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Sp 108: il Parco si appella alla Regione per un impegno responsabile nel Patrimonio mondiale dell’Umanità

Una soluzione rapida in supporto alla Provincia e in dialogo con i residenti per la strada provinciale 108 interrotta da un crollo, in nome della responsabilità e della cura dovute dopo il riconoscimento mondiale a patrimonio dell’umanità dei Gessi Triassici dell’Alta Val Secchia. È quando chiede il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano che, in tal senso, si appella alla Regione Emilia-Romagna e alle autorità di Protezione Civile.

“Il riconoscimento Unesco è un punto d’arrivo, ma ancora di più è un punto di partenza tra tanti enti, in primis la Regione Emilia-Romagna – sottolinea il Parco nazionale dell’Appennino in una nota inviata alla Regione -.  Esso comporta una grande accresciuta responsabilità verso e sui territori interessati, e anche nei confronti delle popolazioni abitanti di queste aree preziose che sono ora patrimonio del mondo intero. Tra i diversi adempimenti da svolgere e identificati dallo stesso riconoscimento spiccano la cura attenta, la conservazione e una azione culturale che consenta di diffondere appieno la consapevolezza dell’enorme valore, per chi ci vive e per tutto il mondo, di queste formazioni geologiche e di queste aree testimoni di una fase cruciale della storia della Terra.  Oggi, di fronte a una accresciuta tendenza a frane e crolli, collegati alla natura di queste rocce, e in particolare allo smottamento che ha interrotto, nella zona di Pianello, flussi di traffico e di persone nell’accesso quotidiano ai servizi, (tema di grande in rilevanza per chi vive e lavora in Appennino), è necessario mettere in campo una responsabilità e una determinazione maggiore”.

Da qui l’appello per a sostenere “progettazioni e interventi adeguati e rapidi”. Per il Parco “accanto agli investimenti subito messi a disposizione dalla Provincia di Reggio Emilia, serve un impegno della Regione Emilia-Romagna e della Protezione civile”.

Tra le ipotesi suggerite dal Parco anche “prevedere e ripristinare, pur con limitazioni per la sicurezza, una qualche percorribilità per il pubblico anche durante i lavori, per ridurre i disagi delle popolazioni residenti e di chi proviene dalle zone alte dell’Appennino”. Così la lettera del presidente Fausto Giovanelli che conclude: “Dopo aver ottenuto un così importante riconoscimento non si può ignorare l’importanza del dialogo e della vicinanza con le popolazioni residenti. È proprio il programma UNESCO che lo richiede, a tutte le autorità nazionali e regionali prima e ancor di più dopo il riconoscimento World Heritage ”

 

 

















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