L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena aderisce alla quarta Giornata nazionale SIO–SIAF di sensibilizzazione sulle malattie dell’orecchio e conseguenti disturbi uditivi che si celebra stamattina mercoledì 5 marzo, col titolo “La sordità siamo noi”. La giornata è organizzata dalla SIOeChCF insieme alla Società Italiana di Audiologia e Foniatria (SIAF) con lo scopo di sensibilizzare sulla sordità che è una vera e propria pandemia silenziosa. La giornata si celebra poco dopo quella Mondale dell’udito, che l’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità, ha ricordato lo scorso lunedì, 3 marzo. A Modena, ogni anno vengono eseguite più di 15.000 visite audiologiche ed oltre 11.000 esami dell’udito, tra cui test di screening, esami di terzo livello e valutazioni protesiche.
Tema della Giornata di Sensibilizzazione è LA SORDITÀ SIAMO NOI, con un focus sulla sensibilizzazione sulla cura dell’orecchio e dell’udito nell’ambito delle cure primarie, con l’obiettivo di rafforzare l’importanza della prevenzione delle patologie uditive a livello nazionale. È fondamentale favorire la consapevolezza di un’eventuale presenza di una problematica uditiva, per rendere possibile un intervento precoce e migliorare dunque non solo l’ascolto, ma anche e soprattutto la qualità della vita nei pazienti interessati.
«Anche quest’anno cogliamo l’occasione per sensibilizzare la popolazione alle tematiche dell’udito – esordisce Elisabetta Genovese, Professore Ordinario di Audiologia di UNIMORE Direttrice del Centro di Audiologia presso il Policlinico di Modena – La terza età è una fase della vita in cui la compromissione del problema uditivo può dare certamente delle ripercussioni non solo nella vita di relazione e di comunicazione, ma anche a livello di deterioramento cognitivo. L’aumento della vita media può portare anche all’indicazione all’impianto cocleare nelle età più avanzate».
«Oggi anche i pazienti anziani possono beneficiare dell’utilizzo dell’impianto cocleare, in quanto l’età non rappresenta più una controindicazione assoluta per questa chirurgia e l’impianto cocleare, insieme ad altri dispositivi protesici non chirurgici, può essere utilizzato nel percorso riabilitativo della sordità anche nella terza età» – prosegue Davide Soloperto, Professore Associato in Audiologia e Foniatria di UNIMORE.
«Esistono inoltre pazienti affetti da disabilità, specialmente in età pediatrica, con altre patologie presenti e anche per loro è possibile, tramite uno studio accurato neuroradiologico ed elettrofisiologico preoperatorio, una chirurgia capace di riabilitare in maniera soddisfacente anche pazienti che un tempo non potevano essere trattati – conclude Maria Guarnaccia, Dirigente Medico audiologo-foniatra e otorinolaringoiatra del Policlinico di Modena – È importante una presa in carico globale del paziente oltre alla collaborazione tra le figure di riferimento che ruotano attorno a lui come il pediatra, l’audiologo e l’otorino nell’ambito dei servizi territoriali e, ove previsto come nei soggetti pediatrici, logopedisti, psicologi e neuropsichiatri infantili».
La SIOeChCF e la SIAF, insieme alle associazioni di pazienti e ai professionisti del settore, intendono sensibilizzare non solo le persone che già affrontano disabilità uditive, ma anche l’intera comunità sanitaria, dalle cure primarie ai pediatri, per garantire che tutte le persone abbiano accesso a diagnosi e trattamenti precoci. Per questo motivo, sono state promosse una serie di iniziative ed è stato distribuito materiale informativo, mirato alla prevenzione ed alla promozione di buone pratiche per la salute uditiva. La sordità e l’ipoacusia, ovvero la perdita parziale o totale dell’udito, sono infatti condizioni che colpiscono una parte significativa della popolazione mondiale. L’OMS stima che circa il 20% della popolazione globale ne sia affetta, con un impatto particolarmente significativo tra gli anziani, dove si stima che circa il 50% delle persone oltre gli 80 anni presenti disturbi uditivi. Nonostante l’alto numero di persone che soffrono di questi disturbi, solo una parte di esse riceve diagnosi tempestive e trattamenti adeguati.
La Giornata di Sensibilizzazione, che coincide con la Giornata Mondiale dell’Udito, si propone quindi di informare e sensibilizzare la popolazione riguardo l’importanza di un intervento di diagnosi e trattamento precoce. Riconoscere i segnali di perdita uditiva e adottare misure preventive e terapeutiche è fondamentale per prevenire danni irreversibili e per migliorare la qualità della vita dei pazienti, riducendo le problematiche legate alla comunicazione e al benessere sociale.
La prevenzione come strumento di tutela
La perdita uditiva, se non affrontata in tempo, ha effetti significativi sulla qualità della vita. Oltre a compromettere la capacità di comunicare, può causare difficoltà cognitive, sociali ed economiche. Secondo le stime, il costo globale annuo della perdita uditiva ammonta a circa 980 miliardi di dollari, a causa dei costi sanitari, educativi, della perdita di produttività e dei costi sociali legati alla condizione.
Per questi motivi, è essenziale intervenire precocemente: oltre il 60% dei casi di ipoacusia possono essere identificati e trattati già a livello delle cure primarie, grazie alla collaborazione tra medici specialisti, come otorinolaringoiatri e audiologi, e i servizi sanitari di base.
La Giornata di Sensibilizzazione sull’Udito è un appuntamento fondamentale per accrescere la consapevolezza riguardo l’importanza della cura dell’udito e per diffondere informazioni sui benefici della prevenzione e della diagnosi precoce. I cittadini sono invitati a partecipare alle diverse iniziative organizzate, per informarsi sui rischi legati alla perdita uditiva e sulle possibili soluzioni, che includono sia sistemi protesici che interventi chirurgici.
Per ulteriori informazioni, materiale dedicato e per partecipare alle iniziative della giornata, si invita la popolazione a visitare la homepage del sito AOU Modena e SIOeChCF e a seguire gli aggiornamenti sui canali locali e nazionali di informazione.