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Bomporto, avrebbe tentato di avvelenare l’ex marito: 49enne allontanamento dalla casa familiare

Per lo scopo usati potenti lassativi ed insetticidi

Il 23 marzo scorso, su delega della Procura della Repubblica, i Carabinieri della Stazione di Bomporto hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura dell’allontanamento dalla casa familiare, nei confronti di una donna 49enne di origini rumene, indagata per i delitti di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali continuate e aggravate dall’uso di sostanze venefiche.

La vicenda trae origine dalla denuncia querela sporta dal marito della donna, che il 20
novembre 2024 rappresentava ai Carabinieri le condotte patite dalla coniuge, da qualche mese separata di fatto.
Negli ultimi mesi di forzata coabitazione nella casa familiare, l’uomo aveva improvvisamente sofferto di particolari malesseri fisici, ricorrendo al medico e ad accertamenti sanitari che non sortivano esiti. Il malcapitato iniziava quindi a sospettare che la coniuge adulterasse appositamente il cibo.
Nel novembre del 2024, infatti, mentre si trovava a cena da alcuni parenti, gli veniva fatto notare che la bottiglia di vino che aveva portato con sé aveva un cattivo sapore. Nella circostanza l’assunzione del vino da parete di un commensale, aveva causato a quest’ultimo una improvvisa e violenta dissenteria. La circostanza aveva fatto insospettire l’uomo, che scopriva come anche altre bevande conservate nel frigorifero della sua abitazione emanavano un cattivo sapore ed erano state all’evidenza adulterate. La stessa scoperta veniva fatta in relazione ad altri alimenti destinati al suo consumo esclusivo. Il sospetto che la moglie stesse tentando di avvelenarlo lo induceva ad installare una microcamera nella sua stanza da letto.
Fin da subito le immagini riprese dalla telecamera mostravano l’indagata che, dopo essere
entrata nella stanza da letto del coniuge, versava una sostanza polverosa all’interno di una bottiglia d’acqua. Le suddette condotte venivano documentate in più occasioni nei giorni successivi anche mediante l’utilizzo di potenti insetticidi diffusi nella camera da letto in notevole quantità, che avevano procurato all’uomo bruciore e lacrimazione agli occhi con conseguente intervento di un’ambulanza. La medesima sostanza insetticida era stata quindi spruzzata sul cuscino, nel letto e nell’armadio dell’uomo. Da ultimo l’indagato rinveniva nella abitazione un potente lassativo che sospettava essere stato versato di nascosto nelle sue bevande.
Le fonti di prova acquisite e le dichiarazioni rese dall’uomo nelle successive integrazioni di querela in ordine alle ingiurie che l’indagata avrebbe profferito nei suoi confronti, sono state ritenute tali da integrare un grave quadro indiziario a carico della donna, nei confronti della quale, su richiesta della Procura, il Gip ha disposto la suddetta misura cautelare.

















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