

“Riguardo al trasferimento di una cinquantina di minori negli spazi della Dozza di Bologna, siamo disponibili a collaborare col Governo a patto che si tratti di una soluzione temporanea, con scadenze certe ed esigibili”. A sottolinearlo il presidente della Regione, Michele de Pascale, e il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che ieri pomeriggio si sono confrontati sul tema con il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari. All’incontro hanno partecipato anche l’assessora regionale al Welfare, Isabella Conti, e quella comunale, Matilde Madrid.
Le parti hanno condiviso l’impegno del Governo affinché non aumentino i numeri attuali di affollamento della Dozza, già al limite sopportabile, finché i giovani adulti permangono nella struttura. Inoltre, Regione e Comune hanno chiesto al Ministero, che una volta rientrata l’emergenza che ha portato al trasferimento dei minori nell’istituto bolognese, quegli stessi spazi vengano messi a disposizione per migliorare le condizioni complessive dei detenuti presenti e non per ulteriori arrivi. Inoltre, la Regione conferma la volontà di collaborare per realizzare comunità socio-rieducative e costruire insieme progettualità alternative al carcere, in particolare per i soggetti più fragili. Punti che saranno oggetto di un attento monitoraggio nelle prossime settimane.
“Il tema del sovraffollamento carcerario è drammatico e, purtroppo, viene da molto lontano nel tempo- hanno spiegato de Pascale e Lepore-: assistiamo a un incremento dei numeri molto significativo. Tuttavia, grazie alle garanzie ricevute in questo incontro siamo disponibili a collaborare, a patto che il trasferimento sia temporaneo, con scadenze chiare e definite: e nel frattempo si lavori insieme da subito a una soluzione alternativa”. Inoltre, hanno proseguito il presidente e primo cittadino “è positivo che sia stato fissato che gli attuali numeri del carcere della Dozza non supereranno la soglia attuale finché i minori non saranno trasferiti nei nuovi Ipm”. A oggi i detenuti ospitati dall’istituto bolognese sono circa 780, dopo che 70 sono stati spostati proprio per fare spazio all’eventuale arrivo dei minori.
“La nostra preoccupazione per questo spostamento è grandissima – hanno aggiunto Conti e Madrid –, perché la Dozza non è una struttura idonea ad accogliere minori, che invece, rischiamo di essere segnati irrimediabilmente”. Dunque, hanno proseguito “se si deciderà in questo senso, faremo tutto il possibile per sostenerli e chiediamo la massima disponibilità affinché sia possibile entrare con educatori e progetti a loro sostegno”.