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A 80 anni di distanza rintraccia chi aveva ospitato lui e la sorella sfollati dalla montagna

Una storia d’altri tempi, fatta di solidarietà concreta e silenziosa resistenza. Venerdì 25 aprile, nell’ambito delle celebrazioni dell’80esimo anniversario della liberazione del Paese dal dominio nazi-fascista, il Comune di Vignola e Sergio Baldelli, a nome anche della sorella Edda, hanno voluto rendere omaggio, attraverso i figli Vilma e Dante, ai coniugi vignolesi Maria e Umberto Reggianini.

La famiglia Reggianini, da generazioni agricoltori delle Basse, nel 1945, negli ultimi mesi di guerra, aveva ospitato e sfamato due bambini piccoli, Edda e Sergio appunto, di 10 e 2 anni e mezzo, sfollati dalla zona di Prignano, mettendoli al sicuro dai bombardamenti e dagli stenti. Il loro papà era stato deportato nei campi di lavoro, la loro madre Valentina era quindi rimasta sola con quattro figli da accudire nel piccolo borgo de Il Monte, pressochè quotidianamente bersagliato da incursioni aeree. Grazie all’interessamento del Comune di Prignano, si creò un ponte di solidarietà verso luoghi considerati più tranquilli. E fu così che i coniugi Reggianini, pur consapevoli del pericolo in cui mettevano anche se stessi, ma mossi da un sincero afflato verso l’altro, decisero di ospitare due dei quattro figli di Valentina: Sergio rimase solo pochi mesi, Edda più a lungo.

I legami tra le due famiglie continuarono anche negli anni successivi, ma la morte dei principali protagonisti aveva finito poi con l’allentare le frequentazioni fino a interromperle. Il caso volle che tre anni fa, Sergio Baldelli, dopo una vita di lavoro che lo aveva portato in giro per il mondo, fosse tornato proprio a Vignola per fare il nonno di un bel bimbo di 4 anni. E’ allora che cominciò a ripensare a quella vicenda, di cui però gli sembrava di aver perso ogni ricordo diretto. La sorella Edda, più grande, pur con problemi di memoria dovuti all’età, ricordava distintamente due nomi, quelli dei figli della coppia: Vilma e Dante. Nient’altro, né un cognome né un indirizzo. Ma Vilma era una insegnante di educazione fisica molto conosciuta a Vignola così come il fratello più piccolo Dante, agricoltore molto stimato. Fu abbastanza facile rintracciarli ed emozionante incontrarli e scavare insieme nella memoria di persone, luoghi, gesti e situazioni.

A Sergio però non bastava e chiese quindi al Comune di Vignola di ricordare, in modo ufficiale, la generosità dei coniugi Reggianini. E’ così che, nell’anniversario della Liberazione, la sindaca di Vignola Emilia Muratori e l’assessora alla Cultura Daniela Fatatis, insieme a Sergio Bardelli che rappresentava anche la sorella purtroppo rimasta in Toscana per difficoltà fisiche, hanno consegnato a Vilma e Dante Reggianini una targa con la scritta “Ai fratelli Reggianini, in memoria del coraggio e dell’umanità dei loro genitori, Maria e Umberto, che nel 1945 offrirono rifugio e speranza a bambini profughi, salvandoli dalla fame e dagli orrori della guerra. Con gratitudine, Vignola ricorda e onora questo gesto di silenziosa resistenza”.

















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