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21 aprile 80° anniversario della Liberazione di Bologna, l’intervento del sindaco Matteo Lepore

“Buongiorno e grazie a tutte le persone che sono qui oggi per questo 21 Aprile così importante per la nostra città e il nostro paese.
Grazie alle cittadini e ai cittadini che oggi si sono fermati qui in piazza per questa cerimonia che per noi precede il 25 Aprile, lo annuncia, perché a Bologna il 21 Aprile i bolognesi ebbero l’occasione di ritrovare la libertà.

Questo accadde proprio qui, in questa piazza quando le armate polacche, accompagnate dagli americani, dai tanti cittadini che erano presenti e dalla Brigata Maiella, che oggi abbiamo ricordato insieme anche ai gruppi di combattimento Legnano, Folgore e Fiuli, entrarono con tante staffette, tanti partigiani, tante persone che insieme a loro, alle partigiane e ai partigiani, avevano aspettato, chi nascosto tra i monti, chi aveva trovato ricovero nella casa di qualche cittadino, lo voglio definire così, e onorò la patria in un momento nel quale un regime dittatoriale, quello fascista e quello nazista, aveva venduto il nostro paese.

Noi ci ritroviamo il 21 Aprile e lo facciamo ogni anno ma in particolare in questo 80esimo abbiamo deciso insieme all’Anpi, e voglio ringraziare Anna Cocchi, tutti i testimoni, le antifasciste e gli antifascisti dell’Anpi. Insieme abbiamo lavorato perché questo 80esimo fosse un anniversario partecipato, con la marcia che avete delle bandiere delle varie brigate che in modo commosso prima ho voluto onorare con una medaglia del Comune di Bologna. L’Anpi lavora e continuerà a lavorare anche in questi giorni in vista del 25 Aprile. Io vi voglio invitare a partecipare al 25 Aprile che promuoveremo qui in piazza con tanti ospiti e nelle tante piazze e strade della Città metropolitana. Sono centinaia le iniziative che le bolognesi e i bolognesi hanno voluto organizzare in vista del prossimo 25 Aprile a 80 anni dalla fine delle Seconda Guerra Mondiale e dalla Liberazione. Iniziative che si svolgono con camminate tra i monti, gruppi scolastici che si ritrovano, genitori che portano i propri figli ai cori della Resistenza. Tante persone che parteciperanno alle visite guidate, agli incontri, alle letture. Molti si ritroveranno qui, tanti altri porteranno i loro figli per la prima volta ad un incontro dove si racconterà cosa è stata la Liberazione, cosa è stata la Seconda Guerra Mondiale, cosa è stato il fascismo e il nazismo, cosa sono stati anni di dittatura e di guerra che hanno portato alla fame e allo stremo la nostra popolazione.

Io credo che la nostra generazione in particolare abbia il compito di fare questo: di passare il testimone, di raccontare quello che è stato, perché la memoria non si perda, ed è questo l’invito più importante che vi faccio oggi. Insieme ad un altro invito che ripeto ogni 21 Aprile: di fronte a me abbiamo il monumento ai “Caduti della Resistenza per la libertà e la giustizia, per l’onore e l’indipendenza della patria”, questo il titolo che è stato scelto. Prima ancora quel muro era il muro del disonore, su quel muro i cittadini avevano deciso autonomamente di raccogliere le foto e alcuni voti per i propri familiari che erano stati barbaramente uccisi dal regime. Quello è un momumento popolare, voluto dalle cittadine e dai cittadini, che negli anni si è trasformato in un monumento ufficiale. Senza la partecipazione delle bolognesi e dei bolognesi non ci sarebbe stata la lotta di liberazione. Senza la partecipazione dei cittadini la nostra patria non avrebbe ritrovato il proprio onore e la propria indipendenza. È importante onorare quel monumento ed è importante portare i nostri figli e le persone che conosciamo davanti a quelle foto: volti giovanissimi, persone ritratte in bicicletta, altre nella loro vita comune. Foto della nostra comunità, che ha saputo riscattare e liberare questa città. Non dobbiamo perdere questo spirito perché lo spirito di indipendenza, di lotta contro ogni forma di discriminazione e indifferenza è lo spirito che dobbiamo ritrovare, per far rivivere la nostra Costituzione.

Ogni qualvolta la nostra Costituzione, ogni singolo articolo viene calpestato, noi dobbiamo reagire contro l’indifferenza di chi si gira dall’altra parte e non agisce perché la nostra Costituzione venga rispettata. Noi dobbiamo farlo perché dobbiamo restituire ai nostri figli e ai nostri nipoti, come hanno fatto le persone che ci hanno aiutato a liberare l’Italia e la nostra città, un paese libero, un paese indipendente, un paese impegnato per i diritti umani, per la libertà.

E lo voglio ricordare oggi, in questo 21 Aprile, che è un giorno di festa ma è anche un giorno di lutto per la notizia della scomparsa di Papa Francesco. La notizia della scomparsa di Papa Francesco oggi ci rattrista ma voglio ricordare quanto questa figura abbia illuminato il nostro cammino negli ultimi anni. È Papa Francesco a non essersi mai voltato dall’altra parte quando le persone morivano nel Mar Mediterraneo. È Papa Francesco che ci ha ricordato quanto l’ambiente è così fondamentale per il nostro pianeta. È Papa Francesco che ci ha chiesto di sconfiggere la mafia, andando nelle terre dove ancora, anche se non se ne parla più, l’economia mafiosa cresce e prospera. È stata una figura di parte, certo, come tutte le figure religiose. Ma è stata una figura che ha deciso di condividere le proprie idee con l’umanità per renderla migliore. Credo che oggi noi da laici, da rappresentanti delle istituzioni, da cittadine e cittadini che amano la Costituzione, lo dobbiamo ricordare perché è una persona che ha dato amore all’umanità e ci ha ricordato che l’amore e la pace devono prevalere su questa terra.

Ringrazio davvero tutte le persone che sono qui. Non pensavamo davvero che anche questo 21 Aprile sarebbero state così tante. Ci fa piacere che cresca così tanto la manifestazione del 21 Aprile, che sia così sentita dalla città di Bologna. E dunque grazie a voi e alle persone che avete accompagnato qui, grazie alle persone che si sono fermate per ascoltare, grazie a chi dopo vorrà portare un fiore al monumento dei caduti di Bologna. E soprattutto grazie a chi, da oggi, inizierà a testimoniare, a raccontare e a impegnarsi perché la libertà non è per sempre ma è una cosa che si conquista ogni giorno.

Viva il 21 Aprile! Viva la Liberazione! Viva Bologna!”

















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