“Modena sta costruendo un modello di città universitaria che integra aspetti strutturali (alloggi, aule e servizi) con una visione più ampia che include cultura, sport e inclusione sociale. Modena Città Universitaria pone l’accento sul carattere diffuso del sistema formativo universitario nella città. L’idea stessa di città che trova esemplificazione nel Pug, Piano Urbanistico Generale, vede nella città universitaria uno degli assi di sviluppo; è quindi importante valorizzare la presenza in città dell’Università, rendendola al contempo strumento di rilancio”.
È afferma l’assessora alle Politiche educative e Rapporto con l’Università Federica Venturelli, nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 31 marzo, rispondendo all’interrogazione illustrata da Gianluca Fanti del Partito democratico. In particolare l’istanza chiedeva “quali sono le azioni che il Comune intende intraprendere affinché Modena sia sempre più una città universitaria in generale, con un’organica offerta di servizi, ad esempio di mobilità, connettività, biblioteche e spazi per studio, socialità e quant’altro utile” e, rispetto al problema degli alloggi per i fuori sede, “quali iniziative e progetti, anche in collaborazione con altri enti, per aumentare la dotazione cittadina di posti disponibili, soprattutto a prezzi calmierati o comunque ridotti rispetto agli attuali”.
L’assessora dopo aver sottolineato il rafforzamento del lavoro che Comune e Unimore, insieme, stanno facendo a livello del Tavolo periodico di confronto di cui fanno parte i componenti del tavolo tecnico e le rappresentanze degli studenti, ha ricordato che la collaborazione tra Comune e Unimore è sancita dall’accordo quadro, firmato nel 2017 e rilanciato nel 2020, che identifica 12 ambiti strategici e mira a valorizzare le eccellenze formative dell’Ateneo, migliorare l’accoglienza per gli studenti e creare nuove opportunità per il territorio. Inoltre, l’amministrazione comunale collabora con l’Ateneo per agevolare la riqualificazione del patrimonio esistente e migliorare la qualità e l’efficienza delle strutture per didattica, ricerca e servizi: “È già stato definito il protocollo d’intesa tra Comune e Unimore per la concessione in comodato d’uso gratuito dell’auditorium Beccaria in via Razzaboni.
Modena si sta affermando come città universitaria, un progetto che integra sviluppo culturale, sociale ed economico”, ha continuato, ricordando che l’attrattività della città poggia sul welfare diffuso, costituito dall’ampia base di associazioni culturali, ambientali, sociali e sportive che integrano i servizi forniti dal pubblico”.
Due sono le aree di maggior concentrazione della presenza studentesca in città: nel centro storico, dove si trovano diverse sedi universitarie e servizi agli studenti e nell’area individuata da Policlinico, Campus universitario di via Campi e Dipartimento di Ingegneria, in cui sono localizzati anche alcuni studentati, il Centro sportivo universitario e altri servizi per gli studenti. Altre importanti opportunità sono costituite da Data Center Modena Innovation Hub, Masa Modena Automotive Smart Area, Dast, attività di Its Maker e di ForModena. Inoltre, Comune e Ateneo collaborano con Fondazione di Modena per la realizzazione del Polo culturale S. Agostino che dovrà coniugare innovazione e valorizzazione dei luoghi culturali anche attraverso la ridefinizione di funzioni e strutture universitarie.
“Per ampliare l’offerta abitativa e favorire la diversificazione si punta a individuare alloggi a prezzi calmierati tra quelli sfitti e non utilizzati evitando il consumo di suolo”, ha ribadito l’assessora ricordando l’obiettivo del Piano Casa, a cui sta lavorando l’assessorato alle Politiche abitative, di aumentare il numero di immobili nel mercato dell’affitto, non solo attraverso la leva fiscale ma anche con il cambio di destinazione d’uso temporaneo di locali del terziario: “un’innovazione di cui potranno beneficiare anche gli studenti universitari”. Mentre per quanto riguarda la situazione attuale, alle residenze universitarie ErGo di via Campi, via Vignolese, via Emilia est e San Filippo Neri, si aggiungono lo studentato Giorgi messo a disposizione da CambiaMo e quelle gestite da altri enti: Collegio San Carlo, studentato Chemin Neuf di via San Marone e ora anche quello di San’Eufemia, mentre sono in corso i lavori per la realizzazione della struttura dell’ex Corni e procede l’iter per quelle di via Bonacorsa e San Barnaba.
Infine, con l’obiettivo di collaborare allo sviluppo dell’Ateneo, nella precedente consiliatura è stato approvato il Masterplan del Progetto urbano “Modena Città Universitaria – Campus Universitario di via Campi” che persegue gli obiettivi del miglioramento ecologico-ambientale con aumento di verde e attrezzature a servizio; incremento della mobilità sostenibile con rafforzamento delle connessioni pedonali e ciclabili; miglioramento dell’accessibilità carrabile e della sicurezza anche con zone 30; qualificazione delle attrezzature universitarie e dei servizi e maggiore attenzione alla qualità della vita degli studenti con spazi condivisi nelle residenze.
NO AL CAMPUS PER STUDENTI ALL’EX CASERMA VIII CAMPALE
Respinta dal Consiglio la mozione illustrata da Fratelli d’Italia che chiedeva di realizzare una residenza valutando l’utilizzo dell’edificio
Il Consiglio comunale di Modena ha respinto la mozione di Fratelli d’Italia che chiedeva la realizzazione di un campus universitario valutando, per questo scopo, l’utilizzo della caserma dell’ex VIII Campale. Il documento, sottoscritto da Forza Italia, Lega Modena e Modena in ascolto, è stato trattato nella seduta di lunedì 31 marzo insieme all’interrogazione del Pd su Modena città universitaria, a cui ha risposto l’assessora al Rapporto con l’Università Federica Venturelli.
L’atto è stato respinto con il voto a favore dei proponenti e di Modena per Modena e Modena Civica e quello contrario di Pd, Avs, Pri-Azione, M5s e Spazio democratico.
Illustrando la mozione, Elisa Rossini ha parlato della necessità di mettere al centro lo studente, al quale devono essere garantite moderne strutture e residenze per agevolarne studio e crescita dei talenti, diverse quindi dagli alloggi previsti all’Rnord, negli immobili di San Barnaba e Sant’Eufemia ed ex Corni, al centro di alcune dichiarazioni dell’assessora Venturelli: “Tali affermazioni – ha sostenuto Rossini – contrastano in parte con la finalità di rendere Modena sempre più a misura di studente, come previsto nell’Accordo “Modena città universitaria”, tra Comune e Unimore, e con la priorità di accogliere studenti fuorisede indicata negli Indirizzi di governo 2024-2029”.
Per questo motivo, la mozione chiedeva di valutare l’utilizzo della caserma dell’ex VIII Campale per realizzare una cittadella universitaria con aule, biblioteche e residenze coinvolgendo, oltre Unimore, anche istituzioni, associazioni e organizzazioni imprenditoriali del territorio per attuare il progetto.