È stato siglato questa mattina a Modena l’Accordo di progetto sull’esecuzione penale esterna, un’iniziativa biennale (2025-2026) volta a migliorare l’efficacia delle misure di esecuzione penale esterna attraverso la collaborazione tra istituzioni giudiziarie, enti del terzo settore e organizzazioni professionali. L’accordo è stato firmato da Tribunale di Modena, Centro Servizi Volontariato Terre Estensi, Ordine degli Avvocati di Modena, Fondazione di Modena, Camera Penale Carl’Alberto Perroux, Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Modena (ULEPE).
L’iniziativa mira a diffondere e arricchire le possibilità di accoglienza nel terzo settore di Modena e provincia a favore di persone che hanno disposizione di svolgere attività di volontariato e/o Lavori Pubblica Utilità, in particolare attraverso l’Istituto della sospensione del procedimento con messa alla prova. Il progetto ha durata biennale e prevede incontri di verifica semestrali per monitorare l’andamento del progetto.
“Questo accordo consente di migliorare la risposta di giustizia attraverso l’ampliamento degli enti accoglienti di persone, indagati o imputati, che aderiranno al modello processuale della messa alla prova, e il coinvolgimento del Centro Servizi Volontariato consentirà di attuare per ognuno un progetto più individualizzato – afferma l’avv. Roberto Mariani, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Modena – La firma di questo accordo rappresenta un’importante apertura degli enti pubblici verso il mondo del volontariato per consentire lo sviluppo di questa attività, fattore di coesione sociale assolutamente essenziale per mantenere viva e attiva la nostra società”.
La fase iniziale prevede la mappatura degli enti del terzo settore disponibili a collaborare, incontri di formazione e sensibilizzazione, la stipula di specifici accordi fra CSV e enti del terzo settore aderenti e l’avvio dei primi inserimenti con relativo monitoraggio. Un prima verifica è prevista dopo sei mesi dalla firma dell’accordo, mentre e fine 2025 si tireranno le somme, con la possibilità di confermare o rivedere il progetto per il secondo anno.
“Questo accordo ribadisce l’importanza del reinserimento sociale – sottolinea il Presidente di Fondazione di Modena Matteo Tiezzi – come elemento essenziale dell’equilibrio collettivo. Consolidiamo un percorso di innovazione sociale che genera opportunità reali: per chi vi partecipa, significa la possibilità di ridefinire il proprio stare nella società; per il volontariato, è un’occasione di crescita e rafforzamento del ruolo, sempre più centrale, nelle dinamiche di coesione sociale”.
Le risorse messe a disposizione per il 2025 da Ordine degli Avvocati (12mila euro) e Fondazione di Modena (8mila euro) saranno utilizzate per attività di coordinamento e formazione. L’obiettivo è facilitare 100 percorsi di inserimento l’anno.
“Per il Centro Servizi Volontariato questo accordo è particolarmente importante perché in questo modo il terzo settore contribuisce a dare attuazione a quello che è un principio fondamentale della Costituzione per cui la sanzione ha, da una parte, un valore di riparazione nei confronti della società, e dell’altra ha anche un forte obiettivo di reinserimento e partecipazione al tessuto sociale delle persone coinvolte – afferma Alberto Caldana, presidente Csv Terre Estensi – Gli enti di terzo settore possono così mettersi a disposizione per consentire di realizzare quelle possibilità di messe alla prova e lavori socialmente utili importanti per le persone che li andranno a svolgere, che a loro volta diventano risorse di volontariato e di impegno a favore di tutta la comunità”.