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Cisl: “Dopo il rogo Inalca, l’agenda del buonsenso. Ora agire su Coop e bonifiche trasparenti”

Dopo il rogo, tra dubbi ancora da fugare, si fa largo l’agenda del buonsenso e la prima delle nostre quattro domande arriva a risposta: le Istituzioni hanno trovato le aree sulle quali si può innestare la ripartenza produttiva del polo della carne. Si avvicina, così, il momento in cui le aziende andate a fuoco, Inalca in testa, potranno confermare ufficialmente la loro scelta di restare sul territorio. Intanto va ricucito un clima di fiducia con la popolazione del centro urbano e su questo dobbiamo tutti lavorare di più”.

E’ il quadro che traccia Andrea Sirianni, segretario Cisl Emilia Centrale, presente al summit di Bologna con la Regione, il Comune e la Provincia di Reggio e i colleghi di Cgil e Uil.

“Le Istituzioni stanno procedendo compatte, al tavolo la Regione ha dimostrato di voler tenere i piedi ben piantati in questo match per salvare produzione e posti di lavoro. Proprio come Cisl aveva chiesto immediatamente, provocando le reazioni scomposte dei soliti professionisti della lesa maestà – prosegue Sirianni –.  Se a distanza di 17 giorni dal rogo, possiamo parlare di aree per la ripartenza, e invitiamo a riflettere sull’opportunità dell’ex Aia Masone e/o dell’area Silk Faw (entrambe sarebbero un grande esempio di rigenerazione produttiva), significa che il buonsenso funziona e che Comune e Provincia hanno già fatto ottime analisi con gli strumenti di pianificazione del territorio, dalla mobilità all’impatto ambientale”.

COOP NON STACCHI LA SPINA
Aspettando il prossimo step del tavolo regionale, dedicato all’incontro con le aziende andate a fuoco, Cisl Emilia Centrale chiede due cose: massima attenzione a “non tralasciare il confronto con Coop. Il gigante della Gdo ha con Inalca un importante contratto in scadenza alla fine del 2025. Mentre si corre, tutti, per riaccendere questo pezzo importante dell’industria alimentare reggiana, occorre che venga tolto dal tavolo il rischio di un distacco della spina a questo contratto”. La seconda questione riguarda i 99 lavoratori di Fabbrica del Lavoro, la società che seguiva la logistica per Inalca. Ad oggi non è stato ancora comunicato se potranno godere dell’anticipo della cassa integrazione.

BONIFICHE, FACCIAMOLE TRASPARENTI: RECUPERARE LA FIDUCIA DEI REGGIANI
Insieme alla difesa del lavoro, il tema urgentissimo è quello della bonifica del sito di via Due Canali. Il Comune ha agito con una buona ordinanza, “ora bisogna correre, perché va assolutamente evitato il mix tra caldo in ripresa, carne non rimossa e topi in arrivo. Di pari passo c’è la questione degli elementi inquinanti e pericolosi. Amianto in testa. Quel tipo di bonifica non ha tempi rapidissimi e l’area è ancora sotto sequestro. Allora, per evitare il disordine comunicativo, per recuperare in toto la fiducia dei cittadini ed evitare tensioni, proporremo al Comune di realizzare un sito nel quale tutti possano vedere gli obiettivi della bonifica, i tempi di esecuzione, i nomi di chi deve fare cosa, le penali applicate in caso di inadempienza e la pubblicazione degli stati di avanzamento lavori”.

PIANO AMIANTO E IMPRESE IN CENTRO
Inoltre, per Cisl, l’incendio deve servire a migliorare il rapporto tra chi vive nel centro urbano e chi ci lavora. “A tutt’oggi non sappiamo se le sirene di allarme sono scattate oppure no. Dell’amianto sul tetto andato a fuoco abbiamo saputo dopo diversi giorni. Non conosciamo tante cose ma una, invece, è nota: sfruttiamo l’incidente per verificare che le imprese che operano nel perimetro urbano siano nelle condizioni di maggior sicurezza operativa, assistendole a colmare eventuali lacune. Inoltre, il Comune di Reggio ha una mappatura dei tetti in cemento-amianto presenti in città. Gli obblighi delle verifiche di sicurezza su queste coperture devono ripetersi non oltre i tre anni. Siamo sicuri che tutti siano in regola? L’Amministrazione ha l’opportunità di produrre un consistente cambiamento per spingere tutta Reggio sulla strada eternit-free”.

















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