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Iscrizioni alle scuole superiori della provincia di Reggio Emilia: in calo ai tecnici, crescono licei e professionali

Si sono chiuse il 10 febbraio le iscrizioni alle scuole superiori della provincia di Reggio Emilia per il prossimo anno scolastico 2025/2026: al termine delle operazioni online per le famiglie, sono risultate 4.424 le iscrizioni alle scuole secondarie di secondo grado statali effettuate, pari al 90% dei 4.986 alunni delle terze medie, oltre 200 in meno rispetto allo scorso anno (una piccola percentuale si iscrive infatti direttamente a scuola, mentre altri ragazzi a istituti fuori provincia). I dati, seppur non definitivi (nei prossimi giorni le singole scuole dovranno infatti accettare o smistare le iscrizioni ricevute), sono tuttavia significativi delle scelte e degli orientamenti degli studenti reggiani.

Riguardo alla distribuzione percentuale degli iscritti tra licei, istituti tecnici ed istituti professionali, dai primi dati disponibili si evidenzia un allargamento della forbice tra licei e tecnici: sceglie infatti un indirizzo liceale il 40,6% dei ragazzi (l’anno scorso erano il 38,5%) e un indirizzo tecnico il 34,3% (in significativa diminuzione rispetto al 38,4% dell’anno scorso). Gli indirizzi professionali sono stati scelti dal 25,1% dei ragazzi (in aumento di 2 punti percentuali).

Le scuole. Gli oltre 200 alunni in meno di terza media hanno inevitabilmente provocato un calo – più o meno marcato – nella stragrande maggioranza degli istituti. A Reggio Emilia, rispetto alle scelte compiute dai ragazzi e dalle loro famiglie l’anno scorso, sono in aumento solo Canossa (+32), Galvani-Iodi (+23) e Filippo Re (+16). Sono in calo tutti gli altri istituti a partire da Pascal (-45), Ariosto-Spallanzani (-26), Chierici (-25), Moro (-23), Zanelli-Secchi (-19), Scaruffi-Levi-Tricolore (-19), Motti (-18) e, in misura molto più contenuta, il Nobili (-2).

A Castelnovo Monti in calo il Cattaneo (-41), ma in aumento il Mandela (+15). In forte flessione il Gobetti di Scandiano (-62) e, in misura molto più contenuta, il D’Arzo di Montecchio (-22). A Guastalla sono in aumento sia il Carrara (+11) sia il Russell (+9), mentre nel distretto di Correggio aumentano il liceo Corso (+29) e, in misura molto più contenuta, il Convitto Corso (+3), mentre cala significativamente l’Einaudi (-32).

Gli indirizzi. Osservando nel dettaglio l’andamento delle iscrizioni per indirizzo di studio (licei, tecnici o professionali), è possibile rilevare alcune specifiche tendenze. Per quanto riguarda i licei, risulta in forte aumento solo il liceo delle scienze umane (+54 iscritti, di cui 39 al nuovo indirizzo attivato al liceo Corso di Correggio). In aumento, benché più contenuto, anche il liceo delle scienze umane con opzione economico-sociale (+29), il liceo sportivo (+26), lo scientifico con opzione scienze applicate (+12). In calo lo scientifico (-34), l’artistico (-33), il classico (-25). Più contenuto il calo di linguistico (-9) e coreutico (-2).

Sul versante degli indirizzi tecnici si registrano ovunque numeri sconfortanti. A parte il lieve aumento degli indirizzi turistico (+4), elettronica ed elettrotecnica (+2) e grafico (+2), tutti gli altri indirizzi sono in sofferenza: meccanica, meccatronica ed energia (-83 iscritti), amministrazione, finanza e marketing (-78), informatico (-66), CAT – costruzioni, ambiente e territorio (-21). Più contenuto il calo degli indirizzi moda (-11), chimica (-5), agrario (-2).

Infine, per quanto riguarda gli indirizzi professionali, l’aumento più significativo riguarda i servizi per la sanità e l’assistenza sociale (+60). In aumento, benché più contenuto, anche i servizi commerciali (+18), l’ottico (+5), l’enogastronomico (+1). In calo l’indirizzo manutenzione e assistenza tecnica (-13), l’odontotecnico (-11), gli indirizzi industria e artigianato per il made in Italy e agricoltura (entrambi -8).

“Gli istituti superiori reggiani accusano un calo di iscrizioni, trend che verosimilmente andrà con il tempo a consolidarsi, visto l’andamento demografico che non lascia intravedere segnali di inversione di un fenomeno che rischia di diventare una emergenza nazionale e su cui dovremo, nell’immediato futuro, confrontarci e riflettere – osserva la vicepresidente della Provincia con delega all’Istruzione Francesca Bedogni – Ci preoccupa inoltre il calo di iscrizioni registrato dagli istituti tecnici, in controtendenza con le richieste del nostro tessuto produttivo, nonostante il grande lavoro in fase di orientamento e soprattutto dopo lo sforzo fatto da questi istituti di implementazione di laboratori all’avanguardia finanziati grazie al PNRR. Speriamo che questi investimenti si traducano nel tempo in un recupero di appetibilità di questi istituti così importanti per il nostro territorio.”

Il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Reggio Emilia Paolo Bernardi concorda con quest’ultima valutazione, anche se “il calo di 4 punti nella percentuale degli alunni che hanno scelto un istituto tecnico è in parte compensato dall’aumento di 2 punti percentuali di chi si è iscritto all’istruzione professionale, segno che, nella sostanza, tengono i corsi di studi finalizzati all’acquisizione delle competenze che sono più immediatamente spendibili nelle imprese di questa provincia”. “L’anno prossimo bisognerà lavorare con più determinazione per convincere gli istituti tecnici e professionali di questo territorio a mettere a disposizione anche degli alunni reggiani l’opzione della filiera tecnologica “4+2”, che ancora per quest’anno non è stata attivata da nessuna scuola, e che invece potrebbe, in collegamento stretto con gli ITS, rilanciare il settore – conclude Bernardi – Del resto, “l’onda di bassa” del calo demografico è ormai arrivata anche alle superiori (che registrano un calo di iscritti del 4% abbondante rispetto allo scorso anno, contro un – 2% della secondaria di primo grado ed una sostanziale stabilità della primaria), e ne dovremo tenere conto per la programmazione provinciale degli anni futuri”.

 

















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