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“Mesini e Giunta Sotto accusa, 30 mila Euro per i social senza gara e aula rinviata”, Lista Macchioni interviene

“Partiamo dalla spesa per i social” – dice Macchioni – “La delibera, giustificata come un ‘piano strategico’ per i social dal 2025 al 2027, ha affidato l’incarico a un esperto esterno senza passare dal vaglio di un bando. Tutto gestito tramite un portale online, con modalità poco trasparenti e una rapidità che lascia perplessi: nessuna traccia di concorrenti, nessuna motivazione sul perché proprio quel soggetto. La scelta appare discrezionale e priva di un’adeguata base oggettiva. Questo apre la strada al sospetto che l’affidamento sia stato deciso a priori, magari per ragioni di vicinanza politica o personale, un’ipotesi che l’Amministrazione ha il dovere di smentire con fatti concreti.”

Il Comune, d’altronde, ha già un addetto alla comunicazione, figura storica e competente anche sui canali digitali. Perché allora questo costo extra? Il sospetto cresce nel contesto: Mesini e la giunta lamentano tagli statali e un bilancio al minimo, ma trovano 30 mila euro per un incarico ritenuto un capriccio. “Un sindaco non paga per farsi bello” – attacca Macchioni – “se lavora bene, i cittadini lo notano; bastano i fatti, non esperti.”

Ma le polemiche non finiscono qui. A pochi giorni da quella delibera, un altro segnale preoccupante: il sindaco Mesini decide di non convocare il Consiglio Comunale a marzo, interrompendo una consuetudine che, salvo la pausa estiva, vedeva l’aula riunirsi ogni mese. “Nessun obbligo formale” – ammette Macchioni – “ma in uno stallo amministrativo il silenzio è ingiustificabile.” A quasi un anno dall’insediamento, ci si aspetta priorità definite e nodi sciolti, invece Sassuolo è in una palude. I progetti infrastrutturali e urbanistici, che sotto la vecchia amministrazione avevano dato una scossa a Sassuolo, oggi arrancano, bloccati in un limbo che nessuno sembra voler sbloccare. Strade, scuole incompiute, aree pubbliche abbandonate: tutto fermo, tutto muto.

Il Consiglio Comunale, fulcro della democrazia locale, non è un optional. Non convocarlo a marzo sembra ingiustificato. La coalizione di Mesini – M5S, PD e civiche – prometteva cambiamenti, ma è immobile. Evitare l’aula fa pensare a una giunta che sfugge a temi scomodi, dando l’idea di un’amministrazione in affanno. Possibile che non ci sia nulla da discutere?

Il sindaco ora deve dare delle risposte. Dire che non ci sono temi urgenti è fragile: ritardi e paralisi sono già argomenti sufficienti. “Noi vogliamo chiarezza” – conclude Macchioni – “non una giunta arroccata su decisioni autonome o silenzi. Sassuolo è ferma, i cittadini meritano di sapere perché.”

















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