sabato, 5 Ottobre 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeModenaQuasi dimezzato rispetto alla media nazionale (18,5%) il numero degli abbandoni universitari





Quasi dimezzato rispetto alla media nazionale (18,5%) il numero degli abbandoni universitari

Universita_studentiAppena metà degli abbandoni rilevati a livello nazionale tra le Università statali. Anche attraverso questo parametro rilevato dal Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario – CNVSU l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia si conferma per le sue performance qualitative tra i migliori Atenei nazionali, preceduta nella graduatoria che si ricava dai dati disponibili da appena altre nove realtà su 61 che compongono il panorama universitario pubblico italiano.

Nel documento del CNVSU stilato sulla base del numero di studenti che nell’anno accademico 2007/2008 erano iscritti all’Ateneo ed alla facoltà di appartenenza da almeno due anni, ovvero che si erano iscritti per il secondo anno consecutivo, per l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia emerge che rispetto a 3.218 iscritti al primo anno dei corsi di laurea dell’anno accademico 2006/2007 l’anno successivo gli iscritti al secondo anno erano 2.908. In forza di questi riscontri avrebbero abbandonato gli studi in 310, corrispondenti ad una percentuale del 9,6%.

L’indicatore – fa presente il CNVSU – può essere considerato una stima del tasso di abbandono tra primo e secondo anno, anche se per calcolare l’effettivo tasso di abbandono occorrerebbe tenere conto dei passaggi di Ateneo e di facoltà degli studenti iscritti”.

Il dato modenese-reggiano è molto inferiore alla media nazionale del 18,5% ed è tra i migliori in assoluto tra le Università statali, molto vicino alla performance delle Università private e telematiche, che avevano una media di abbandoni del 6,5%.

Meglio di Modena e Reggio Emilia in quell’anno avevano fatto solamente Roma Foro Italico (- 7,1%), Venezia IUAV (- 3,0%), Milano Bicocca (4,3%), Bergamo (4,9%), Napoli II (5,6%), Urbino Carlo Bo (6,3%), Ferrara (6,9%), Trieste (7,9%) e L’Aquila (8,35), mentre Pavia (9,6%) ne condivideva lo scalino. Se si escludono le due Università tematiche (Roma Foro Italico che ha solo la facoltà di Scienze Motorie e IUAV di Venezia che ha solo Architettura) tra le cosiddette “generaliste” l’Università di Modena e Reggio Emilia si vede assegnato un più che soddisfacente settimo posto.

In ambito di Regione Emilia Romagna, è l’Università di Ferrara quella che è riuscita a contenere meglio il numero di abbandoni di quell’anno (6,9%), mentre l’Università di Parma ha perso il 16,4% e l’Università di Bologna il 19,8%.

A livello di Ateneo le performance più brillanti sono in assoluto quelle della facoltà di Economia con appena il 5,8% di abbandoni e di Medicina e Chirurgia con il 6,0%. Bene anche Ingegneria (8,2%), Scienze della Formazione (8,7%) e Giurisprudenza (9,3%), che presentano livelli di abbandono inferiori alla media generale di Ateneo.

Anche in questo caso – precisa il Rettore prof. Aldo Tomasi – per la nostra valutazione qualitativa preferiamo affidarci ad organismi terzi, capaci di fornire indicazioni e raffronti obiettivi e scrupolosi, che mettano riparo ad una certa diffusa tendenza all’autoreferenzialità. Il dato degli abbandoni è un elemento preoccupante, se non penalizzante, del nostro sistema universitario e noi siamo riusciti a contenerlo entro livelli ragionevoli grazie alle forti iniziative di orientamento che sviluppiamo ormai da diversi anni, rivolte alla scuole superiori, e grazie anche ai servizi di sostegno alla didattica ed agli studenti che abbiamo saputo creare. La combinazione di queste azioni porta a questo risultato, che ripaga pienamente degli sforzi compiuti dai docenti e dalla struttura”.

















Ultime notizie