Per questi territori, la Regione ha proposto al Ministero dell’Agricoltura un sistema di procedure specifiche per la richiesta di rimborso, attualmente in fase di valutazione. Tuttavia, restano esclusi tutti gli indennizzi per la mancata produzione agricola, e al momento non sono previsti fondi statali per le aziende escluse dall’ordinanza della Protezione Civile.
Per far fronte a questa criticità, la Regione ha attivato la Misura 23 del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2023-2027, mettendo a disposizione 6,3 milioni di euro per le imprese che hanno subito un danneggiamento del potenziale produttivo a causa delle alluvioni del 2024.
Sicurezza del territorio: il coinvolgimento del settore agricolo
Nel quadro delle azioni per la sicurezza del territorio, la Regione Emilia-Romagna, tramite l’assessore Mammi, ha presentato al commissario Curcio una proposta per riconoscere al settore agricolo un ruolo più attivo nella gestione e tutela delle infrastrutture idrauliche e ambientali. L’iniziativa si concentra sul coinvolgimento e la raccolta di pareri su tre aspetti chiave: il completamento delle infrastrutture e messa in sicurezza del territorio, la gestione e realizzazione di piccole attività di manutenzioni ordinarie da parte degli agricoltori, l’estensione su tutto il territorio del modello già sperimentato a Modena del piano di controllo degli animali fossori.