La protesta di Gurbaz Sangha, giovane agricoltore del Punjab, che nel 2020 sul suo trattore ha affrontato un viaggio di centinaia di chilometri fino a Delhi per contestare le nuove leggi sull’agricoltura del governo di Narendra Modi, è il tema del documentario “Farming the revolution” che sarà presentato lunedì 17 febbraio, alle ore 20.30, ai Chiostri di San Pietro (via Emilia San Pietro 44/c) a Reggio Emilia.
La documentarista indiana Nishtha Jain, nota per i numerosi e pluripremiati film su lotte di genere, casta e classe, attraverso il giovane Gurbaz racconta la storia del movimento che ha unito oltre mezzo milione di manifestanti provenienti da tutto il paese, culminata in un risultato inaspettato e trionfale.
“Negli ultimi anni il malcontento dell’opinione pubblica indiana è cresciuto a causa della mancata attuazione da parte del governo di molte delle promesse elettorali, a cui si è aggiunto un inasprimento delle violazioni dei diritti umani, che ha portato alla detenzione dei dissidenti” ha spiegato Nishtha Jain, che ha aggiunto “solo grazie all’intraprendenza, alla determinazione, alla perseveranza, alla disciplina e alla pazienza degli agricoltori è stato possibile creare una zona di libertà all’interno di uno Stato autoritario, che ha coinvolto molta parte della popolazione di tutte le caste e classi, urbane e rurali, giovani e anziani, tra cui anche moltissime donne”.
Il quarto appuntamento, gratuito e aperto al pubblico, con la rassegna “Mondovisioni”, sarà introdotto, alle ore 19.30, dall’intervista condotta dai Digital Freaks ad Alessandro Scillitani, regista, autore e direttore di Reggio Film Festival, e a Lucio Cavazzoni, apicoltore e presidente del Biodistretto Appennino Bolognese, già presidente di Alce Nero (azienda leader del biologico).
L’appuntamento con i documentari di Internazionale, in lingua originale e sottotitolati, presentati da Laboratorio Aperto, in collaborazione con Digital Freaks, Internazionale, Cineagenzia, Centro interculturale Mondinsieme e Fondazione E-35, proseguirà ogni lunedì fino al 3 marzo. Le proiezioni sono ogni volta precedute da un talk organizzato dalla community dei Digital Freaks con approfondimenti e interventi di ospiti ed esperti.
Prossimi appuntamenti
Lunedì 24 febbraio (ore 20.30) sarà proiettato “Of caravan and dogs”. Il documentario, girato subito prima e dopo l’inizio del conflitto russo-ucraino, spiega come Vladimir Putin stesse preparando da tempo il suo Paese alla guerra con l’Ucraina anche attraverso la promulgazione di leggi repressive orientate a mettere a tacere media e giornalisti indipendenti russi.
lunedì 3 marzo (ore 20.30) “Black box diaries” concluderà la rassegna “Mondovisioni” ai Chiostri di San Pietro. Il coraggio della giovane giornalista giapponese Shiori Ito, vittima di uno stupro ad opera del collega più anziano nonché biografo dell’allora Primo Ministro Shinzo Abe, e la sua determinazione nel far emergere la verità è al centro del documentario autobiografico.
I documentari della rassegna sono stati selezionati tra alcuni dei principali festival internazionali, come Sundance, IDFA, CPH:DOX, Hot Docs, Visions du Réel, Sheffield Doc/Fest.
Dopo la tradizionale anteprima a Ferrara, in occasione del Festival di Internazionale, a Reggio Emilia arriva una selezione di sei documentari, cinque dei quali diretti o co-diretti da registe donne, per offrire uno sguardo sul mondo, in equilibrio tra analisi dell’attualità e riflessione sulle emozioni, che solo il miglior cinema documentario e giornalismo sanno offrire.