Circa 2.000 lavoratori occupati nei 15 ex zuccherifici dismessi a seguito della riforma europea dell’Ocm rischiano di perdere definitivamente il proprio posto di lavoro.
I progetti di riconversione, che dovevano servire per la costituzione di una filiera agro-energetica nel nostro paese e per dare un’alternativa occupazionale a questi lavoratori, non sono infatti mai partiti sebbene tutti questi fossero stati oggetto di specifichi accordi stipulati dalle Organizzazioni sindacali, delle aziende e dalle istituzioni nazionali e locali.
Per questi lavoratori è, inoltre, in scadenza al prossimo 1° gennaio 2010 la cassa integrazione straordinaria, che doveva servire ad accompagnare e sostenere il reddito dei lavoratori fino ad avvenute riconversioni.
“L’Ocm zucchero ha rappresentato una catastrofe occupazionale per il nostro paese” – ha dichiarato il Segretario nazionale della Flai Cgil Antonio Mattioli – “e rischia ora di continuare a mietere le sue vittime tra i lavoratori per colpa dell’immobilismo della politica e per interessi corporativi che hanno mandato a monte il lavoro svolto finora”.
“Il nostro paese uscì sconfitto dal negoziato che si tenne tre anni fa a Bruxelles” – ha continuato Mattioli – “ma uscirà ancor più sconfitto se non prenderà immediatamente delle iniziative utili a procedere finalmente con le riconversioni e a dare una possibilità occupazionale ai lavoratori che da troppo tempo sono sospesi nel limbo”.
“Qualora non dovessero essere messe in campo le misure necessarie” – ha concluso il Segretario nazionale della Flai – “saremmo davanti ad un nuovo scandalo tutto italiano e ad un trauma occupazionale per il quale sarà difficile contenere le reazioni”.