“Siamo consapevoli delle difficoltà delle Amministrazioni locali di far quadrare i conti a fronte di una riduzione dei trasferimenti statali e di un contestuale aumento di domanda di servizi; crediamo tuttavia debba essere messo in campo ogni sforzo per adottare politiche e azioni a favore della competitività delle micro-piccole e medie imprese del commercio, dell’artigianato, dei servizi, del turismo, dell’industria, alle prese con un contesto economico in contrazione ed un aumento di costi fissi, a partire da quelli energetici, di nuovo fuori controllo”.
Così Cna, Confcommercio, Confesercenti, Lapam di Modena in merito al bilancio di previsione dell’Amministrazione Comunale di Modena, presentato la scorsa settimana in Consiglio Comunale dal Sindaco Mezzetti.
“In una manovra con un volume di spesa di 415 milioni di euro – puntualizzano le quattro Associazioni di categoria – è necessario che trovi spazio un capitolo, ora assente, dedicato al mondo delle imprese, da cui dipendono coesione e benessere di Modena: fisco, riqualificazione urbana, innovazione e sviluppo, viabilità e infrastrutture sono alcune delle materie su cui auspichiamo ci sia una maggiore focalizzazione delle politiche di bilancio per il 2025”.
“Sul fisco – precisa a nota – va rafforzata l’azione di recupero di somme non incassate, riteniamo poi un errore l’incremento, seppur lieve, dell’IMU per gli immobili di proprietà utilizzati dall’imprenditore nell’esercizio della propria attività e, nell’ottica di contrastare la desertificazione commerciale in atto in diverse parti della città, crediamo vada ridotta l’aliquota a favore di proprietari che affittano negozi/laboratori e sono disponibili ad una diminuzione proporzionale dei relativi canoni”.
“Sempre in materia di fiscalità – continua la nota – esprimiamo soddisfazione per il confronto avvenuto pochi giorni fa con l’assessore Bortolamasi, a cui abbiamo chiesto che l’incremento ipotizzato della tassa di soggiorno sia pagato in misura minore da parte delle strutture alberghiere, ossia da parte di chi ha lavorato sodo in questi anni – producendo al contempo ricadute occupazionali importanti e entrate non solo per il Comune – per potenziare la vocazione turistica di Modena”.
“Vocazione – affermano le Associazioni – , che va sostenuta anche svolgendo un ruolo propulsivo sugli eventi fieristici, mettendo in pista rapidamente investimenti per avere a Modena almeno la fiera sul turismo verde, annunciata negli scorsi mesi in sostituzione di Skipass, ma di cui il documento di bilancio non parla”.
“Sul tema sviluppo ed innovazione – proseguono le quattro Associazioni – , da un lato, vanno previsti investimenti tesi a rigenerare aree artigianali/industriali anche favorendo l’insediamento e lo sviluppo delle Pmi manifatturiere, con particolare riferimento all’internazionalizzazione e alla sostenibilità. Ma servono anche misure, concertate con la Camera di Commercio, per incentivare la nascita di attività di vicinato e per riqualificare quelle esistenti, con l’obiettivo di garantire servizi alla cittadinanza, sicurezza, decoro e in definitiva qualità urbana”.
“Circa il capitolo infrastrutture e mobilità – confermano Cna, Confcommercio, Confesercenti, Lapam – va garantito il rispetto dei tempi di realizzazione per la Complanarina, opera strategica attesa da decenni, ma allo stesso tempo Modena deve investire nella costruzione di rete viarie idonee a diminuire il congestionamento per e da tutti i comuni limitrofi; auspichiamo infine che le maggiori risorse destinate alle manutenzione delle strade consentano di pianificare interventi urgenti su tante vie della città, ridotte in avanzato stato di degrado”.
“Infine una puntualizzazione sui giovani – conclude la nota – , che hanno certo bisogno di essere aiutati quando emergono situazioni di disagio, ma sui quali vanno poste in essere politiche culturali utili a trattenere a Modena i migliori talenti, favorendo anche così il ricambio generazionale nelle tante imprese modenesi ora nelle mani di imprenditori in età pensionabile”.