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In corso a Modena il restauro scientifico della Chiesetta Ricci

restauratore al lavoro

È entrato nel vivo il restauro scientifico della Chiesetta Ricci in via Finzi 208 a Modena, nell’ambito del secondo stralcio dei lavori di recupero dell’edificio che consentirà di renderlo pienamente fruibile.

Dopo un primo stralcio di lavori concluso nel 2023, relativo al consolidamento strutturale della cappelletta e alla realizzazione della copertura, per un valore di 95 mila euro (contributo regionale di 40 mila euro per la ricostruzione post sisma), attualmente è infatti in corso il secondo stralcio di attività, del valore di 200 mila euro, relativo al restauro dei prospetti interni dipinti e delle facciate esterne, alla sistemazione del sagrato dell’area esterna, oltre alla realizzazione degli impianti elettrico e di illuminazione (interni ed esterni) e di drenaggio delle acque meteoriche.
A verificare lo stato di avanzamento lavori è stato, nel corso di un sopralluogo effettuato oggi, venerdì 14 marzo, l’assessore ai Lavori pubblici Giulio Guerzoni, insieme a tecnici comunali e dell’azienda che sta effettuando l’intervento. La visita in cantiere è stata anche l’occasione per vedere come avviene il restauro delle pareti.
L’intervento, che ha preso avvio a novembre 2024 e arriverà a conclusione in estate, è autorizzato dalla Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le provincie di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. I lavori sono effettuati dall’impresa Ottorino Nonfarmale, per conto dell’Amministrazione comunale, sulla base del criterio conservativo, senza la ricostruzione di parti mancanti, consentendo la lettura completa dell’edificio e della sua travagliata storia.
Le attività, in particolare, comprendono la pulitura, il consolidamento e restauro delle superfici interne, la disinfestazione, il consolidamento e il parziale reintegro a neutro degli intonaci mancanti, la ripresa dei decori nelle parti interne, la realizzazione di un portone analogo a quello attualmente presente, il restauro delle inferriate e della croce sommitale, la pulizia e ceratura del pavimento, oltre alla posa delle finestre e della lunetta. Saranno inoltre effettuate lavorazioni volte a operare modeste variazioni di carico sulle reti idrica e fognaria, sull’impianto elettrico e di illuminazione della cappelletta, oltre all’installazione di una fontanella all’esterno.
Nel dettaglio, esternamente, dopo la stesura dell’alghicida, si è provveduto al lavaggio delle facciate e alla loro stuccatura, oltre all’integrazione plastica degli ornati. All’interno, dopo il consolidamento profondo volto a ristabilire l’adesione tra i vari strati di intonaco e il muro, è stata fissata la pellicola pittorica ed è seguita un’attenta pulitura delle decorazioni, con l’eliminazione degli attacchi algali e dei depositi presenti. Attualmente è in corso la realizzazione dei nuovi intonaci e la stuccatura delle lacune. Seguirà la posa dei nuovi infissi in legno e del portone, in corso di realizzazione, oltre ai lavori sul pavimento interno, del sagrato e dell’area esterna.
La chiesetta Ricci fa parte di un complesso abitativo rurale padronale a corte, presumibilmente di epoca tardo settecentesca, ed è costituita da un unico ambiente rettangolare di circa 42 metri quadrati. Si presenta con un interno piuttosto semplice: sulle pareti laterali sono presenti due finestre e, in corrispondenza del presbiterio, una porta. Sui lati sono collocate quattro lapidi commemorative di membri della famiglia Ricci mentre sul pavimento, in prossimità dell’ingresso, è presente una lapide di chiusura della camera tombale sotterranea dove, oltre ai resti di Giuseppe Ricci, sono conservate le spoglie di alcuni altri esponenti della famiglia modenese. L’immobile, denominato anche ex Oratorio di S.Cecilia annesso a Casa Ricci, è legato alla tragica vicenda di Giuseppe Ricci, guardia nobile d’onore e cavaliere dell’ordine dei S.S.Maurizio e Lazzaro, ingiustamente accusato di tradimento e condannato a morte per fucilazione dal duca Francesco IV nel burrascoso periodo che seguì i moti del 1831.
Un tempo di proprietà privata, la chiesetta Ricci è divenuta di proprietà dello Stato per rinuncia da parte dei proprietari nel 1993 e, con l’accordo di valorizzazione con la Direzione regionale dell’Agenzia del Demanio, l’Amministrazione comunale ne è diventata proprietaria nel 2019. Già prima, l’Amministrazione si era interessata per la messa in sicurezza del bene e aveva aperto il confronto per il suo recupero: il progetto preliminare era infatti stato presentato e approvato già a fine 2017.

L’assessore Giulio Guerzoni durante il sopralluogo con tecnici comunali e dell’azienda che sta effettuando l’intervento
















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