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Fiom/Cgil: rischio tenuta occupazionale a Nonantola e Bomporto

fiom_cgilLa situazione di crisi nella metalmeccanica sta creando seri problemi anche a Nonantola e Bomporto. Sino ad oggi si era retto grazie a gli ammortizzatori ordinari (Cigo), ora di fronte ad una ripresa che non c’è, molte imprese stanno per raggiungere il numero massimo di settimane di cassa ordinaria previste per legge (52 settimane in un biennio), altre ritengono lo strumento insufficiente e paventano ristrutturazioni con rischio di perdite di posti di lavoro.Aggiungiamo che alcune imprese non erogano più l’anticipo delle quote di cassa ai propri dipendenti e nel settore artigiano permangono ritardi nell’incassare le quote economiche previste per gli ammortizzatori in deroga (anche parecchi mesi). Mentre con alcune grosse imprese che a fine anno termineranno il limite massimo di settimane di cassa ordinaria si aprirà un confronto sull’utilizzo di altri ammortizzatori sociali con l’intenzione di salvaguardare tutta la forza lavoro, preoccupa maggiormente la situazione di aziende come STB SPA/STB SRL impresa che produce macchine per infissi p.v.c., alluminio, legno. Ad oggi i lavoratori sono in Cigo parziale, e nell’incontro avvenuto in Confindustria nei giorni scorsi la direzione aziendale ha comunicato ai rappresentanti sindacali Fiom/Cgil forti problemi di liquidità, progetti industriali fortemente ridimensionati e difficoltà nel proseguire l’attività.

Per i 66 dipendenti di STB si prospetta sicuramente un futuro molto incerto, e già a partire dalla prossima settimana in associazione industriale, ci attendiamo dalla proprietà risposte in grado di evitare soluzione traumatiche per i 66 lavoratori. È evidente che se ciò non avvenisse, i lavoratori unitamente alla Rsu ed alla Fiom/Cgil decideranno quali iniziative di lotta intraprendere nel rivendicare il diritto al lavoro. Crediamo che in questa fase tutti devono svolgere il proprio ruolo, comprese le istituzioni locali da noi informate in merito, sapendo che anche a Nonantola oggi chi perde il lavoro farà molta fatica a ricollocarsi. Lo stesso impegno lo chiediamo all’impresa, affinché metta in campo tutto quanto necessario per proseguire l’attività anche nella ricerca di nuovi partner che garantiscono continuità lavorativa. Se lo scorso Natale si sperava in un 2009 di ripresa, l’unica speranza per il prossimo 2010 è di non rimanere disoccupati.

(Fiom/Cgil Nonantola)

















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