Ospiti del ristorante La Castellana, nella corte del Castello di Spezzano si è svolto, mercoledì sera, il tradizionale incontro dell’Ac Fiorano con gli imprenditori che sostengono la società sportiva nella sua attività, in particolare quella rivolta al settore giovanile nel quale militano oltre 400 bambini, ragazzi e giovani.
Nell’occasione il sindaco Claudio Pistoni ha consegnato ad Attilio Milani, per 22 anni presidente dell’Ac Fiorano, una targa a dimostrare l’unanime riconoscenza per il “prezioso impegno a favore dello sport e e dei giovani fioranesi”.
Come lo stesso Milani ha ricordato nel saluto agli imprenditori, alle autorità e ai collaboratori presenti alla serata, è durato 22 anni l’impegnativo compito di presidente, con risultati importanti come avere portato la prima squadra dalla seconda categoria alla serie D e averla poi posizionata solidamente nell’eccellenza. Ma è soprattutto nel settore giovanile che l’Ac Fiorano, grazie anche all’unione con l’Us Crociale, si è imposta all’attenzione regionale. Come ha spiegato Michele Iacaruso, nuovo presidente, la Scuola Calcio è riconosciuta come “Specializzata” dalla Figc, un “certificato” di qualità non solo sportivo, ma che comprende gli aspetti educativi, psicologici, di educazione alimentare, di primo soccorso, di inserimento e relazione sociale, nonché la presenza di personale specializzato. Inoltre il Settore Giovanile è “Centro pilota” per la Figc.
La difesa di questo patrimonio sportivo e sociale è il primo impegno dell’Ac Fiorano, come confermato da Iacaruso, preoccupato che la crisi economica e le difficoltà delle famiglie possano chiudere le porte della pratica sportiva a bambini e ragazzi, nonostante l’impegno della società a sostenere la gran parte delle spese di corredo e dell’attività.
Il sindaco Claudio Pistoni, ai saluti e ai ringraziamenti di protocollo, ha aggiunto una riflessione sulla situazione attuale, sulla crisi che sarà lunga e difficile, ribadendo la necessità del Tecnopolo come governance del sistema, la necessità delle aggregazioni fra le imprese più piccole, la formazione come opportunità per favorire una nuova imprenditorialità, la consapevolezza che le aziende hanno retto nonostante una riduzione tanto accentuata delle vendite.