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Casalgrande in occasione del Giorno del Ricordo

Nella mattinata di oggi, lunedì 10 febbraio, in occasione del Giorno del Ricordo, anche a Casalgrande si è tenuta la commemorazione in memoria delle vittime delle foibe. In Piazza Martiri della Libertà, davanti al Municipio, si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera accompagnata dall’Inno di Mameli e dal Silenzio, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, assieme ad assessori, consiglieri comunali e rappresentanti del Gruppo Alpini di Casalgrande.

Di seguito il discorso integrale del Sindaco, Giuseppe Daviddi:

“Oggi ci ritroviamo per commemorare una delle pagine più dolorose della nostra storia, un periodo in cui la violenza e la disumanità hanno segnato indelebilmente il destino di tante persone.

Il Giorno del Ricordo delle foibe è un momento fondamentale per riflettere su ciò che è accaduto, per non dimenticare e per tramandare alle nuove generazioni l’importanza della memoria storica.

Il primo valore che voglio sottolineare in questa occasione è che nessun essere umano, in nome di qualsiasi ideologia politica e religiosa, può avere il diritto di perpetrare orrori, sevizie, pulizie etniche, deportazioni, stermini o intolleranze nei confronti di un altro essere umano.

La violenza non ha mai giustificazione, e la barbarie che ha colpito gli innocenti in quelle terre, soprattutto tra il 1943 e il 1945, rappresenta un crimine che non può essere tollerato in alcuna epoca.

Con l’invasione da parte delle divisioni tedesche e italiane, la Jugoslavia fu smembrata e divisa. La Slovenia settentrionale venne assegnata alla Germania nazista, mentre quella meridionale venne annessa all’Italia fascista di Mussolini.

L’occupazione di quest’ultima, combinata con le mire espansionistiche nazifasciste, portò alla brutalizzazione e alla sofferenza di milioni di persone.

Nel periodo di governo fascista venne costituito il campo di concentramento di Polizeihaftlager della Risiera di San Sabba, destinato a detenuti politici ed ebrei.

L’unico campo di concentramento nell’intera area dell’Europa occidentale provvisto di forno crematorio.

In quei momenti di atroce sofferenza, la Resistenza fu fondamentale per contrastare la dittatura nazifascista, ma i partigiani comunisti jugoslavi, capeggiati dal maresciallo Tito e ispirati dall’ideologia comunista, non si limitarono alla difesa del territorio e alla difesa. Spinti dal sentimento di vendetta, odio e intolleranza, perpetrarono le stesse atrocità che i fascisti inflissero alle popolazioni di quei territori.

Per i civili venne utilizzato il metodo delle foibe, dal nome delle voragini tipiche dei terreni carsici in cui venivano gettati i cadaveri. Tra le più note, vanno ricordate quella di Vines, presso Albona in Istria, e il pozzo della miniera di Basovizza – oggi monumento nazionale – nei pressi di Trieste.

Questo periodo storico ci insegna chiaramente che nessun essere umano può vantare il diritto di  compiere orrori nei confronti di altre popolazioni in nome di ideologie politiche o religiose.

La differenza la fanno sempre le persone nel bene e nel male: quegli atti atroci che ricordiamo qui, oggi, ebbero inizio da individui che li autorizzarono.

Il ricordo dovrebbe servire a evitare che vengano commessi gli stessi errori.

Ma anche nel nostro tempo, purtroppo, assistiamo a conflitti in diverse parti del mondo, come in Ucraina e Palestina.

Non è facile, in certi momenti, non lasciarsi sopraffare dal sentimento orribile della vendetta, dell’odio e dell’intolleranza.

Tuttavia, ogni volta che si reagisce accecati da quei sentimenti, gli unici che ne pagano le conseguenze sono gli innocenti, le persone inermi che hanno la sola colpa di trovarsi nel luogo sbagliato al momento sbagliato.

Mai più violenza, mai più odio, mai più intolleranza.

La memoria delle vittime delle foibe e della Risiera di San Sabba deve diventare la nostra forza per costruire un futuro migliore, dove la pace e la tolleranza prevalgano”.

 

Giuseppe Daviddi – Sindaco di Casalgrande

















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