E’ tutto pronto per le celebrazioni istituzionali del 25 Aprile, in programma domani, venerdì, a Casalgrande.
Il programma prevede l’inizio intorno alle 10, quando l‘esibizione musicale della Mikrokosmos Orchestra, accompagnata dal Coro Spallanzani darà il via alla mattinata in Piazza Martiri della Libertà.
A seguire, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, si terrà la cerimonia dell’alzabandiera a cura del Gruppo Alpini di Casalgrande, con l’inno nazionale suonato dalla Mikrokosmos Orchestra.
Appuntamento poi alle 10.30 presso la Chiesa della Madonna del Lavoro in via Europa dove si svolgerà la Santa Messa.
A seguire la deposizione delle corone di fiori prima al Monumento dei partigiani caduti e poi all’Obelisco in centro a Casalgrande e a pochi passi, in Piazza Martiri si svolgeranno i discorsi istituzionali a partire da quello del Sindaco Giuseppe Daviddi. A seguire quelli di Stefania Martini, presidente dell’ANPI di Casalgrande, Antonio Mammi rappresentante di ANPC e di Mario Lucchi, capogruppo del Gruppo Alpini di Casalgrande.
La mattinata in piazza terminerà con la recita di una poesia sulla pace da parte del Coro Spallanzani e l’esibizione finale della Mikrokosmos Orchestra.
A seguire, le autorità proseguiranno alla volta del cippo di San Donnino dove verrà deposta una corona di fiori, così come ai cimiteri in memoria dei caduti e alle targhe commemorative in memoria dei partigiani morti durante la Resistenza.
La cittadinanza è invita a prendere parte alle celebrazioni.
Una due giorni molto intensa ed emozionante a Casalgrande, hanno dato il via alle celebrazioni dell’80esimo anniversario della Festa della Liberazione.
Un anniversario festeggiato con la dovuta sobrietà e nel rispetto dei giorni di lutto nazionale istituiti per la scomparsa di Sua Santità, Papa Francesco, ma non per questo privi di significato per tutta la comunità casalgrandese.
‘I soldati che dissero NO. Storie di deportazione a Reggio Emilia’.
Ieri pomeriggio, mercoledì 23 aprile, in Sala Espositiva ‘Gino Strada’, è stata inaugurata la mostra ‘I soldati che dissero NO. Storie di deportazione a Reggio Emilia’.
Fortemente voluta dall’Amministrazione comunale, ed allestita in collaborazione con l’Ufficio Cultura, la Biblioteca Sognalibro e Istoreco, tratta dei così detto ‘Internati militari italiani’.
Quei 600 mila militari – a Reggio più di 7.000, e a Casalgrande 192, alcuni parenti dei quali erano presenti in Sala Espositiva – che, all’indomani dell’8 Settembre, si rifiutarono di entrare a far parte dell’esercito nazifascista, vicino alla sconfitta.
Una figura, come sottolineato da Michele Bellelli di Istoreco, nel suo puntuale ed estremamente articolato excursus storico, che ha trovato una sua ragion d’essere solo in tempi recenti ma che, andando ad esaminare gli archivi storici e la documentazione del Ministero della Difesa, sono annoverabili a tutti gli effetti come veri e propri portatori dei valori della Resistenza. Perché accettare l’idea di essere deportati in campi di concentramento, e nell’evento peggiore, pagare con la vita il ‘gran rifiuto’, è annoverabile come una delle più alte forme di resistenza.
“Quella che abbiamo inaugurato oggi è una mostra importante per tutta la nostra comunità – ha sottolineato il Sindaco di Casalgrande, Giuseppe Daviddi -. E’ anche grazie alle scelte spesso pagate con la vita, anche di questi militari, se oggi possiamo vivere in un Paese che può definirsi democratico. Nella settimana degli 80 anni della Liberazione, trova pieno diritto di cittadinanza anche questa esposizione, di cui ringrazio l’Ufficio Cultura, la Biblioteca e Istoreco per averla allestita”.
“Ho un unico vero rammarico. Quello di vedere ancora troppi pochi giovani a queste iniziative – ha concluso il Primo Cittadino -. E’ una rotta che va invertita, ed è ciò che ci impegniamo a fare. Se loro non verranno da noi, saremo noi ad andare da loro. La Memoria, intesa come esercizio di testimonianza viva che si tramanda nel tempo, è un bene prezioso che va conservato e alimentato. Ed è ciò che proveremo a fare”.
Per farlo, infatti, il Comune di Casalgrande darà il via in modo ufficiale, nei prossimi giorni, a un progetto denominato ‘Casalgrande ricorda’, in cui il concetto di Memoria entra nella comunità casalgrandese e in cui, è auspicabile, i cittadini stessi possano diventarne parte attiva.
Già nell’esposizione presente in Sala Espositiva, trovano posto un paio di pannelli relativi alla documenti storici inediti di Imi casalgrandesi, di cui un emozionato Marco Cassinadri è stato uno dei primi donatori.
“Solo nel giugno del 1985 mio nonno Lepido, alpino della divisione Tridentina, come tanti altri IMI, ha ricevuto a firma dell’allora Ministro della Difesa Giovanni Spadolini e del Presidente della Repubblica Sandro Pertini il “Diploma d’onore al combattente per la libertà d’Italia 1943 -1945 – INTERNATO MILITARE NON COLLABORAZIONISTA”. Insieme ad altri ricordi li ho messi a disposizione per essere consultati. Quindi un ricordo diverso del regalo che ci hanno fatto tante persone – ha dichiarato commosso l’Assessore Cassinadri -. La storia degli internati Militari Italiani IMI è una vicenda dolente, a distanza di ottanta anni risalta nella sua dimensione tragica, negli abusi di potere che determinarono da parte di Badoglio e del Re Vittorio Emanuele III l’abbandono alla vendetta tedesca della gioventù italiana. Sacrificata dall’ambizione criminale del Duce in una guerra di conquista e di rapina. E per di più tradita una seconda volta da Mussolini, che insediato di nazisti a capo di uno Stato vassallo, li abbandonerà alla mercè del terzo Reich come ritorsione al rigetto del fascismo da parte della massa dei deportati.
Gli oltre 600.000 imi sono figli di un dio minore, a loro sorte, sin dal momento della cattura e poi dell’utilizzo forzato come preda bellica, è stata quella della trascuratezza e della dimenticanza, in quanto scomodi per chiunque. Scomodi alle gerarchie militari di allora in quanto certificavano e certificano l’assoluta impreparazione di una classe dirigente incompetente. Scomodi per le classi politiche perché militari e “senza” una bandiera specifica per tanto, troppo tempo. Scomodi anche soprattutto a seguito dei condizionamenti ideologici della guerra fredda, la visione riduttivamente militare del movimento partigiano che ha oscurato la vicenda degli IMI protagonisti di un’altra forma di Resistenza, non meno densa di sacrifici e rinunce”.
La mostra sarà aperta e accessibile gratuitamente fino al 30 di aprile. Le giornate del 29 e del 30 saranno dedicate alle visite delle scolaresche delle scuole di Casalgrande.
“Nelly. Qualcuno d’Emilia”.
Questa mattina, giovedì 24 aprile, il secondo evento sostenuto e voluto dall’Amministrazione Comunale. Al Teatro ‘Fabrizio De Andrè’, è stato offerto alle classi delle Scuole Secondarie di Primo Grado di Casalgrande di poter assistere allo spettacolo ‘Nelly. Qualcuno d’Emilia‘.
Presenti a nome dell’Amministrazione comunale, il Vicesindaco Valeria Amarossi e l’Assessore alla Cultura, Graziella Tosi che hanno evidenziato come: “Questa è una storia che parla di una giovane, Nelly appunto che, a soli 13 anni, ha deciso, assieme alla sua famiglia, di non voltarsi dall’altra parte ma ha deciso di combattere per i valori della libertà, con coraggio e forza”.
“La libertà non è qualcosa che si ottiene una volta per tutte. Essa va scelta, difesa e custodita ogni giorno. E voi giovani potete fare molto per difenderla. Con le parole che scegliete, con il rispetto verso gli altri e con il coraggio di dire ‘no’ all’odio, alla violenza e all’indifferenza”.
“Desideriamo, infine, ringraziare studenti e, soprattutto, insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Casalgrande per il loro sempre prezioso supporto alla nostra comunità – hanno concluso Amarossi e Tosi -. E’ vero che l’educazione la devono insegnare primariamente i genitori, ma anche gli insegnanti svolgono un ruolo fondamentale nel formare nel modo corretto le generazioni di domani. E il passaggio odierno, qui in teatro, è certamente una parte importante di questo percorso”.