
Si è svolta, nella giornata di lunedì 14 aprile presso la Sala dello Stabat Mater di Palazzo dell’Archiginnasio a Bologna, la cerimonia d’inaugurazione del 218° Anno Accademico dell’Accademia Nazionale di Agricoltura. È stata l’occasione per rinsaldare il forte legame tra l’Accademia Nazionale di Agricoltura e l’Arma dei Carabinieri in virtù di una convenzione firmata per la prima volta nel 2017 e da allora sempre rinnovata.
Alla presenza del Sig. Prefetto di Bologna, Enrico Ricci, del Comandante della Legione Carabinieri Emilia-Romagna Generale di Brigata Enrico Scandone, del Comandante della Regione Carabinieri Forestale Colonnello Gaetano Palescandolo e di tutte le Autorità civili e militari della città di Bologna, il Presidente dell’Accademia Prof. Giorgio Cantelli Forti, ha voluto consegnare al Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli – Capo dell’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria del Ministero della Difesa e già Comandante delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, la “Targa d’Onore” dell’Accademia, ripristinando una antica tradizione accademica, con l’intento di celebrare la forte collaborazione in essere con l’Arma dei Carabinieri e come segno di ringraziamento per la sensibilità e l’attenzione alla cultura della montagna, alla conoscenza del territorio e dell’ambiente.
Il Generale Andrea Rispoli, nel ringraziare per il prezioso riconoscimento, ha voluto sottolineare come il sodalizio tra Arma dei Carabinieri e Accademia Nazionale di Agricoltura abbia consentito la realizzazione di numerose attività culturali, formative e ambientali che, in questi anni, hanno caratterizzato la collaborazione fattiva tra Accademia Nazionale di Agricoltura e il Comando delle Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri e abbia dato visibilità all’attività che quotidianamente svolgono tutti i Carabinieri.
Al termine della cerimonia il Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Bologna, Colonnello Aldo Terzi, ha voluto donare al Presidente dell’Accademia un esemplare in vaso dell’”Albero di Falcone”.
Al momento della consegna il Comandante ha colto l’occasione per sottolineare come l’Albero di Falcone, che rappresenta l’unione tra le Istituzioni e la legalità ambientale, sia il giusto riconoscimento al valore delle attività che tutte le componenti dell’Accademia, e in primis il Presidente e il Consiglio Direttivo, portano avanti nel solco di una tradizione centenaria che affonda le radici nel passato ma che volge lo sguardo all’innovazione, all’educazione ambientale e alla formazione delle giovani generazioni.
Il giovane albero in vaso, appartenete alla specie Ficus macrophylla columnaris magnoleides, consegnato al Presidente dell’Accademia Nazionale di Agricoltura, è stato riprodotto dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità presso i vivai del Centro Nazionale Biodiversità di Pieve Santo Stefano (AR), partendo da alcune gemme provenienti dall’Albero di Falcone, un esemplare di Ficus che si trova a Palermo nei pressi della casa del Magistrato Giovanni Falcone ucciso dalla mafia insieme alla moglie Francesca Morvillo, anch’essa Magistrato, e agli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, nella strage di Capaci il 23 maggio 1992. L’albero, della stessa specie degli esemplari monumentali che si trovano a Palermo a Villa Garibaldi e all’Orto Botanico, è diventato il simbolo della lotta contro la violenza della mafia e della difesa della legalità, un “monumento” di Palermo visitato da tante persone che continuano a fermarsi in raccoglimento all’ombra della chioma o a lasciare messaggi sul tronco per ricordare le vittime delle stragi di mafia.
I giovani esemplari dell’Albero di Falcone riprodotti e coltivati nei vivai dei Carabinieri Forestali hanno così lo stesso DNA dell’esemplare di Palermo e vengono consegnati alle Scuole e alle Istituzioni così da concorrere a sensibilizzare i ragazzi e i cittadini sul tema dell’impegno sociale e sull’importanza della salvaguardia ambientale.