All’alba di oggi la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modena, su conforme richiesta della Procura, nei confronti di tre uomini italiani due di 31 anni ed uno di 30, gravemente indiziati del reato di rapina pluriaggravata in concorso in danno di una guardia particolare giurata appartenente ad un istituto di vigilanza.
I fatti risalgono alla sera del 9 dicembre 2020 quando, all’interno del piazzale di una ditta di spedizioni di Modena, tre persone con il volto travisato e l’utilizzo di una pistola avevano aggredito una guardia particolare giurata dopo che la stessa aveva prelevato l’incasso, pari a 64.482,10 euro in contanti e 2.815,11 euro in assegni bancari, che avrebbe dovuto trasportare e depositare presso la sede dell’istituto di vigilanza. Gli indagati, dopo aver immobilizzato la guardia particolare giurata, utilizzando un panno imbevuto di sostanza narcotizzante, gli avevano sottratto anche la pistola d’ordinanza, recuperata nei giorni successivi all’interno di un giardino poco distante, dove era stata nascosta.
La complessa attività di indagine svolta dalla Squadra Mobile di Modena, grazie anche l’analisi delle chat abbinate allo studio dei tabulati di traffico telefonico e telematico, delle registrazioni degli impianti di videosorveglianza e dei dispositivi satellitari GPS, ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati.
In particolare, sono state ricostruite nel dettaglio non solo la fase dinamica della rapina, la fuga e la spartizione del denaro sottratto, ma anche il periodo precedente al compimento della stessa, nel corso del quale i tre indagati avevano effettuato sopralluoghi presso la sede della ditta di trasporti, monitorato gli spostamenti della guardia giurata, recuperato armi e veicoli ed individuato un appartamento dove nascondersi subito dopo il compimento della rapina.
Due degli indagati sono stati rintracciati questa mattina presso le loro abitazioni a Modena ed associati alla Casa Circondariale Sant’Anna, mentre il terzo è stato rintracciato a Nola (NA), in collaborazione con la Squadra Mobile di Napoli, ed associato alla casa circondariale di Poggio Reale.