Bobo di Staino dice, stupito, alla figlia: ”Dev’essere un test: quelli che ridono, li licenziano”. Due carabinieri sghignazzano: ”La sai l’ultima
sui poliziotti?”. E un ragazzo guarda perplesso un agente dall’aria truce, armato di manganello, e commenta lo slogan ”vicini alla gente”, così: ”Non troppo vicini, per cortesia”.
L’autoironia è assicurata nel libro ”Loro ci vedono così ”, la raccolta di vignette sulla Polizia di Stato
firmate dalle matite dei più noti umoristi italiani, da Vauro a ElleKappa, da Vincino a Giannelli, che segue l’ironico calendario del 2003.
Novantacinque pagine di satira che la Polizia ha raccolto per sorridere su se stessa, ma anche sui tipici atteggiamenti degli italiani che, come scrive Marassi nella sua vignetta, ”vogliono una polizia più efficiente, fin quando non li ferma la stradale”.
E tra una vignetta e l’altra ci sono anche gli interventi di personaggi noti come Gianni Ippoliti che, dopo il poliziotto di quartiere, propone quello di ”palazzo” di ”pianerottolo” e perfino ”di casa”, Piero Chiambretti, che elogia l’ironia e l’autoironia, il sindaco di Roma Walter Veltroni, che ricorda la particolare capacità satirica degli italiani. E poi ancora il direttore del Tg4 Emilio Fede, che
cita Giovanni Spadolini: ”Bisogna imparare a ridere di se stessi, prima che siano gli altri a ridere di te”, il direttore di ”TV Sorrisi e Canzoni” Massimo Donelli, che saluta dicendo ”buona Polizia a tutti” e l’editorialista del ”Il Foglio” Pietrangelo Buttafuoco, che ricorda le più note matite che hanno disegnato vignette sulle forze dell’ordine.